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da parte. Il resto – storia,<br />

sceneggiatura, cast – sono<br />

accessori di cui Bay può<br />

tranqu<strong>il</strong>lamente fare a meno.<br />

La sceneggiatura vera<br />

e propria dura uno sputo:<br />

parte come tanti f<strong>il</strong>m<br />

recenti con la pretesa di riscrivere<br />

la Storia. Tira in<br />

ballo Kennedy, lo sbarco<br />

sulla Luna e Nixon per poi<br />

finire – dopo 10 minuti – a<br />

scarpate in faccia. Un pec-<br />

COMUNICANDO<br />

BEST PRACTICE<br />

Uno Stato, quattro<br />

mondi, l’Ecuador<br />

L’idea di uno Stato gestito come<br />

un’azienda, per molti, è una contraddizione<br />

o addirittura qualcosa<br />

di immorale. Ovviamente questi<br />

sono, in parte, pregiudizi su<br />

un accostamento di parole. Sotto<br />

alcuni aspetti, per esempio la<br />

“corporate image” o la promozione<br />

dei suoi prodotti interni, anche<br />

uno Stato impiega strategie e<br />

tecniche uguali in tutto e per tutto<br />

a quelle adottate da un’azien-<br />

cato, anche perché nel primo<br />

non mancavano le cose<br />

carine (LaBeouf e i genitori<br />

svampiti): qui si replica<br />

senza troppe convinzioni lo<br />

schema dei f<strong>il</strong>m precedenti<br />

e si pensa già a un quarto<br />

capitolo.<br />

visti da Simone Fortunato<br />

Sopra, <strong>il</strong> regista<br />

Michael Bay<br />

DALL’ECONOMIA ALLA POLITICA<br />

La mancanza dell’amore<br />

e la crisi dell’Occidente<br />

di Daniele Guarneri<br />

In libreria a partire dal 14 luglio <strong>il</strong> nuovo<br />

libro di David Schindler, L’ordine<br />

dell’amore. Le società occidentali e la memoria<br />

di Dio (Lindau, 320 pagine, 29 euro).<br />

Schindler è professore di Teologia fondamen-<br />

DA<br />

LEGGERE<br />

tale presso l’Istituto Giovanni Paolo II per gli studi sul matrimonio<br />

e la famiglia di Washington, è consultore del Pontificio Consiglio<br />

per i Laici e redattore di Communio: International Catholic<br />

Review. Il testo è correlato da una prefazione di Jonah Lynch, vicerettore<br />

del seminario della Fraternità dei Missionari di san Carlo<br />

Borromeo, e autore del recente libro Il profumo dei limoni (Lindau,<br />

144 pagine, 11 euro).<br />

Il libro di David Schindler è diviso in due parti, la prima dedicata<br />

all’economia e alla politica, la seconda alla religione e alla<br />

cultura. L’autore si interroga sulla profonda crisi dell’Occidente<br />

contemporaneo in ogni ambito della vita sociale (economico,<br />

politico, religioso e culturale), e ne individua la causa principale<br />

nel prevalere di un interesse personale egoistico che strumentalizza<br />

<strong>il</strong> prossimo in nome della libertà del singolo, ignorando l’intima<br />

chiamata dell’uomo alla comunione e al dono. Lynch scrive<br />

che «Schindler propone un’economia che prende le mosse non<br />

dal “proprio interesse” inteso come puro guadagno, ma dal “proprio<br />

interesse” come verità di se stessi e dell’altra persona coinvolta<br />

nello scambio di beni».<br />

L’amore è l’atto e l’ordine fondamentale delle cose. Su questo<br />

giudizio si basa l’unità dei saggi contenuti nel volume proposto<br />

da Lindau. L’amore è innanzitutto ciò che determina l’esistenza<br />

di ogni cosa, e quindi ciò in cui,<br />

attraverso cui e per cui ogni cosa continua<br />

a esistere.<br />

È l’affermazione di Gabriel Marcel<br />

che cattura perfettamente l’essenza della<br />

tesi del libro: «Alla lunga tutto ciò che<br />

non viene fatto attraverso l’Amore e per<br />

l’Amore invariab<strong>il</strong>mente alla fine viene<br />

fatto contro di esso». Qualsiasi atto o ordine<br />

non formato nella logica dell’amore<br />

implicitamente finisce sempre per sovvertire<br />

la natura e <strong>il</strong> destino delle cose.<br />

da. In Italia basta guardarsi attorno<br />

per notare significativi<br />

investimenti pubblicitari e promozionali<br />

da parte di Stati che intendono<br />

farsi conoscere. Anch’esse<br />

possono essere definite vere e<br />

proprie best practice nel campo<br />

del marketing e della comunicazione.<br />

Si tratta, in genere, di campagne<br />

destinate ad attrarre turismo,<br />

verso luoghi di cui mai e poi<br />

mai potremmo immaginare l’esistenza.<br />

Paradisi nascosti ancora<br />

tutti da scoprire. D’altronde siamo<br />

cittadini di un mondo globale<br />

dove le frontiere sono oramai<br />

linee simboliche disegnate sulle<br />

carte geografiche. Tra le tante<br />

nazioni ce n’è una in particolare<br />

che ha destato la nostra atten-<br />

zione: l’Ecuador, <strong>il</strong> paese più “diverso”<br />

al mondo in proporzione al<br />

suo territorio (0,19 per cento della<br />

superficie terrestre). Uno Stato<br />

che racchiude in sé ben quattro<br />

mondi differenti: le Isole Galàpagos<br />

con la loro fauna unica e selvaggia,<br />

la costa pacifica dove le<br />

spiagge verdi si incontrano con <strong>il</strong><br />

mare, le Ande corridoio di vulcani<br />

e l’immancab<strong>il</strong>e Foresta amazzonica,<br />

la più grande al mondo.<br />

Questo paese che punta molto sul<br />

turismo italiano, ci riserverà piacevoli<br />

sorprese (ecuador.travel).<br />

Per definire questo angolo di paradiso<br />

bastano poche parole, ma<br />

ricche di significato: amore per la<br />

vita. Esto es Ecuador!<br />

Giovanni Parapini<br />

| | 13 luglio 2011 | 53

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