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Leggi l'intero numero - Historical Diving Society Italia

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ICONOGRAFIA STORICO - SUBACQUEA<br />

a cura di Federico de Strobel<br />

IN COPERTINA:<br />

L'immersione scientifica<br />

a cura di Federico De Strobel<br />

l’immagine di copertina è tratta da una cromolitografia<br />

della fine dell’Ottocento che evidenzia<br />

l’attività subacquea relativa alla ricerca marina<br />

naturalistica. lo scafandro da palombaro era<br />

ovviamente il sistema d’immersione più disponibile<br />

all’epoca e tale tecnica entrò ben presto<br />

anche negli Istituti scientifici italiani. In <strong>numero</strong>si<br />

articoli giornalistici dedicati alla fondazione<br />

della Stazione Zoologica di Napoli, avvenuta nel<br />

1872 da parte del tedesco anton Dohrn, ritroviamo,<br />

infatti, ben illustrata la figura del palombaro<br />

HDS NOTIZIE N. 39 - Maggio 2007 - pag. 5<br />

dedito al campionamento marino. In<br />

altre parole si evidenziava la necessita<br />

per lo scienziato marino di portarsi<br />

direttamente sott’acqua per condurre<br />

le proprie osservazioni, non ovviamente<br />

come unico mezzo d’indagine,<br />

ma sicuramente come una possibilità<br />

in più di fondamentale supporto<br />

scientifico. l’immersione scientifica<br />

non è quindi nata oggi e l’osservazione<br />

diretta subacquea da parte di<br />

ricercatori risale ad epoche remote,<br />

ben prima anche dell’ottocento. la<br />

HDS, <strong>Italia</strong> dedicò anni fa un intero<br />

convegno a tale tematica.<br />

Tuttavia ancor oggi rimane insoluto<br />

lo scottante problema dell’identificazione<br />

di tale attività subacquea nel<br />

panorama lavorativo professionale<br />

e la sua regolamentazione sotto gli<br />

aspetti normativi di sicurezza.<br />

Oltre trent’anni fa la comunità scientifica<br />

marina italiana formulava, riunendosi<br />

a Favignana nell’estate del<br />

’79, un suo codice d’immersione<br />

scientifica, poi largamente adottato<br />

da Enti di ricerca ed università, dandosi<br />

quindi, in assenza di una specifica<br />

legge, delle norme di buona<br />

pratica nell’ipotesi di vederle quanto<br />

prima assorbite in un’auspicabile legge che regolamentasse<br />

l’attività’ subacquea professionale, da<br />

quella industriale e commerciale, a quella militare<br />

e d’altri corpi dello stato ad essa assimilabili,<br />

a quella scientifica, riconoscendone le diverse<br />

finalità e relative differenze normative.<br />

Dopo tutti questi anni e <strong>numero</strong>se proposte di<br />

legge con governi sia di destra sia di sinistra e<br />

malgrado che <strong>numero</strong>se nazioni comunitarie<br />

abbiano da anni legiferato in materia, in <strong>Italia</strong><br />

siamo sempre al punto zero e chi ne soffre è tutta<br />

la comunità professionale subacquea costretta ad<br />

operare in una confusione normativa, con grave<br />

detrimento della sicurezza.

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