ELEzioNi oRgaNi DiRigENTi - Circolo Dozza ATC
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lettere<br />
caro direttore<br />
Caro direttore, mi permetto di scriverle<br />
due mie riflessioni dopo il<br />
voto alle regionali.<br />
Sono sempre stato orgoglioso di dare il<br />
mio contributo alla sinistra e per anni mi<br />
sono recato alle urne convinto di dare un<br />
voto ai politici più corretti, con principi<br />
sani e morali, che una volta eletti si sarebbero<br />
adoperati per tutti, amministrando<br />
con equilibrio e saggezza e, perché<br />
no, cercando di difendere soprattutto gli<br />
interessi dei più deboli. Non ho dubbi:<br />
continuerò a votare così, ma nel mio<br />
piccolo cercherò anche di dare voce a<br />
una critica, che ritengo doverosa, in ogni<br />
ambito, se ciò mi sarà possibile. Ed è<br />
per questo che Le scrivo, sperando che<br />
questa mia lettera venga pubblicata.<br />
Il -10% di queste elezioni conferma a<br />
mio avviso gli errori e gli orrori che ci<br />
ostiniamo a fare come sinistra. Non voglio<br />
guardare l’ombelico, come dice il<br />
Segretario Nazionale del PD, ma sicuramente<br />
i Cofferati, i Marrazzo, i Bassolino,<br />
i Delbono, la guerra a Vendola,<br />
producono una fuoriuscita di consenso<br />
ed un voto, o non voto, di protesta, che<br />
non credo si possa continuare ad ignora-<br />
a cura della redazione<br />
leTTere<br />
Da un elettore<br />
di sinistra<br />
re. I Segretari e/o comunque le persone<br />
che hanno le responsabilità nell’indicazione<br />
delle strategie e degli uomini politici<br />
nuovi, dopo questi ulteriori risultati<br />
dovrebbero cominciare, non tanto a fare<br />
autocritica, ma a lasciare spazio e voce<br />
alla cosiddetta “base”.<br />
Non serve un ennesimo cambio di leadership,<br />
ne abbiamo già “mazziati” troppi,<br />
serve un vero cambio di linea: ribadisco<br />
che è necessario ri-coinvolgere di nuovo<br />
la base. I successi di Lega, Vendola o<br />
Grillo devono farci capire che non possiamo<br />
sempre fare le anime belle, ma che<br />
occorre anche ascoltare (e indirizzare) i<br />
mal di pancia della gente. Noi stessi come<br />
<strong>ATC</strong> stiamo perdendo le fila degli iscritti,<br />
la sezione interna è ormai anonima e<br />
poco efficace e questo porta ai 1.100 voti<br />
del pur bravo collega Trapasso, candidato<br />
IDV alle regionali che se non saranno<br />
forse tutti di casa <strong>ATC</strong> in buona parte ne<br />
provengono. L’aver più volte dimenticato,<br />
e, a volte, anche umiliato il volontariato<br />
che anima le feste dell’Unità, o gestisce<br />
polisportive, i centri sociali o le associazioni<br />
dalle nobili finalità, ha di fatto indebolito<br />
quel tessuto sociale che aveva<br />
inno Nazionale da cambiare?<br />
’ex presidente della Regione Emilia Romagna, Ottorino Bartolini ci propone<br />
l di riflettere sulla validità del nostro inno di Mameli in prossimità delle celebrazioni<br />
dal 150° dell’Unità d’Italia anche dove dice testualmente “siam pronti alla<br />
morte” considerato che all’art. 11 della Costituzione è scritto che “L’Italia ripudia<br />
la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di<br />
risoluzione delle controversie internazionali” scrive Bartolini: “Siam pronti alla<br />
morte” cantato nelle manifestazioni sportive fa rabbrividire e anche nelle ricorrenze<br />
pubbliche “io non riesco a cantare”, possibile che non si possono modificare le<br />
parole mantenendo intatto il testo musicale di Michele Novaro? Ottorino Bartolini<br />
ha ragione. Sono anni che autorevoli critici hanno sollevato il problema mettendo<br />
sotto accusa il testo. Per quel che vale la segnalazione del nostro giornale confermiamo<br />
l’esigenza di una modifica nel testo che a nostro parere è auspicato dalla<br />
stragrande maggioranza degli italiani.<br />
funzionato per anni. A questo proposito<br />
la mia esperienza personale è fatta di delusioni<br />
causate dalla difficoltà di rapportarsi<br />
con gli amministratori e funzionari<br />
della giunta Cofferati, con i quali o non si<br />
riusciva ad avere un appuntamento o, nella<br />
migliore delle ipotesi, quando qualche<br />
“ addetto” ti riceveva, ti sentivi guardato<br />
dall’alto al basso e spesso non veniva trovato<br />
il tempo o la voglia per risponderti:<br />
e questo non era accettabile, perchè anche<br />
un semplice ”NO” è segno di rispetto.<br />
E, purtroppo, non possiamo non pensare<br />
che anche questi atteggiamenti di scarsa<br />
disponibilità abbiano influito sul risultato<br />
elettorale, perché chi era deputato ad intervenire<br />
non l’ha fatto.<br />
Roberto Bertocchi<br />
Ringrazio per essere di riferimento ad una<br />
lettera tanto accorata dell’amico Bertocchi<br />
che personalmente considero una ottima<br />
risorsa del <strong>Circolo</strong> tranvieri ed anche<br />
della comunità cittadina per la sua lunga<br />
esperienza nell’associazionismo.<br />
Purtroppo all’esplicita denuncia delle tante<br />
negligenze che hanno caratterizzato la<br />
politica bolognese e nazionale degli ultimi<br />
anni, non ho tante argomentazioni convincenti<br />
da comunicare, tranne la constatazione<br />
che continuiamo a vivere nell’assenza<br />
più totale della politica, evidenziata<br />
più volte anche da questo giornale, cosa<br />
questa che ha finito per dissipare un intero<br />
patrimonio politico che rendeva forte e<br />
stabile l’amministrazione di sinistra.<br />
Ora, caro Bertocchi, per risalire dal disastro<br />
ci vorrà tempo, ammesso che la<br />
politica sappia liberarsi della zavorra<br />
che ha portato al risultato elettorale negativo<br />
e sappia rigenerarsi con delle personalità<br />
credibili e capaci di interpretare<br />
la volontà della gente. Cosa questa che è<br />
all’origine di tanta disaffezione, compreso<br />
quella dei tranvieri.<br />
Comunque grazie per questo contributo.<br />
Primo Mingozzi<br />
6 n u o v oinformatore N. 5 I maggio I 2010