Leggi l'intero numero - Historical Diving Society Italia
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Alessandro Fioravanti (primo a sinistra, accosciato) con<br />
alcuni “colleghi” Tridente d’Oro a Ustica.<br />
a ustica, la prima occasione di vederlo in mare,<br />
lui, magro come un chiodo, agile come un ragazzino,<br />
flessibile come un giunco, lui che sciaguattava<br />
nella muta Technisub sempre “troppo comoda”,<br />
che per sparire sott’acqua aveva bisogno<br />
di essere trascinato da quindici chili di piombo<br />
di zavorra! Non ci potevo credere. Eppure era<br />
proprio così: si vede che alessandro vive in sé<br />
un fenomeno di osmosi con l’acqua del lago e<br />
quando si immerge in acqua salata, zavorrato<br />
normale ha la linea di galleggiamento alla cintola.<br />
la sua carriera straordinaria di archeologo<br />
subacqueo ebbe inizio durante l’estate del 1958,<br />
quando, con la moglie gabriella e i figlioletti<br />
giulio e Fabrizio (10 e 5 anni), facendo il bagno<br />
sulla costa di punta del grancaro, notano alcune<br />
tracce di un antico passaggio di ruote di carri,<br />
profondamente incise sul banco roccioso a fior<br />
d’acqua. l’estate successiva tornano sul posto. È<br />
il 12 agosto 1959:la famiglia Fioravanti si bagna<br />
nelle acque di punta del grancaro, Infernaccio e<br />
S. antonio.È con loro Benito catalini, amico di<br />
vecchia data. gabriella è la prima a trovare qualcosa:<br />
“cocci” sparpagliati tra le alghe. Forse residui<br />
di un naufragio, argomenta alessandro, ma<br />
ci sono anche degli incomprensibili tondelli di<br />
legno che sporgono appena dal fondale... i resti<br />
di un boschetto sommerso?... alcuni hanno la<br />
corteccia altri no ... oppure dei pali… Deve trascorrere<br />
ancora un altro anno. Finché nel 1960,<br />
con l’autorizzazione della Soprintendenza alle<br />
antichità dell’Etruria Meridionale il 23 luglio<br />
si eseguono rilevamenti topografici preliminari<br />
dell`aiuola” del “gran carro”, dei fondali circostanti<br />
verso la costa e ricognizioni su i fondali<br />
fino a m 10 di profondità con localizzazione<br />
HDS NOTIZIE N. 40 - Settembre 2007 - pag. 43<br />
della “Fittura” in località Tempietto: un frammento<br />
di palo viene sottoposto ad accertamenti<br />
chimici. Nel 1961 vengono rilevate altre tracce<br />
di ruote lungo la costa occidentale e ubicazione<br />
di altri “pali” della “Fittura” del Tempietto. Nel<br />
1962 al vI convegno di Studi Etruschi ed Italici<br />
in Orvieto avviene la comunicazione della scoperta<br />
del “gran carro”, nei pressi della punta del<br />
grancaro, insediamento palafitticolo sommerso,<br />
così denominato da Fioravanti. Nel 1964 il gruppo<br />
di archeologi amatori che si è costituito intorno<br />
all’ingegnere acquista il primo autorespiratore<br />
ad aria ed effettua il rilevamento preliminare<br />
Fioravanti (a destra) con Alessandro Nasoni durante la<br />
“Operazione Sethlans” nel 1986.<br />
della estensione superficiale dei reperti affioranti<br />
dal fondale del “gran carro” e dello spessore<br />
dei sedimenti archeologici per mezzo di carotaggi<br />
stratigrafici subacquei, eseguito con carotiere<br />
doppio a percussione costruito gratuitamente<br />
su progetto Fioravanti dalla ditta I.r.p.E.M. di<br />
roma. Il ricco complesso di dati geologici, stratigrafici<br />
e archeologici rilevati permette di riconoscere<br />
la presenza di un antico insediamento in<br />
questa distesa di materiali vari, apparentemente<br />
sporadici, che coprono il fondale del lago. Nel<br />
1965 lamberto Ferri ricchi accompagnato da<br />
Mario ranieri e vittorio castellani, realizza<br />
una prima documentazione fotografica subac-