Micordi Mumeni Stoie un viaggio

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— 300 — Sta ferma, diletta mia, Non spaventarti, Cliè per ischerzo Vogliamo murarti! Rassicurata da queste parole, la gio vine donna ride di quella stranezza e suo marito si pone sospirando al lavoro; ma Flora spaventata della sua tristezza lo scongiura di smettere quel lugubre scherzo. Manoli ascolta le sue preghiere in un silenzio pieno d' angoscia e il muro sale, sale con rapidità sino alle ginocchia, sino alle coscie, sino al seno della sven turata ! — Manoli, Manoli, o mastro Manoli! abbastanza di questo brutto giuoco! Manoli, io sto per diventare madre e il muro si chiude e uccide la mia creatura! Così si esprime la povera Flora, ma i suoi flebili lamenti nulla possono contro
— 301 — il destino. Ben tosto essa scompare del tutto e solo a stento s'ode gemere dentro al muro la sua debole voce. D'allora in poi chiesa e convento, rimasti fermi sulla loro base, come s'e- sprime il poeta rumeno 0. Bolliac, man dano in estasi il passeggiero. Tutto questo ci dice la leggenda a proposito della fondazione della chiesa di Corte d' Arges — leggenda che ritroviamo quasi identica presso i serbi, i bulgari, i greci, gli albanesi e i rumeni di Macedonia e che si può considerare come un' appli cazione di quella fede nell' efficacia del sacrificio, che è la base di tutte le reli gioni della natura e che il cristianesimo ha sanzionato. Ed invero, Manoli che sacrifica alle esigenze del destino tutto ciò che ha di più caro al mondo non è una figura e- spressiva del popolo rumeno che, posto
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