il Foglio del Comune di Pinzolo - N. 8 giugno 2009
il Foglio del Comune di Pinzolo - N. 8 giugno 2009
il Foglio del Comune di Pinzolo - N. 8 giugno 2009
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
PERSONE<br />
documenti da Ufficiale mi affidai ad una licenza<br />
<strong>di</strong> 10 giorni <strong>di</strong> convalescenza preparata dal mio<br />
amico (con la firma imitata <strong>del</strong> Colonnello) e attendemmo<br />
<strong>di</strong>sposizioni sempre sotto <strong>il</strong> controllo<br />
dei Tedeschi.<br />
Dopo circa 2 ore arrivò <strong>il</strong> comandante tedesco<br />
che esaminò la situazione ed un borghese gli <strong>il</strong>lustrò<br />
la situazione in lingua tedesca; per fortuna<br />
lasciò andare via liberamente tutto <strong>il</strong> gruppo <strong>di</strong><br />
borghesi, trattenendo invece solo <strong>il</strong> gruppo dei<br />
m<strong>il</strong>itari.<br />
Felici <strong>di</strong> essere liberi, almeno al momento,<br />
sempre in bici, ci <strong>di</strong>rigemmo a Aldeno e superato<br />
<strong>il</strong> ponte senza guar<strong>di</strong>a ci avventurammo sulle<br />
strade montane che ci portarono al lago <strong>di</strong> CEI-<br />
BORDALA e GARDUM in val <strong>di</strong> Gresta per recarci<br />
ad Arco.<br />
Un forte batticuore ci colse alla vista improvvisa<br />
a poca <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> m<strong>il</strong>itari in <strong>di</strong>visa (che sembravano<br />
tedeschi) che scendevano dalla strada<br />
montana. In realtà erano però pompieri in <strong>di</strong>visa<br />
che scappavano come noi <strong>di</strong>retti in senso contrario.<br />
Non incontrammo altre persone per tutto<br />
<strong>il</strong> percorso (escluso una persona che teneva<br />
una specie <strong>di</strong> bastone in mano, che in realtà era<br />
un fuc<strong>il</strong>e particolare) e scendemmo verso Bolognano<br />
e Arco dove l’amico Pernici abitava con i<br />
famigliari in un Sanatorio <strong>di</strong> proprietà <strong>del</strong> padre<br />
farmacista.<br />
Temendo conseguenze gravi per l’evasione<br />
<strong>del</strong>le Or<strong>di</strong>nanze tedesche <strong>di</strong> “consegnarsi alle<br />
loro truppe salvo fuc<strong>il</strong>azione, ecc.. rimanemmo<br />
in casa sua per un paio <strong>di</strong> giorni, tenendoci informati<br />
sulla situazione in genere.<br />
L’amico una mattina parlò per telefono con lo<br />
zio Italo che <strong>di</strong>morava all’Antica Vetreria <strong>di</strong> Carisolo<br />
e che era amico <strong>di</strong> mio padre. Casualmente<br />
mio padre era insieme con lui al telefono pubblico<br />
<strong>di</strong> <strong>Pinzolo</strong> ed io senza parlare <strong>di</strong>rettamente<br />
<strong>di</strong>ssi all’amico che invitasse mio padre per venire<br />
a prendermi senza spiegargli altro (<strong>di</strong>ffidando<br />
<strong>del</strong>le intercettazioni eventuali, ecc..)<br />
Ancora in giornata mio padre con una macchina<br />
a noleggio venne a prendermi riconoscendo<br />
la gravità <strong>del</strong>la situazione <strong>del</strong>la zona (infatti si<br />
sapeva che a Campiglio c’era un Convalescenziario<br />
Tedesco) e mi accompagnò (caricando in<br />
macchina a Sarche pure Collini Clemente che era<br />
scappato ai tedeschi) a casa a <strong>Pinzolo</strong> dove rimasi<br />
ritirato per vari giorni.<br />
Per un certo periodo in seguito io mi recai a<br />
Campiglio da solo in casa <strong>di</strong> proprietà degli amici<br />
Ferrari <strong>di</strong> Londra sempre in montagna senza frequentare<br />
persone o locali pubblici ecc... tenendomi<br />
sempre informato sugli sv<strong>il</strong>uppi <strong>del</strong>la guerra<br />
e dei fatti in base alla situazione che si evolveva<br />
gradatametne, pure conscio <strong>del</strong> pericolo <strong>di</strong> essere<br />
catturato e giustiziato in base alle Or<strong>di</strong>nanze<br />
Tedesche.<br />
In seguito ho saputo che venivano esonerati<br />
quelli con occupazioni <strong>di</strong> lavoro riconosciute dai<br />
Tedeschi e tentai <strong>di</strong> essere assunto come segantino<br />
presso la Segheria <strong>di</strong> mio padre, ma non venendo<br />
però riconosciuta l’occupazione stessa e<br />
saputo che gli Ufficiali non venivano reclutati con<br />
l’Esercito ma al Lavoro solamente, mi presentai<br />
alla Ditta Tedesca Kurz (a Roncone <strong>di</strong> Trento).<br />
La sera <strong>del</strong>... a Roncone essendo molto conosciuto<br />
da amici veri e professori <strong>di</strong> Scuola a Tione<br />
(prof. Eccher, ecc..) interpreti riconosciuti dai<br />
Tedeschi e sotto <strong>di</strong>rezione <strong>del</strong>la stessa <strong>di</strong>tta Kurz,<br />
partecipai <strong>di</strong>etro insistenza degli stessi ad una<br />
Festa <strong>di</strong> Ballo all’Albergo <strong>di</strong> Roncone dove c’era<br />
pure l’Ufficiale Tedesco Capo <strong>del</strong>la <strong>di</strong>tta Kurz e<br />
si unì a me pure l’amico Collini Arnaldo. I miei<br />
amici parlarono al Capo <strong>del</strong>la Ditta in mio favore<br />
<strong>il</strong>lustrando la situazione e alle ore 3 <strong>di</strong> notte la<br />
compagnia si sciolse. Il Capo venne da me salutandomi<br />
come amico e spiegandosi in lingua tedesca<br />
mi invitò a farmi visitare alla mattina dal<br />
dottore in ambulatorio a Roncone precisandomi<br />
anche che qualora <strong>il</strong> dottore avesse avuto dubbi,<br />
io lo dovevo accompagnare da lui al Comando:<br />
così avvenne e <strong>il</strong> Capo or<strong>di</strong>nò al dottore <strong>di</strong> inviarmi<br />
a casa per un mese <strong>di</strong> licenza.<br />
Trascorso <strong>il</strong> mese, nel frattempo la Ditta tedesca<br />
era stata sciolta ed io interruppi i contatti<br />
restando a casa definitivamente fino al termine<br />
<strong>del</strong>le operazioni belliche.<br />
N.B.: La Lettura <strong>del</strong> libro “Trentino Alto A<strong>di</strong>ge<br />
Provincia <strong>del</strong> Reich” mi ha ricordato che a metà<br />
<strong>giugno</strong> 1944, mentre con amici mi trovavo a <strong>Pinzolo</strong><br />
presso l’Albergo Adamello, sono stato avvicinato<br />
da un certo Lutterotti (sconosciuto per me)<br />
che a conoscenza che ero ufficiale, mi fece <strong>del</strong>le<br />
proposte per associarmi ai “suoi amici” Partigiani.<br />
Alle proposte fattemi io risposi chiaramente<br />
che ero perfettamente conscio <strong>di</strong> aver fatto <strong>il</strong><br />
mio dovere da Ufficiale <strong>del</strong>la Divisione Acqui nella<br />
guerra d’Albania 1940 – 1941, subendo anche<br />
un congelamento ai pie<strong>di</strong> e <strong>di</strong> non avere né desiderare<br />
contatti con i partigiani.<br />
Appresi in seguito che <strong>il</strong> Lutterotti, proveniente<br />
dalla zona <strong>di</strong> Arco, abitava a <strong>Pinzolo</strong> e<br />
che alla fine risultò essere una spia dei Tedeschi.<br />
Infatti lo stesso libro ricorda che nel Basso Sarca<br />
<strong>il</strong> giorno 28 <strong>giugno</strong> 1944 (dopo una settimana dal<br />
mio incontro con Lutterotti) le S.S. Naziste in<br />
<strong>di</strong>verse squadre, nello stesso giorno, trucidarono<br />
barbaramente ben un<strong>di</strong>ci presunti Partigiani.<br />
Ten. Ftr. Binelli Rome<strong>di</strong>o”<br />
60 IL FOGLIO DEL COMUNE DI PINZOLO