Comunità in cammino - Oratorio - Coccaglio

in fondo alla pag. prec.: “prima”;
sotto: “dopo”. Qui sopra: prova di pulitura
di un affresco. A fianco: due esempio
della situazione di alcuni fregi delle volte
e dei cornicioni.. Sotto: prova di pulitura
alla base dell’arco trionfale.
secoli .
Come noi tutti sappiamo, l’acqua
trova sempre una via per arrivare in
superficie ed evaporare , e questo è
avvenuto sugli affreschi. Alcuni
materiali sono però idrorepellenti e
non permettono all’acqua di attraversarli;
uno di questi è il gesso,
materiale impiegato, verso gli anni
sessanta, per ricostruire abbondanti
porzioni di stucchi e di malta ammalorati.
La barriera di gesso ha impedito
ai sali di riaffiorare in superficie,
essi si sono depositati all’interno, tra
malta e gesso e aumentando di volume
hanno spinto lo stesso verso l’esterno,
provocandone il lento distacco
e la parziale o totale caduta.
Il nostro intervento aveva come
obbiettivo primario l’identificazione
dei punti compromessi , interessati
da parti pericolanti, distaccate o con
elevata concentrazione salina , le
nostre operazioni si sono limitate al
consolidamento, alla rimozione dei
sali, alla parziale ricostruzione delle
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ragion d’essere non
solo nei fenomeni
termoigrometrici
sfavorevoli, ma
anche e soprattutto
nei materiali costitutivi
la muratura. In
particolare ha a che
fare con l’ultimo dei
numerosi interventi
di manutenzione ai
quali la chiesa è stata
assoggettata nei
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parti mancanti e al ritocco localizzato alle zone di particolare
disturbo. Queste operazioni, decisamente urgenti,
non corrispondono ad un vero intervento di restauro. Il
mezzo messo a disposizione non ci consentiva libertà di
movimento e, limitando il raggio d’azione, rendeva lente
e difficili tutte le operazioni, un vero intervento di restauro
necessita di un impalcatura fissa e di tempi decisamente
più lunghi.
L’esecuzione di alcuni tasselli di pulitura ha riportato alla
luce la policromia originale, nascosta da uno spesso strato
di polvere e da diverse mani di colore, steso a più riprese
e con diversi leganti . La policromia e la doratura sono
presenti quasi integralmente, i colori
stesi a calce sono diversi da quelli che
si vedono attualmente. Molto più
chiari e luminosi, propongono tonalità
decisamente settecentesche .
In generale lo stato di conservazione si
presenta più compromesso di quanto
non appaia alla vista. Gli interventi di
manutenzione, eseguiti in passato,
sono diffusi e i materiali incoerenti
impiegati li rendono precari, nel
tempo potranno verificarsi alti problemi
simili a quelli già descritti e per i
quali ci si è adoperati in questo nostro.
Le campiture a tinta piatta, specie i
rosa e le tinte stucco, sono molto
manomesse, riprese in toto e/o ritoccate
localmente. Gli stucchi presentano
numerose lacune, diffuse principalmente
nella parte inferiore, al di
sotto del cornicione. Gli affreschi
sono molto sporchi e localmente
decoesi; perdite di adesione interessano
alcune velature a secco originali,
specie negli azzurri e nei verdi.
La superficie è rivestita da uno spesso
strato di polvere e depositi organici,
fortemente anneriti, di grande spessore
sui piani orizzontali e inclinati.
Chi volesse rendersi conto della differente
qualità dell’originale e del risultato
estetico di un eventuale intervento
di restauro, può guardare il tassello
di pulitura, lasciato a vista, sul lato destro
dell’arco trionfale , sopra il controrgano .