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La medaglia nella Milano asburgica - Scuola Normale Superiore

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Prima di introdurre la prima parte della tesi, desidero ringraziare il prof. Marco Collareta<br />

per la la sua pazienza di lettore e per gli innumerevoli suggerimenti attraverso i quali ha<br />

diretto e arricchito questa ricerca. Vorrei inoltre esprimere la mia gratitudine al prof.<br />

Massimo Ferretti, i cui commenti hanno influito profondamente <strong>nella</strong> revisione finale di<br />

questo scritto e mi hanno suggerito prospettive nuove, e al prof. Paul Zanker, i cui<br />

insegnamenti hanno contribuito non poco alla maturazione di alcuni capitoli.<br />

All’inizio delle indagini ho potuto scambiare idee sulle medaglie raccolte nelle collezioni<br />

pubbliche di Cambridge e di Madrid con John Graham Pollard e Marina Cano Cuesta,<br />

verso la cui generosità sono debitore. Ho tratto inoltre utili spunti dalla partecipazione al<br />

seminario l’Écriture dans la peinture, organizzato nel 2002 da Nadeije Dagen all’École<br />

<strong>Normale</strong> di Parigi.<br />

Motivo di riflessione e di ripensamento sono state poi le domande curiose e difficili di<br />

Giovanna Sapori, Howard Burns, Julian Kliemann, Thomas DaCosta Kaufmann, Adriano<br />

Prosperi, Giovanni Pugliese Carratelli, Philippe Sénéchal, Paul E. Zanker, Ruth Rubinstein<br />

e Francis Haskell.<br />

Debbo preziose segnalazioni bibliografiche a Barbara Agosti, Giovanni Agosti, Lina<br />

Bolzoni, Fernando Bouza Álvarez, Francesco Caglioti, Marina Cano Cuesta, Eliana<br />

Carrara, Carlo Alberto Girotto, Isabel Gísbert, Philine Helas, Ingo Herklotz, Henry Kim,<br />

Krista de Jonge, Marika Leino, Margarita Estella Marcos, Sonia Maffei, Maria Cristina<br />

Molinari, José Luis Gonzálo Sánchez-Molero, Michele Olivari, Adriano Prosperi e Orsolya<br />

Rethelyi. Un ringraziamento particolare va a Marco Collareta, che mi ha consentito più<br />

volte di attingere alla sua biblioteca personale, e a Charles Hope, che ha messo a<br />

disposizione di chi scrive il suo database sulle lettere di Pietro Aretino ed alcune utili<br />

chiacchierate sul tema.<br />

Le ricerche iconografiche sono state facilitate dalla grande disponibilità di Elizabeth<br />

McGrath (Warburg Institute, Photo Archive), quelle bibliografiche dalla generosità di<br />

Margarita Estella Marcos, grazie alla quale la biblioteca del Departamento de Historia del<br />

Arte Diego Velázquez di Madrid (Consejo Superior de Investigaciones Científicas) è<br />

divenuta per alcuni mesi una seconda casa. Le mie indagini in archivio non sarebbero state<br />

possibili senza l’abnegazione e la guida offerte, di anno in anno, da Isabel Aguirre (Archivo<br />

General de Simancas) e Maria Pia Bortolotti (Archivio di Stato di <strong>Milano</strong>). Ad Almudena<br />

Pérez de Tudela debbo la cortesia di avermi fornito alcuni articoli di difficile reperimento;<br />

per la consultazione di altre pubblicazioni peregrine sono stati provvidenziali gli uffici di<br />

<strong>La</strong>ura Baschieri, della Biblioteca della <strong>Scuola</strong> <strong>Normale</strong> <strong>Superiore</strong> di Pisa, e la disponibilità<br />

del dott. Andreas Thielemann (Bibliotheca Hertziana, Roma).<br />

L’esame di alcuni esemplari delle medaglie mi è stato gentilmente agevolato da Isabel<br />

Gísbert (Museo del Prado), Carmen Alfaro, Paloma Otero, Carmen Marcos (Madrid,<br />

Museo Arquéologico Nacional); Beatrice Paolozzi Strozzi (Firenze, Museo del Bargello),<br />

Rodolfo Martini (<strong>Milano</strong>, Civiche Raccolte Numismatiche), Pierfabio Panazza (Brescia,<br />

Musei Civici di Santa Giulia), Giancarlo Alteri (Medagliere Vaticano), Henry Kim e Tim<br />

Wilson (Oxford, Ashmolean Museum), Jeremy Warren (London, Wallace Collection), Peta<br />

Motture e Diane Bilbey (Victoria and Albert Museum), Alison Luchs (Washington D.C.,<br />

National Gallery), Marina Cano Cuesta (Madrid, Museo Lázaro-Galdiano), Michel Popoff<br />

e Jean Guillemain (Paris, Cabinet des Médailles), Luc Smolderen (coll. privata) e<br />

dall’eccezionale disponibilità di Dietrich Klose (München, Staatliche Münzkabinett), Dora<br />

Thornton e Philip Attwood (British Museum). Tali ricerche non sarebbero state possibili<br />

senza le borse concesse dall’École <strong>Normale</strong> Superieure de Paris, dal Corpus Christi College<br />

di Oxford, dal Ministère de la Communauté Française del Belgio, dall’American Academy<br />

in Rome, dalla <strong>Scuola</strong> <strong>Normale</strong> <strong>Superiore</strong> di Pisa e dalla Bibliotheca Hertziana di Roma.<br />

XXIII

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