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L_antico_Segreto_per_Ringiovanire

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L’ANTICO SEGRETO PER RINGIOVANIRE – 82 –<br />

rinunciato alle sue indulgenze e se il suo medico non avesse sommato a queste la<br />

stimolazione dei medicinali. Ma l’uomo era schiavo dei suoi eccessi e non voleva,<br />

e non poteva liberarsene.<br />

L’eccesso è ciò che possiamo chiamare su<strong>per</strong>-lavoro. Noi lavoriamo o giochiamo<br />

finché non ci stanchiamo. Se non ci arrestiamo <strong>per</strong> riposare, presto non<br />

possiamo più continuare. La natura ha saggiamente fatto in modo che, in circostanze<br />

ordinarie, non possiamo usare tutte le energie che possediamo. Questa ci<br />

ha messo a disposizione un fondo di riserva <strong>per</strong> le emergenze. Se noi ci riposiamo<br />

ogni volta che siamo stanchi, conserveremo sempre una quantità di energia di<br />

riserva cui ricorrere in caso di stress o <strong>per</strong> mantenere la buona salute.<br />

Quando la natura chiede riposo, è nostra abitudine prendere uno stimolante.<br />

Ma la fatica è una domanda di riposo, come la sete è una domanda di acqua, o la<br />

fame di cibo. Stimolanti di ogni tipo sottopongono gli organi del corpo a lavoro<br />

extra e ciò impedisce di dormire, e <strong>per</strong>mette di continuare il nostro lavoro molto<br />

oltre il segnale di fatica lanciato dalla natura.<br />

L’ambizione, la brama di gloria, di potere portano ad oltrepassare i limiti<br />

della fatica e distruggono la salute. Un’altra cosa che affatica oltre misura<br />

l’organismo è l’inseguimento della felicità o, <strong>per</strong> meglio dire, dell’eccitazione<br />

derivante da una vita movimentata e dal benessere economico. Ogni eccesso<br />

di attività ha come risultato quello di affaticare il nostro corpo anche quando la<br />

natura chiede riposò. Per dirla in modo diverso, significa non garantire all’organismo<br />

il sufficiente riposo e sonno, necessari <strong>per</strong> ristabilirsi completamente dalle<br />

attività quotidiane.<br />

Un eccellente esempio, che indica i mali che l’eccesso di attività comporta,<br />

ci è stato dato da Gertrude Ederle, la prima donna che ha attraversato a nuoto la<br />

Manica. Quando la donna arrivò a New York, i suoi fans le andarono incontro<br />

e fecero festa, come selvaggi isterici, in suo “onore”, impedendole di dormire<br />

<strong>per</strong> tutta la notte. La donna si trattenne fino al mattino in un locale notturno a<br />

mangiare, a ballare, forse a bere e ad essere “onorata”. Per due giorni o più la folla<br />

urlante non le <strong>per</strong>mise di rilassarsi né di dormire. Così crollò e le fu prescritto il<br />

letto.<br />

Due giorni dopo, durante un’ennesima agitata “celebrazione” in suo “onore”,<br />

la donna crollò di nuovo. Pallida, con le labbra livide, con pronunciate occhiaie<br />

e con un’espressione di fatica sul volto, si era recata alla festa <strong>per</strong> immergersi<br />

nell’eccitazione generale, nonostante fosse stata sottoposta ad un grande sforzo<br />

emotivo (la gioia e la gratitudine dei suoi ammiratori) <strong>per</strong> parecchi giorni.<br />

Essa era un’abile atleta. Aveva una grande forza e resistenza fisica, ma anche<br />

gli esseri forti devono cedere di fronte agli abusi del corpo e della mente. Non<br />

EdizioniSorriso - www.ed-sorriso.it<br />

. . . come una foglia nel vento. . .<br />

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