Micordi Mumeni Stoie un viaggio

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— 142 — vania godeva ancora della sua libertà. Mentre eravamo tutti riuniti in un gra zioso giardinetto a far onore allo splen dido trattamento del padrone di casa e i brindisi salivano lieti e s'intrecciavano col più vivace brio, venne un giovane contadino tutto coperto letteralmente di verdi foglie. Egli danzava e distribuiva fiori, mentre tutti l'applaudivano e lo regalavano di qualche soldo. Così usasi ogni anno celebrare in quel giorno la festa di Flora. All'approssimarsi dell'estate poi i contadini rumeni piantano davanti alle loro case e alle loro capanne una lunga pertica sormontata da ramoscelli d' albero o da una mauciata di fieno. Tale pertica essi chiamano armìndenu. Anche questo è, come assicurasi, un costume romano, giacché i coloni militari soleano consacrare l'apertura della stagione dei combatti-
— 143 - menti coll'innalzare dinanzi alla loro porta ciò che chiamavano arma dei o Martis. Non è passato ancora un secolo dacché vedevansi figurare ai funerali le prefiche e non si trascurava di mettere 1' obolo in bocca ai morti: oggi però di tali usi fu nerari non è ri inasta traccia. I contadini rumeni amano molto dan zare al suono degli istrumenti zingareschi. Le loro danze, molte delle quali hanno pure un'origine romana, esprimono sempre un'idea o sono il ricordo di un fatto de terminato. Ve n'ha una che sembra rappresentare il ratto delle Sabine. Un' altra fra le più frequenti viene indicata col nome di Hora. Gli antichi greci nelle feste religiose, per onorare i loro dei, si disponevano in circolo attorno all'altare, si prendevano per mano e danzavano animatamente. I
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