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Leggi l'intero numero - Historical Diving Society Italia

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posto una persona di media corporatura, sarà:<br />

385 - 70 = 315 litri<br />

Il rifornimento di aria prescritto ad un palombaro<br />

è di 50 nl/minuto (27). per una permanenza di<br />

30 minuti occorrerebbe quindi fornirgli ben 1500<br />

nl, ben lontani dai 315 l di aria disponibili nella<br />

barrel.<br />

lethbridge dichiara inoltre di effettuare abitudinariamente<br />

immersioni da 30’.<br />

Il quantitativo di ossigeno disponibile (O 2), considerando<br />

un’atmosfera di aria al 21 % d’ossigeno,<br />

sarà:<br />

315 · 0,21 = 66 litri<br />

l’autonomia teorica consentita dall’ossigeno (O 2)<br />

all’interno della “<strong>Diving</strong> engine”, assumendo un<br />

consumo O 2/min. di 1,6 litri (28), sarà:<br />

66 / 1,6 = 41 minuti<br />

un tenore di ossigeno inferiore al 17% diventa<br />

pericoloso per la respirazione.<br />

Ipotizzando che lethbridge, rowe e collaboratori<br />

potessero comunque rimanere coscienti fino ad<br />

una concentrazione del 15% (29), e chiedere quindi<br />

di essere recuperati alla superficie, avremo:<br />

(315 · 0,21) - (315 · 0,15) = 12 minuti scarsi<br />

1,6<br />

Questo tempo è ben lontano da quanto dichiarato<br />

da lethbridge sul Gentleman’s Magazine! (30)<br />

vediamo ora il contenuto in anidride carbonica<br />

(cO 2) che si sarebbe raggiunto all’interno della<br />

“<strong>Diving</strong> engine” in 30 minuti.<br />

Sapendo che la respirazione restituisce circa<br />

l’80% dell’ossigeno come anidride carbonica, (31)<br />

sarà:<br />

30 · (1,5 · 0,80) = 36 litri CO 2<br />

la sua percentuale, sempre al termine dei 30<br />

minuti, sarà:<br />

36 / 315 = 11,4%<br />

anche dimezzando questa concentrazione siamo<br />

già ad un valore difficilmente tollerabile (32) .<br />

In conclusione appare evidente come lethbridge<br />

abbia un po’ gonfiato le sue performance.<br />

HDS NOTIZIE N. 40 - Settembre 2007 - pag. 15<br />

probabilmente, alla luce dei precedenti calcoli,<br />

le discese erano approssimativamente della durata<br />

di soli 10 minuti. Ma ciò nulla toglie al valore<br />

delle imprese realmente effettuate con queste<br />

“poco rassicuranti” botti, da questi singolari eroi<br />

degli abissi.<br />

NOTE, FONTI e BIBlIOgraFIa<br />

(25) john lethbridge, “gentleman’s Magazine”, settembre<br />

1749<br />

(26) In un tronco di cono retto l’apotema è l’altezza<br />

della superficie laterale.<br />

(27) Il simbolo nl significa normal-litri, ovvero litri, di<br />

aria, rapportati alla pressione atmosferica.<br />

(28) Ministero della Marina, Direzione generale della<br />

sanità Militare Marittima, “ Il Palombaro - Manuale tecnico<br />

per gli ufficiali medici” compilato dal Maggiore<br />

Medico Ferdinando Dorello, roma, 1938<br />

(29) atmosfere sotto-ossigenate (contenenti meno del<br />

17%) di ossigeno costituiscono per l’uomo un grave<br />

rischio. le atmosfere sotto-ossigenate possono condurre<br />

a morte per asfissia se il tenore di ossigeno si riduce a<br />

meno del 12%.<br />

Esiste una forma di adattamento alla respirazione di<br />

miscele ipo-ossigenate (vedi gli scalatori ad alta quota,<br />

senza autorespiratori ad ossigeno). Nel caso degli utilizzatori<br />

delle “<strong>Diving</strong> engines” non si può certo parlare di<br />

adattamento, magari si può ipotizzare una blanda forma<br />

di abitudine.<br />

(30) Se considerassimo un consumo di 1,5 litri di ossigeno<br />

al minuto e una resistenza fino ad un contenuto di<br />

solo il 12% di ossigeno: la permanenza accrediterebbe a<br />

circa 19 minuti!<br />

(31) Ministero della Marina, Ibidem<br />

(32) Ministero della Marina, Ibidem<br />

Gli effetti che la CO 2 induce nell’organismo sono variabili,<br />

a seconda della concentrazione o, per essere più<br />

esatti, della sua tensione parziale. anche minime variazioni<br />

nel tenore di cO 2 nell’aria inspirata provocano già<br />

un aumento della ventilazione polmonare.<br />

Il 3 % è «avvertito» dall’individuo che «sente» di dover<br />

respirare più profondamente, ma è bene sopportato da<br />

tutti i soggetti a riposo, mentre durante un lavoro faticoso<br />

esso spesso diventa intollerabile, specie se inalato per<br />

lungo tempo. Esiste tuttavia per queste concentrazioni<br />

un vero allenamento a respirare dell’aria così carica di<br />

CO 2 . I palombari spesso dichiarano di respirare ancora<br />

bene, mentre l’analisi chimica trova tali percentuali nell’aria<br />

dell’apparecchio.<br />

II 5-6 % provoca una cefalea frontale a tipo costrittivo,<br />

un respiro profondo ed affannoso, fenomeni di ottundimento<br />

sensoriale, apatia intellettuale, un vero stato di<br />

confusione mentale per inceppamento di tutte le funzioni<br />

psichiche.<br />

Con una concentrazione dell’8-10 % compaiono vertigini,<br />

ronzii alle orecchie, vomito. Il palombaro è colto da<br />

una sonnolenza invincibile, cui segue in breve tempo la<br />

perdita completa della coscienza.

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