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Comunità in cammino - Oratorio - Coccaglio

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a ge ®<br />

Negli ultimi anni la famiglia ha subito<br />

profondi cambiamenti riflettendo le<br />

trasformazioni di ord<strong>in</strong>e economico, sociale<br />

e culturale che hanno <strong>in</strong>vestito la nostra<br />

società. La famiglia contemporanea si<br />

differenzia da quella tradizionale soprattutto<br />

per i rapporti umani tra i suoi componenti.<br />

Da una struttura piramidale <strong>in</strong> cui imperava<br />

il capo famiglia e i rapporti erano basati sul<br />

rispetto, l’obbedienza, il timore reverenziale<br />

e i ruoli def<strong>in</strong>iti <strong>in</strong> modo netto, si è passati,<br />

prima di giungere alla famiglia di oggi,<br />

attraverso ruoli confusi dove i genitori,<br />

r<strong>in</strong>unciando alla vecchia autorità, hanno<br />

cercato di avvic<strong>in</strong>arsi ai propri figli<br />

proponendosi come “amici”, spesso vestendosi<br />

come loro, credendo così di migliorare il<br />

rapporto genitoriale, Il passare del tempo<br />

ha dimostrato quanto questa politica familiare<br />

fosse sbagliata.<br />

OGGI PIU’ CHE MAI LE NUOVE<br />

GENERAZIONI RIVENDICANO LA<br />

PRESENZA E L’AUTOREVOLEZZA DELLE<br />

FIGURE PATERNE E MATERNE. DA UN<br />

RECENTE SONDAGGIO FRA GLI<br />

ADOLESCENTI E’ EMERSO CHE<br />

NELL’IMMAGINARIO GIOVANILE LA<br />

FAMIGLIA E’ TORNATA AD ESSERE IL<br />

PORTO SICURO IN CUI POTERSI<br />

RIFUGIARE.<br />

Da molte parti si dice che la famiglia di oggi<br />

è malata, che non esiste più, che si sta<br />

disgregando perché i genitori si separano<br />

e i figli, pur rimanendo nella casa paterna,<br />

hanno una loro vita staccata da quella del<br />

resto della famiglia.<br />

E’ pur vero che esiste una tipologia di famiglie<br />

separate o allargate, e molte famiglie<br />

attraversano crisi profonde, ma è anche<br />

vero, e non per essere ottimisti a tutti i costi,<br />

che vi sono ancora tante famiglie unite. Che<br />

associazione<br />

genitori<br />

<strong>Coccaglio</strong><br />

potremmo chiamare “sane” ma così dicendo<br />

affermeremmo che tutte le altre non lo sono<br />

e questo non è sempre esatto, perché anche<br />

tante famiglie ricomposte si impegnano,<br />

come le famiglie tradizionali, per risolvere<br />

le loro problematiche <strong>in</strong> modo corretto e<br />

<strong>in</strong>dolore per tutti i componenti il nucleo<br />

familiare.<br />

Se l’adolescenza è il tempo della vita<br />

caratterizzata dalla ricerca di un equilibrio<br />

tra <strong>in</strong>terno ed esterno per trovare il proprio<br />

sé, anche per i genitori l’adolescenza dei<br />

figli è il tempo della ricerca di una nuova<br />

identità di genitori e di una nuova progettualità<br />

familiare. Soprattutto è il momento di<br />

ricostruire una nuova identità della coppia,<br />

di trovare un’<strong>in</strong>tesa tra i coniugi, una loro<br />

affettuosa complicità, un desiderio di costruire<br />

<strong>in</strong>sieme, a volte <strong>in</strong> modo diverso, <strong>in</strong> rapporto<br />

tra loro e con i figli, per non essere troppo<br />

“possessivi” con l’adolescenza <strong>in</strong> crisi, ma<br />

di riuscire a lasciarlo andare gradualmente<br />

senza troppo dolore e senza traumi.<br />

Il figlio è un dono, è nato dall’amore dei<br />

genitori e non può essere considerato un<br />

“<strong>in</strong>vestimento” per la vecchiaia o qualcosa<br />

da esibire con soddisfazione. Per gli adolescenti,<br />

non più bamb<strong>in</strong>i e non ancora adulti, è il<br />

tempo del distacco dalla famiglia, doloroso<br />

ma fermamente voluto, e dal proprio “io”<br />

bamb<strong>in</strong>o così rassicurante e protetto per<br />

andare alla ricerca del nuovo “io”.<br />

Il genitore nell’educare il figlio lo sprona<br />

ad essere autosufficiente, gli dice “sei<br />

grande, devi imparare a fare da solo” ma<br />

quando arriva il momento <strong>in</strong> cui il figlio<br />

tenta di staccarsi si disorienta, ha paura e<br />

non vorrebbe lasciarlo andare.<br />

E allora possono sorgere i conflitti tra<br />

genitori e figli, conflitti di natura psicologica,<br />

31<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />

FAMIGLIA<br />

GENITORE E’ COLUI CHE DONA<br />

(tratto da Age Stampa)<br />

LE RADICI DELLA MEMORIA E LE ALI DEI PROGETTI<br />

di natura relazionale e di natura sociale,<br />

perché quello è il tempo dei bisogni precisi<br />

del figlio adolescente, bisogni di ascolto, di<br />

coerenza, di stima, di socializzare, di dare<br />

un senso alla propria vita.<br />

E’ proprio questo il momento <strong>in</strong> cui i genitori<br />

devono riappropriarsi del loro ruolo, delle<br />

loro responsabilità, consapevoli che educare<br />

comprende:<br />

Avere un progetto educativo che riguarda<br />

il figlio,<br />

Vivere i valori e trasmetterli con il vissuto<br />

quotidiano,<br />

Orientare i figli verso la vita, verso una<br />

graduale autonomia mettendoli nella<br />

condizione di poter fare delle scelte consapevoli<br />

e di saper prendere per mano la propria vita.<br />

Un proverbio degli <strong>in</strong>diani d’America<br />

dice: “I genitori possono regalare ai<br />

figli soprattutto due cose: le radici e le<br />

ali, le radici della memoria e le ali dei<br />

progetti”. Possiamo cogliere la differenza<br />

tra la generatività, cioè il generare un figlio,<br />

e la genitorialità, cioè donare ogni giorno<br />

la vita al figlio attraverso la capacità educativa.<br />

Il valore della gratuità è proprio del vero<br />

educatore, sia esso genitore naturale o per<br />

scelta, sia esso <strong>in</strong>segnante o formatore: è<br />

l’amore per i giovani, figli o alunni che siano,<br />

che si concretizza e si manifesta.<br />

Un pensiero a Don Bruno……..<br />

Sono state dette tante buone parole su di<br />

lui e tante se ne diranno ancora,<br />

come Associazione A.ge., commossi, possiamo<br />

dire che con la sua scomparsa è venuta a<br />

mancare una “grande persona”.<br />

Associazione Famiglie A.ge.

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