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Comunità in cammino - Oratorio - Coccaglio

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30<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />

Questo è l’anno dell’Eucaristia<br />

Eucaristia, Mistero d’Amore<br />

Dall’Ultima Cena alla Croce, nei nostri cuori -2° Parte-<br />

Nei primi anni subito dopo la morte di Cristo, <strong>in</strong> quella<br />

primitiva chiesa di cui ci parla Luca nei suoi Atti:<br />

“Erant frangentes quotidie panem per domus”;quotidie cioè ogni<br />

giorno spezzavano il pane nelle case. Frangere panem è l’espressione<br />

tecnica che <strong>in</strong>dica l’Eucaristia. Dopo che il<br />

Signore scomparve dalla scena del mondo e lo Spirito<br />

santo entrò nei cuori e nell’animo degli apostoli, essi andavano<br />

di casa <strong>in</strong> casa e li spezzavano il pane. Mi piace immag<strong>in</strong>are<br />

la Madonna che sarà andata di casa <strong>in</strong> casa, seguendo<br />

gli apostoli <strong>in</strong> questo spezzamento del pane. E questo<br />

viene confermato da un trattato della 1 lettera di Paolo ai<br />

Cor<strong>in</strong>ti: egli dice di aver sentito che a Cor<strong>in</strong>to si r<strong>in</strong>novava<br />

il mistero Eucaristico ma siccome Gesù aveva istituito<br />

l’Eucaristia durante la Cena così questi la r<strong>in</strong>novavano<br />

durante la cena. E succedeva che c’erano alcuni <strong>in</strong>convenienti,<br />

alcuni erano troppo sazi, altri avevano ancora fame.<br />

Paolo, nella 1 lettera ai cristiani di Cor<strong>in</strong>to cos’ scrive: “Ego<br />

enim accepi a Dom<strong>in</strong>o quod tradidi vobis, quondam Dom<strong>in</strong>us<br />

Jesus <strong>in</strong> qua nocte tradebatur,accepit panem et gratias agens benedixit,<br />

fregit et dixit: Accipite et manducate, hoc est corpus meum”.<br />

Egli non è testimone diretto di ciò che Gesù ha fatto<br />

nell’Ultima Cena, ma ha ricevuto per rivelazione dal Signore<br />

quello che ci ha <strong>in</strong>segnato: nella notte del tradimento ha<br />

preso il pane, lo ha spezzato, lo ha dato agli apostoli e ha<br />

detto di fare questo <strong>in</strong> memoria di Lui. Poi cont<strong>in</strong>ua dicendo<br />

che chi mangia il corpo di Cristo non dando importanza<br />

ad Esso, mangia e beve la propria condanna. Qu<strong>in</strong>di la tradizione<br />

apostolica e quella storica sul mistero eucaristico<br />

sono conservate <strong>in</strong>tatte dal primo momento della promessa<br />

dell’Eucaristia, al momento <strong>in</strong> cui Paolo rimprovera i cor<strong>in</strong>ti<br />

per quell’abuso che si è <strong>in</strong>trodotto da loro. Direi quasi che<br />

a cura di don Francesco<br />

non c’è mistero che sia più provato dai testi evangelici di<br />

quello Eucaristico. Nel primo secolo c’è già tutta una letteratura<br />

liturgica che ci parla<br />

espressamente dell’Eucaristia.<br />

Dopo aver stabilito stroricamente<br />

ciò, chiediamoci<br />

che cosa essa sia: l’Eucaristia<br />

ha una duplice realtà:<br />

- È il sacrificio di Cristo<br />

- È il sacramento della grazia<br />

L’Eucaristia è la cont<strong>in</strong>uazione<br />

del sacrificio della croce.<br />

Infatti l’Eucaristia avviene<br />

prima del sacrificio estremo di<br />

Cristo sulla croce. Siamo al<br />

Giovedì santo, giorno prezioso<br />

dell’Eucaristia; poi sarà il<br />

Venerdì santo, giorno della morte di Cristo; qui si compie<br />

un’unità morale: Cristo si immola misticamente <strong>in</strong> previsione<br />

dell’immolazione cruenta e dolorosa che avverrà sull’altare<br />

della Croce. Questi sono due sacrifici diversi che diventano<br />

una sola immolazione. Tra l’istituzione dell’Eucaristia<br />

ed il mistero della croce non esistono dist<strong>in</strong>zioni, sono un<br />

,medesimo sacrificio. Quando Gesù ha detto: “Fate questo<br />

<strong>in</strong> memoria di me” si rivolgeva a tutti noi aff<strong>in</strong>ché r<strong>in</strong>novassimo<br />

questo sacrificio ogni giono. Ogni volta che un sacerdote<br />

ripete queste parole, ripete il gesto di Cristo. Questo<br />

non ha valore puramente simbolico, ma diventa una reale<br />

immolazione che ripete quella unica immolazione del<br />

Calvario.<br />

Il sacro Concilio di Trento, a questo proposito, è molto chiaro<br />

ed esplicito.<br />

Un ricordo per chi ci ha lasciato: Davide Cancelli<br />

Il giorno <strong>in</strong> cui celebravamo il funerale di don Bruno, salutavamo un altro fratello, che spesso aveva avuto modo di <strong>in</strong>contrarsi<br />

con lui. Inaspettatamente, Davide, ci ha preceduto nella casa del Padre. Il ricordo di lui è dovere di riconoscenza da<br />

parte di una comunità che per anni ha fruito del suo servizio come catechista e collaboratore sempre disponibile della chiesa<br />

e della sacrestia, animatore della preghiera, soprattutto il rosario che recitava prima di ogni funerale. Questa volta altri l’hanno<br />

fatto per lui.<br />

Abbiamo un motivo <strong>in</strong> più per ricordarlo su queste pag<strong>in</strong>e, solerte collaboratore della “Vecchia Pieve” come <strong>in</strong>caricato della<br />

distribuzione e della raccolta degli abbonamenti. A lui il grazie riconoscente della <strong>Comunità</strong> tutta, oltre che dell’Associazione<br />

dei Pensionati per l’assistenza ai defunti, a tutte le ore della notte e del giorno. Alla moglie, ai figli, ai fratelli e agli altri congiunti<br />

i sensi della nostra partecipazione al loro dolore, espressa dalla <strong>Comunità</strong> anche con la numerosa presenza al funerale.<br />

A cura e per esclusiva <strong>in</strong>iziativa della Redazione

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