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vita da circolo Ferrara I NuoVI “peNSIoNaTI” Parinelli e mantovani l primo di aprile hanno finalmente I ottenuto il sospirato pensionamento Claudio Perinelli e Moreno Mantovani. Nella foto vediamo il buffet di commiato portato nella saletta di Cacciaguida da Claudio, che ovviamente è quello con la faccia già rilassata e soddisfatta al centro, circondato dai colleghi che sorridendo invidiosi spazzolano il ben di dio fornito dall’ormai “dipendente Inps”. Moreno invece resterà nella memoria dei suoi colleghi per il conto alla rovescia che ha tenuto in deposito a Bondeno (in puro stile naia) e per la leggenda del cammello: tanti anni fa, un circo fece tappa a Stellata di Bondeno, nei pressi della elegante rocca che domina il territorio circostante. Allestiti gli spettacoli in programma, il circo si preparò poi a indovina chi in questa foto vediamo invece un collega di ferrara che ad oggi, sul bacino a nord del Reno, detiene il (forse triste) primato di essere l’unico autista che a sessant’anni compiuti è ancora in guida. e’ noto per il suo stile impeccabile ed elegante e probabilmente si merita il titolo di “gran maestro di moda”. avete capito chi è? Nel numero di aprile il personaggio misterioso era Debora Bruni, la gentil pulzella che cura la parte ferrarese del Nuovo Informatore. a cura della redazione partire; tante erano le cose da fare: mettere in gabbia le bestie feroci, smontare il tendone, preparare i carrozzoni al lungo viaggio, assicurarsi del benessere di animali e persone. In una classica serata nebbiosa la carovana prese la strada per le successive tappe metropolitane (Corna Cervina, Roncodigà, Bova di Marrara, Gherardi, Spinazzino, Valpagliaro, Marozzo, Torbiera). Forse la nebbia (l’as tajava col curtel), forse la frenesia per le successive mete, forse il destino... fatto sta che Moreno Mantovani si trovò in giardino un cucciolo di cammello dimenticato dagli artisti circensi. Il nostro collega, noto per il suo buon cuore, non si fece pregare: accudì il cammello, nutrendolo con biberon di latte, rotoballe di “spagnara” e cassette di frutta fresca; il grato animale del Fermata prenotata ontinua il nostro peregrinare nel- c la pianura padana alla ricerca di fermate che non ce la possono fare. Il capolinea di via Trenti (quello del deposito di Ferrara per intenderci) è assai instabile. La prima volta la pensilina sparì misteriosamente, per poi apparire in via Galvani; evidentemente agli utenti di via Galvani la pioggia da fastidio, gli abitanti di Arginone e gli autisti di Ferrara invece si divertono sotto l’acqua! Dopo questa oscura vicenda la pensilina tornò al suo posto, ma un autista troppo zelante, per favorire la salita di una signora con osteoporosi e bastone (detta signora Swarovski) si avvicinò troppo al marciapiede e con un solo colpo di specchio demolì completamente la mal progettata e mal installata struttura: danni al bus zero - fermata a ground zero! Dopo qualche mese alla pioggia l’agognata protezione riappare, ma poi comincia a nevicare e a gelare e mentre tenta di fermasi, il bus torna a sbattere contro il tetto sporgente (sgrunt!) del- deserto ricambiò per anni il suo prode salvatore che riuscì fargli da mamma e papà, forse anche in virtù di una certa somiglianza... Per le visite guidate al cammello gli orari sono: dalle 9,00 alle 15,00 tutti i giorni esclusi quelli di vacanza scolastica; è preferibile comunque contattare Moreno soprattutto per i gruppi numerosi. la struttura. Il risultato è quello che vi evince dalla foto. Ci pare che la nostra pensilina non abbia alcuna chance di stabilità! 16 n u o v oinformatore N. 5 I maggio I 2010
vita da circolo Ferrara STorIa N. 5 I maggio I 2010 di deBora Bruni Ferara, stasione di Ferara ferraresi purosangue non possono aver I dimenticato la voce che proclamava con fierezza l’arrivo dei treni in stazione. L’annunciatore, evidentemente orgoglioso delle proprie origini, non pronunciava le doppie (il titolo infatti non è un errore), strascicava la zeta e quando il treno Scompare un pezzo di storia ferrarese Un breve ricordo per mario fabbri, scomparso alla bella età di 100 anni tondi tondi. era nostro passeggero "secolare" della linea 2 , e tra una risata e l'altra ci teneva compagnia dicendo che avrebbe cercato qualche donna da abbracciare in piazza,dove si recava fino a qualche anno fa. Riforniva costantemente gli autisti di caramelle alla menta, anzi come diceva lui “Vot ‘na caramelamenta”, come fosse una parola sola. Una grande passione di giocate alle corse dei cavalli e un passato lavorativo alla S.T.U., società trasporti urbani, quella prima dell'aTam! partiva per Bologna o Lecce vi lascio immaginare l’arrotolamento di lingua sulla elle. Insomma, lo si immaginava intento a mangiare una coppia di pane con qualche fetta di zia ferrarese. Erano anni in cui nei paesini di provincia l’autista era una delle autorità del paese, insieme al prete, al farmacista e al dottore. Chi faceva il nostro lavoro era rispettato e in un certo qual modo ammirato: in giacca e cravatta, ma pur sempre operai. Il traffico meno intenso consentiva di percepire il rispetto che gli altri utenti della strada avevano per il mezzo pubblico. Oggi invece, mentre un annuncio automatico recita un ineccepibile “Ferrara, stazione di Ferrara”, gli altri utenti della strada scambiano la scritta BUS con un avviso di strada dissestata. Grazie al collega Roberto Brina che con questa foto documenta la scarsa sensibilità degli automobilisti. Ferrara cIrcolo La solidarietà resta! ’uomo che si fa beffa del moto per- l petuo, il nostro effervescente naturale, il solito coniglio pasquale ferrarese, al secolo Valentino Bratti, ha distribuito anche per la Pasqua 2010 la bellezza di centocinquanta uova. Il ricavato della vendita sarà devoluto come ogni anno all’Associazione ON- LUS “Aiutiamoli a Vivere”, che assiste i bambini bielorussi colpiti dal disastro di Chernobyl. L’instancabile Vale ha raccolto 1310 euro, di cui 410 sono stati devoluti dai colleghi senza uovo in cambio. Valentino sentitamente ringrazia tutte le persone generose che hanno contribuito; i colleghi, a loro volta, lo ringraziano per il suo altruismo e la sua disponibilità, che sembrano proprio non finire mai. Valentino ha anche dedicato non poco tempo a raccogliere le donazioni in memoria del collega Roberto Ridere con trasporto Lo “struscio” sul bus Signora sull'autobus, passeggero strusciante da dietro. ad un tratto la signora: "Villano, come si permette?". "ma... signora... veramente...". La folla mormora. "non faccia lo gnorri, ho sentito benissimo". "ah, ma allora c'e' un equivoco! ecco guardi" e l'uomo estrae dalla tasca un rotolo di banconote. La Signora confusa: "ah, mi scusi, avevo capito male, sa, con la gente che c'è in giro... mi scusi!". "non si preoccupi, signora, non fa nulla, arrivederci". Un mese dopo lo stesso individuo si piazza ancora dietro la stessa signora che si volta di scatto, lo riconosce e: "ma! ma ...!, le hanno dato l'aumento eh?". Su un bus affollatissimo in una città italiana sale un turista tedesco che oblitera il biglietto; subito l'autista inchioda e girandosi verso i passeggeri grida:" Che cos’è sto rumore?" Bottoni. Non per fare polemica, ma solo per ricordare come si è svolta la vicenda: al momento dell’assunzione eravamo abituati ad aderire a una forma “comoda” di solidarietà con la famiglia dei colleghi deceduti in servizio; delegavamo infatti all’ufficio personale la trattenuta di 5 euro (le diecimila lire di una volta) nel momento in cui un collega veniva a mancare. Purtroppo il cambio di azienda non ci consente più di attivare questa forma di sostegno, quindi Valentino si è preso la briga di raccogliere i soldi presso i colleghi e poi di versare alla famiglia gli ottocento euro raccolti (che a sua volta li ha assegnati alla associazione sportiva in cui Roberto era attivo). Di nuovo un grazie grande come il suo cuore a Valentino e ai colleghi che hanno contribuito. n u o v oinformatore 17
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