Leggi l'intero numero - Historical Diving Society Italia
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il corallo a Montecristo, procida, Montalto di<br />
castro, ecc. In queste sue peripezie Fusco adotta<br />
sempre piccole barche dei pescatori, ma quando<br />
decide di tornare in Sardegna per una stagione<br />
impegnativa sente la necessità di avere una barca<br />
bene attrezzata per l’assistenza in supeficie. Fu<br />
quindi negli anni ’60 che il comandante fece<br />
costruire il pagura, la sua imbarcazione. Oltre<br />
che molto marina, la barca era un “paradiso” per<br />
i corallari, ospitando a bordo persino una camera<br />
iperbarica gaeleazzi, che per 15 anni sarà l’unico<br />
riferimento iperbarico della Sardegna! Onde<br />
evitare problemi questa camera era manovrabile<br />
anche dall’interno. grazie alla moglie tedesca,<br />
Fusco si avvicina sempre più al mondo subacqueo<br />
teutonico. Fra i suoi compagni d’immersione<br />
si annoverano così personaggi famosi, come<br />
il celebre scrittore e fotografo austriaco Hans<br />
Hass, o persone che nella subacquea diventeranno<br />
importanti, come karl lehmann, il fondatore<br />
della famosa azienda uwatec. già prima degli<br />
anni ’70 i due sperimentarono una sorta di “preossigenazione”,<br />
argomento oggi sempre più di<br />
moda. Infatti prima di eseguire un tuffo profondo<br />
(80 metri ad aria) respiravano in superficie ossigeno<br />
puro.<br />
Rebreather e … altro<br />
Sempre la frequentazione con i migliori esperti<br />
teutonici, condusse Fusco a lubecca, dove aveva<br />
un appuntamento con l’Ing. Haux, responsabile<br />
del settore immersione della Dräger. Scopo di<br />
questa visita era quello di convincere l’Ing. Haux<br />
a cedergli un rebreather Fgg III, allora in uso alla<br />
Marina Tedesca e non commercializzato ai privati.<br />
la competenza e la passione del comandante<br />
– insieme alle buone parole di Hans Hass - ebbero<br />
la meglio. Fu così che già nel 1970, quando tutti<br />
i corallari si immergevano respirando aria, Fusco<br />
cominciò a scendere utilizzando il rebreather con<br />
miscele heliox. Sebbene affascinato dalla cura con<br />
cui l’azienda tedesca produceva questi macchinari,<br />
il corallaro fece delle modifiche, per renderli più<br />
sicuri alle alte profondità. una variazione non poco<br />
sostanziale, vista soprattutto con il “senno” di oggi,<br />
fu l’aggiunta sul carapace di due supporti destinati<br />
ad alloggiare le bombole di bail-out, con le quali<br />
Fusco scendeva per massimizzare la sua sicurezza.<br />
grazie alle miscele e al rebreather il com.te<br />
Fusco aprì un’altra strada alla raccolta del corallo:<br />
la fascia batimetrica fra gli 80 e i 150 metri.<br />
Leonardo Fusco ha sempre ricercato nuove attrezzature che<br />
garantissero efficienza e sicurezza. Nella foto con Hans Hass<br />
per sperimentare l'utilizzo di un mini-sommergibile.<br />
Intanto però, pur se si era culmine della “febbre<br />
rossa”, al comandante non era certo sfuggito,<br />
probabilmente grazie alle conoscenze di biologia<br />
marina acquisite lavorando per la Stazione<br />
Zoologica di Napoli, il fatto che il prezioso corallo<br />
rosso stesse via via diradandosi sempre più,<br />
scomparendo addirittura da alcuni siti che prima<br />
ne erano ricchi. Quando anche Hans Hass gli sollevò<br />
le sue perplessità in merito, Fusco decise di<br />
provare a fare qualcosa per assicurare al corallo<br />
un futuro. per anni si impegnò a studiare come<br />
ripopolare di corallo le scogliere ormai nude,<br />
ottenendo anche successo con la semina di pezzettini<br />
di corallo sulle pareti dove questi antozoi<br />
crescevano in passato. profuse molti fondi per<br />
realizzare la mappatura completa dei banchi di<br />
corallo della Sardegna. arrivò persino a tentare,<br />
nella prima metà degli anni ’70, di velocizzare<br />
l’operazione con l’adozione di un minisommergibile.<br />
purtroppo l’esito non fu felice, per via di<br />
alcune limitazioni tecniche del mezzo.<br />
L’impegno a difesa del corallo<br />
la sua fama di esperto si diffuse e il comandante<br />
fu chiamato persino in giappone, per valutare<br />
lo stato di salute del corallo moro, che cresceva<br />
solo nel lontano oriente. Qui Fusco ebbe la prova<br />
che una seria regolamentazione del prelievo poteva<br />
garantire la sopravvivenza del corallo in tutto<br />
HDS NOTIZIE N. 40 - Settembre 2007 - pag. 24