10.06.2013 Views

La medaglia nella Milano asburgica - Scuola Normale Superiore

La medaglia nella Milano asburgica - Scuola Normale Superiore

La medaglia nella Milano asburgica - Scuola Normale Superiore

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>La</strong> <strong>medaglia</strong> <strong>nella</strong> <strong>Milano</strong> <strong>asburgica</strong>: introduzione<br />

I<br />

“Lo studio delle antiche medaglie italiane,<br />

che ci sarebbe utilissimo per una serie<br />

di grandi cognizioni non tanto di storia<br />

che dell’arte, fu fatto finora poco<br />

profondamente, e restano moltissime<br />

curiosità e desiderj da sodisfare”<br />

(L. Cicognara, Storia della scultura) 1<br />

I. Medaglie e letteratura artistica <strong>nella</strong> seconda metà del Cinquecento<br />

L’importanza che la <strong>medaglia</strong> assunse all’interno del sistema delle arti italiane poco prima<br />

della metà del XVI secolo emerge in maniera cospicua anche dalle fonti letterarie. Tale<br />

riconoscimento è dovuto senza dubbio alla posizione di riguardo occupata dal ritratto <strong>nella</strong><br />

teoria artistica, <strong>nella</strong> storiografia e <strong>nella</strong> poesia del Cinquecento, ma dipende anche da<br />

ragioni figurative interne al genere della <strong>medaglia</strong>, nonché dal perfezionamento delle<br />

tecniche di incisione e coniazione 2 . Esaminare i motivi di tale successo significa anche<br />

misurarne la distanza dalla posizione marginale in cui il secolo che ci precede ha relegato<br />

questo genere di microritratto, preferendo alla sua preziosità d’ancien régime la<br />

riproducibilità delle immagini fotografiche, tipografiche e digitali (che in parte ne hanno<br />

però ereditato la funzione comunicativa di dono o carte-de-visite e quella commemorativa<br />

di oggetto ricordo) 3 .<br />

In questo nostro excursus non considereremo tutte le classi di manufatto che il<br />

Rinascimento chiamò “<strong>medaglia</strong>”. Non tratteremo per esempio del celebre dibattito<br />

Le traduzioni in italiano contenute in questo capitolo e <strong>nella</strong> restante trattazione (ove non è indicato<br />

diversamente) sono da ritenersi nostre.<br />

1 Cicognara 1823-25, V, p. 429.<br />

2 <strong>La</strong> fortuna del ritratto nei trattati d’arte del Cinquecento può essere ripercorsa attraverso l’antologia di Paola<br />

Barocchi 1971-77, III, pp. 2705-52, e le osservazioni di Luba Freedman (1987, pp. 63-82); ma <strong>nella</strong><br />

valutazione di un genere come la <strong>medaglia</strong> sarà bene tenere presenti anche i suoi stretti legami con la querelle<br />

che nel corso del XVI secolo oppose l’“imitare” al “ritrarre”, un dibattito per il quale i ritratti furono il banco<br />

di prova principale (cfr. Barocchi 1971-77, II, pp. 1529-1607; Bodart 1996, pp. 138-140, e la bibliografia ivi<br />

segnalata). Per un’introduzione alla vasta produzione bibliografica riguardante questo genere figurativo<br />

(all’interno della quale ha avuto un largo seguito l’impostazione proposta da Pope-Hennessy 1966) mi limito<br />

a segnalare due voci recenti di diverso taglio: Pommier 1998, in part. 55-128, e Casini 2004, in part. pp. 15-<br />

19. Per i rapporti tra il ritratto pittorico o scultoreo e quello letterario è d’obbligo il rimando alle classiche<br />

pagine di Shearman 1995 (1992), pp. 108-148. Sul tema dell’autoritratto, la cui fortuna critica degli ultimi<br />

decenni è stata stimolata dalla rivilitalizzazione del genere operata da alcuni orientamenti artistici<br />

contemporanei (sui quali cfr. Fossati 1998, in part. pp. 19-26, e la bibliografia a p. 193), si può consultare per<br />

il pieno Rinascimento il libro di Joanna Woods-Marsden (1998, pp. 139-172).<br />

3 Un tentativo di classificazione tipologica sulla base delle moltissime funzioni rivestite dalla <strong>medaglia</strong> in età<br />

moderna e nell’Ottocento è condotto da Domanig 1907, pp. 70-76.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!