TESI Sara Eco Conti - Scuola Normale Superiore
TESI Sara Eco Conti - Scuola Normale Superiore
TESI Sara Eco Conti - Scuola Normale Superiore
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
- anche per quanto riguarda i Tempi passati, gli avverbi, a seconda del loro valore,<br />
non possono costruirsi con certi Tempi;<br />
- pavlai ‘da tempo’ si può costruire con il PPf, ma non con il Pf;<br />
- il Pf indica ciò che si compie insieme al pensiero stesso;<br />
- il PPf indica un’azione compiuta da tempo;<br />
- l’AO è un passato che include i valori di PPf e il Pf (per esempio con pavlai<br />
corrisponde ad un PPf);<br />
- l’AO non delimita/definisce il passato e da ciò deriva il suo nome.<br />
Esaminiamo analiticamente il passo di Apollonio. Alcuni avverbi di tempo non<br />
possono costruirsi indifferentemente con i vari tempi 135 perché esprimono dei valori<br />
temporali diversi, appartenenti alle tre sfere del passato, del presente e del futuro. 136<br />
Gli esempi riguardano in questo passo due di questi tempi, au[rion per il futuro ed<br />
ejcqev~ per il passato, e i Tempi scelti per quest’ultimo sono l’IMPf e l’AO. Altri<br />
avverbi, invece, possono costruirsi con ogni tempo, perché non sono legati ad una<br />
sfera temporale precisa, come nu'n 137 e h[dh 138 . Negli esempi compaiono in ordine<br />
AO – PR – FU, è chiaro dunque, che qui Apollonio intende dire che questi avverbi<br />
sono compatibili con il passato, il presente e il futuro ed è interessante la scelta dei<br />
Tempi usati negli esempi. Notiamo, inoltre, che l’ordine con cui vengono elencati<br />
questi Tempi non è lo stesso che si trova nella Téchnē (dove invece l’ordine è:<br />
presente, passato, futuro).<br />
Un’attenzione particolare merita il termine paravtasi~, che compare due volte<br />
nel testo, e che è un termine chiave nell’interpretazione dei Tempi. All’inizio serve<br />
per designare gli avverbi che indicano “un’estensione comune di tutto il tempo”<br />
(koinh;n de; paravtasin dhlou'nta tou' panto;~ crovnou), e più avanti (124, 5)<br />
ricompare per indicare un’estensione che si oppone al PR. Come per suntevleia,<br />
135 Prisciano riporta una considerazione simile (GL 2: 197, 28): “sunt adverbia, quae proprie diuersis<br />
temporibus adiungi non possunt, ut heri feci, nunc facio, cras faciam”.<br />
136 Sugli avverbi temporali si vedano il capitolo 19 della Téchnē e lo scolio di Eliodoro GG I 3: 97, 2 e<br />
ss.<br />
137 In Sint. IV, §68 si dice infatti che nu'n, come un nome generico, ingloba tutto il tempo senza<br />
presentare delle divisioni al suo interno: pavlin ga;r crovnou ejsti; tou' genikwtavtou<br />
ejmperiektikovn, ouj tevmnon to; ejpimerizovmenon tou' crovnou, dih'kon mevntoi diΔ∆ o{lou, wJsperei;<br />
geniko;n o[noma. Questo avverbio si può costruire per esempio con il PR, l’AO e il FU, come appare<br />
in Es. Erga 176, e Il. 13, 772 e Il. 19, 307 (si veda lo scolio di Eliodoro GG I 3: 97, 2 e ss.).<br />
138 Nell’Etym. Magn. (419, 2) h[dh viene così spiegato: Epivrrhma crovnou dhlwtikovn. Suntavssetai<br />
de; meta; triw'n crovnwn, kai; ijsodunamei' tw'<br />
/ nu'n. “Hdh, shmaivnei ajnti; tou' tovte: ejpeidh; ta;<br />
ejpirrhvmata mh; diorivzonta crovnon, koinh;n de; paravtasin dhlou'nta, ejpi; panto;" crovnou<br />
paralambavnetai:<br />
45