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La Colomba n° 17 - Comunità degli Italiani “Dante Alighieri”

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38<br />

Era una bella giornata quella<br />

domenica di maggio del 1924,<br />

bella particolarmente per papà Giovanni<br />

Scher e per mamma Anna<br />

Grasso, entrambi capodistriani. Il<br />

loro piccolo Dario di appena quattro<br />

anni era stato scelto da Don Grosso<br />

- direttore dell’Istituto Grisoni di<br />

Capodistria - per recitare una poesia<br />

in un’occasione molto speciale e<br />

solenne: era giunto in visita in città<br />

il Vescovo di Trieste e Capodistria,<br />

S. E. Monsignor Luigi Fogar. Per<br />

Dario questa sarebbe stata la prima<br />

recita in pubblico, seguita poi negli<br />

anni da una lunga serie di esibizioni.<br />

Ma vediamo di far riaffiorare quel<br />

giorno ormai tanto lontano nei ricordi<br />

di Dario Scher, presidente della<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>degli</strong> <strong>Italiani</strong> <strong>“Dante</strong><br />

<strong>Alighieri”</strong> di Isola nonché fondatore<br />

e regista della Filodrammatica di<br />

questo Sodalizio.<br />

Ricordo molto bene quell’episodio,<br />

sia perché le forti emozioni<br />

rimangono quasi sempre ben<br />

impresse nella nostra mente anche<br />

a distanza di molti anni, sia<br />

per il fatto che mio padre, negli<br />

anni successivi, me l’aveva ricordato<br />

più volte. E non si faceva<br />

perdere l’occasione per raccontarlo<br />

a parenti, amici e conoscenti.<br />

Reputava questa mia<br />

partecipazione un evento particolarmente<br />

importante.<br />

Come mai avevano scelto proprio<br />

te?<br />

Non saprei. So solo che il mio<br />

papà era un bravo filodrammatico,<br />

incluso in una compagnia<br />

capodistriana, e probabilmente<br />

aveva notato in me del talento.<br />

Quindi, senz’altro mi avrà insegnato<br />

delle poesiole che poi mi<br />

avrà fatto recitare davanti ai<br />

Vicende & Costume<br />

<strong>La</strong> <strong>Colomba</strong> - Anno V - N° <strong>17</strong> - 18<br />

DARIO SCHER A OTTANT’ANNI DAL SUO DEBUTTO<br />

UNA LUNGA VITA PER IL TEATRO<br />

1 - CONTINUA<br />

suoi amici e anche al Ricreatorio<br />

dell’Istituto “Grisoni”, dove<br />

mi portava spesso, nelle ore pomeridiane,<br />

perché lì venivano<br />

organizzati parecchi giochi.<br />

Certamente mi avrà fatto recitare<br />

anche davanti a Don Grosso e<br />

quindi al direttore sarà venuta<br />

l’idea di scegliere me quando<br />

stava preparando l’accoglienza<br />

solenne per l’arrivo del Vescovo.<br />

Non so di che cerimonia si trattasse,<br />

ma di sicuro era qualche<br />

anniversario particolare. Forse<br />

si trattava della prima visita di<br />

Monsignor Luigi Fogar a Capodistira,<br />

visto che era stato ordinato<br />

Vescovo il 14 ottobre 1923.<br />

Il ricordo chiaramente fotografato<br />

nella mia mente riguarda il<br />

momento in cui ho terminato di<br />

Dario Scher all’età di otto anni.<br />

(Collezione D. Scher)<br />

Monsignor Luigi Fogar<br />

(1882-1971), Vescovo di<br />

Trieste e Capodistira<br />

dal 1923 al 1936.<br />

dire la mia<br />

poesia. Dopo<br />

aver ricevuto<br />

un<br />

grosso applauso<br />

il<br />

Vescovo Fogar<br />

mi ha<br />

preso in<br />

braccio, mi<br />

ha fatto sedere<br />

sulle<br />

sue ginocchia,<br />

mi ha<br />

dato un bacio<br />

sulla<br />

fronte e mi ha rivolto delle calde<br />

parole d’elogio. In quel momento<br />

mio padre deve aver toccato il<br />

cielo con un dito.<br />

E poi?<br />

Beh, ero troppo piccolo per ricordare<br />

che cosa è successo ancora<br />

quel giorno e magari anche<br />

nei giorni a venire. Sono convinto<br />

che mio padre mi avrà fatto<br />

ripetere quella poesia davanti a<br />

molta altra gente. Fatto sta che,<br />

già prima di frequentare la<br />

scuola, ero diventato un bambino<br />

noto a Capodistria.<br />

Noto perché? Per quell’esibizione<br />

davanti al Vescovo?<br />

No di certo. Dopo questa mia<br />

prima prova pubblica di ottant’anni<br />

fa, quasi subito ho iniziato<br />

a esibirmi in teatro. Bisogna<br />

sapere che allora, il pubblico capodistriano,<br />

pur essendo formato<br />

prevalentemente da gente<br />

semplice, amava molto l’arte e<br />

in modo particolare il teatro. A<br />

Capodistria arrivavano continuamente<br />

delle ottime compagnie<br />

stabili a presentare commedie,<br />

drammi, e il teatro regi-

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