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Comunità in cammino - Oratorio - Coccaglio

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agazzi e dei giovani e fosse funzionale contenitore delle<br />

<strong>in</strong>iziative che avresti amato attuare; <strong>in</strong>vece hai dovuto<br />

partire senza nemmeno vedere l’avvio dei lavori. Avevo <strong>in</strong><br />

animo di <strong>in</strong>vitarti all’<strong>in</strong>augurazione a<br />

lavori conclusi e <strong>in</strong>vece l’hai salutato<br />

da poco lontano, passando da<br />

<strong>Coccaglio</strong> per il tuo ultimo viaggio.<br />

L<br />

’enorme – ma non <strong>in</strong>aspettato –<br />

flusso di persone di ogni età che<br />

hanno fatto visita alla tua salma e<br />

partecipato a Capriolo, a Urago e a<br />

<strong>Coccaglio</strong> alle celebrazioni volute per<br />

te ha reso evidente, se ancora ce ne<br />

fosse stato bisogno, l’affetto con il<br />

quale <strong>Coccaglio</strong> ti ha amato; ho potuto<br />

constatare di persona che questo<br />

stesso affetto avevi già saputo conquistare<br />

nel cuore dei ragazzi, dei giovani<br />

e delle famiglie di Urago Mella, senza<br />

dimenticare il tributo d’amicizia che la tua <strong>Comunità</strong> di<br />

orig<strong>in</strong>e, Capriolo che ora custodisce le tue spoglie mortali,<br />

ha voluto tributarti.<br />

E poi il tuo funerale: è stato cosa a dir poco impressionante;<br />

descrivere l’<strong>in</strong>tensità di quel momento è assai difficile<br />

e, forse, anche, <strong>in</strong>utile. E quale ricordo <strong>in</strong>caccellabile<br />

ci ha impresso nel cuore la nostra piazza, gremita di<br />

persone raccolte <strong>in</strong> un muto, attonito e affettuoso silenzio,<br />

poi trasformatosi <strong>in</strong> preghiera ed esploso <strong>in</strong> un<br />

applauso liberatorio ed espressivo<br />

del tuo posto nel cuore di molti.<br />

La buona “battaglia” della fede<br />

che hai combattuto, poteva<br />

ricevere ancora il tuo contributo;<br />

la tua “corsa” - sto prendendo a<br />

prestito le parole di s. Paoloavrebbe<br />

potuto essere ancora<br />

lunga: percorrendola avresti non<br />

solo potuto conservare, ma anche<br />

accrescere la tua fede.<br />

Il cuore si ribella e <strong>in</strong>voca la luce di<br />

un senso per l’assurdo evento<br />

della tua morte. Per la fede cristiana,<br />

questo senso c’è. È quanto la<br />

liturgia funebre della Chiesa<br />

<strong>in</strong>tende esprimere con la frase<br />

“Dio ha chiamato a sé”. Esso però non co<strong>in</strong>cide con il<br />

fatalismo di chi dice “è Dio ha voluto così e non possiamo<br />

farci nulla”. Dio chiama a sé non <strong>in</strong>fliggendo la<br />

morte, che <strong>in</strong> sé è un male; Egli ci dona <strong>in</strong>vece la grazia di<br />

chiamarci a sé dopo che la morte ha mietuto la vita; <strong>in</strong><br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - Cronaca parrocchiale<br />

29<br />

questo modo Egli non consente alla nostra esistenza di<br />

f<strong>in</strong>ire nel nulla e conferisce la luce della speranza all’evento<br />

che, oltre ad essere tragico, rimarrebbe sepolto nell'oscurità:<br />

“Siano rese grazie a Dio, che<br />

ci dà la vittoria per mezzo di Gesù<br />

Cristo” (1Cor. 15,57) e ci dona la possibilità<br />

di <strong>in</strong>travvedere la luce.<br />

Certo, il dolore che ha straziato il cuore<br />

dei tuoi familiari, soprattutto la tua cara<br />

mamma è <strong>in</strong>commensurabilmente più<br />

grande di quello provato da ciascuno di<br />

noi. Mentre preghiamo per te, affidiamo<br />

anche lei, tuo fratello e tua sorella, le tue<br />

amate nipot<strong>in</strong>e e gli altri congiunti alla<br />

grazia del Signore e all’<strong>in</strong>tercessione di<br />

Maria che, venerata al momento della<br />

sua nascita è stata patrona delle parrocchie<br />

<strong>in</strong> cui hai esercitato il m<strong>in</strong>istero<br />

pastorale.<br />

Tu accompagna con la tua preghiera il camm<strong>in</strong>o di<br />

tutti noi, soprattutto dei ragazzi e dei giovani che<br />

sono cresciuti con te, di coloro che ti sono stati collaboratori,<br />

del tuo <strong>Oratorio</strong>, nel quale, anche tangibile, si conserverà<br />

il ricordo di te.<br />

don Giovanni<br />

Un particolare r<strong>in</strong>graziamento alla nostra Amm<strong>in</strong>istrazione<br />

comunale e alla ditta Feni di Cologne per i pullmans messi a<br />

disposizione.<br />

Sul prossimo numero del bollett<strong>in</strong>o saremo lieti di pubblicare, per<br />

quanto sarà possibile, alcuni pensieri, soprattutto dei ragazzi e<br />

dei giovani, su don Bruno. Più che da un tono funebre, dovrebbero<br />

essere caratterizzati da atteggiamento positivo, come a don<br />

Bruno piaceva essere.

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