Comunità in cammino - Oratorio - Coccaglio

Come ogni anno alla fine del campo si piange ma quest’anno
si è pianto veramente tanto, gli abitanti di Obra
si sono lamentati perchè tutto quel surplus di acqua,
rischiava di far esplodere la diga e allagare tutta la vallata.
Pianti venuti dall’animo dei ragazzi che sanno di aver trascorso
un esperienza indimenticabile ed irripetibile,
densa di nuove amicizie e persone significative, lacrime
che nella loro apparente tristezza sono in realtà il simbolo
della loro crescita interiore.
Track 5 “STESSA SPIAGGIA STESSO MARE” di
Vianello (...per quest’anno non cambiare... per poterti
rivedere, per tornare per restare insieme a te e come l'anno
scorso...)
- GIO GIOVANI
ANI
UN CAMPO “SCIALLO”
Per tutti quelli che non hanno partecipato a questa esperienza,
è giusto spiegare il significato del termine sciallo....
Definizione tratta dal dizionario: “ italiano-Oscar, Oscaritaliano”,
edizioni Ziliani.
Sciallo [ da sciallare ] s.m./agg. 1 stato di tranquillità:
ragazzi state scialli. 2 condizione dell’essere del “giovane”
del 2005, minimo impiego di energie con massimo
profitto. 3 parola d’ordine del campo in cui l’obbiettivo
non è produrre ma divertirsi, socializzare,
stare insieme e condividere ogni piccolo momento
della giornata. 4 vivere con calma tre giorni, lontano
dalla frenesia del lavoro, dello studio e dalla stressante
quotidianità.
Per chiarire meglio ai più il concetto di campo “sciallo”,
Comunità in cammino - Oratorio
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La malinconia è stata la protagonista dell’ultima giornata,
in cui ci si è resi conto che i ragazzi dell’88 erano alla
loro ultima esperienza da adolescenti, e l’anno prossimo
non sarebbero più stati presenti con le loro forti ed ormai
affermate personalità lasciando nel gruppo un grosso
vuoto.
Track 6 “ SE MI LASCI NON VALE”
Che dire, penso che questa canzone si possa spiegare da
sola, visto che il valore aggiunto del campo di quest’anno
era il sentimento taciuto di rammarico che occupava il
cuore di tutti per l’imminente partenza di Don Oscar.
Anche se nessuno voleva pensarci, questa era l’ultima
esperienza da vivere con lui ed ognuno voleva lasciargli
un bel ricordo.
descriviamo
una giornata
tipo:
8:00 sveglia
8:15-8:45
colazione
9:00 affinché
tutti contribuissero
alla
loro igiene
personale
(cosa davvero importante), lavaggio persone con tecnologie
avanzate quali gavettoni e pistole ad acqua.
10:00 preghiera insieme per iniziare la giornata, seguita
da una passeggiata tra i monti con Peter, Heidi e le sue
caprette che fanno Ciao!, e un laboratorio di creatività.
Durante i laboratori si potevano creare i più disparati
oggetti: borse, braccialetti, portachiavi... utilizzando il
cuoio o dei simpatici orologi in legno dipinti a mano.
12:30 pranzo
nel pomeriggio dopo le dovute pulizie di casa, la necessaria
attività fisica: una passeggiata, una partita a pallavolo
e per i più temerari escursioni alle grotte del monte
Zugna.
16:30 la morale è sempre quella fai merenda con pane e
nutella;
nel tardo pomeriggio si svolgevano le attività più disparate:
chi faceva attività fisica (se il pisolino lo si può con-