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Desiderio di Dio e creazione di un ordine mondano nella Regula ...

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com<strong>un</strong>ità <strong>di</strong> adulti non provveda al proprio sostentamento, contesta il celibato dei chierici, ritiene che<br />

la fuga dal mondo, se fosse generalizzata, avrebbe <strong>un</strong> effetto catastrofico.<br />

All’inizio del V secolo si avvia in Occidente la fase della co<strong>di</strong>ficazione della vita monastica grazie<br />

all’iniziativa <strong>di</strong> quattro autori soprattutto: Girolamo, Rufino, Agostino, Cassiano. A Rufino si deve la<br />

traduzione latina (nel 397) della redazione breve della Regola <strong>di</strong> Basilio, fatta con lo scopo <strong>di</strong>chiarato<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere anche in Occidente <strong>un</strong>a forma regolata <strong>di</strong> vita monastica com<strong>un</strong>itaria. Girolamo traduce<br />

nel 404 il corpus pacomiano. Agostino è invece autore originale e ha avuto <strong>un</strong> influsso determinante<br />

sulla successiva tra<strong>di</strong>zione legislativa nel monachesimo latino. Agli anni 397-411 risale la redazione<br />

da parte <strong>di</strong> Agostino <strong>di</strong> <strong>un</strong> Praeceptum, che venne in seguito integrato da <strong>un</strong> Ordo monasterii che non<br />

è <strong>di</strong> sua mano e fissa particolari come il calendario, l’orario, i pasti e il riposo dei monaci. Cassiano<br />

non è autore <strong>di</strong> <strong>un</strong>a regola, ma le Institutiones del 425 e le Collationes del 426-428 trasmettono in<br />

Occidente l’esperienza fatta dal loro autore in Egitto e hanno lo scopo <strong>di</strong> adattare all’ambiente<br />

provenzale (dal 415 alla morte nel 435 Cassiano conduce vita monastica a Marsiglia) i modelli del<br />

monachesimo del deserto.<br />

La <strong>Regula</strong> Bene<strong>di</strong>cti<br />

LA RB è stata verosimilmente composta fra il 530-560 e destinata non, come spesso accade per le<br />

regole antiche, a <strong>un</strong>a singola specifica com<strong>un</strong>ità, ma a <strong>un</strong> numero indeterminato <strong>di</strong> com<strong>un</strong>ità <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>mensioni variabili e collocate in regioni anche relativamente <strong>di</strong>stanti fra loro (abbastanza da<br />

richiedere adattamenti al clima per quanto concerne il vestiario e altri aspetti <strong>di</strong> vita pratica, lasciati<br />

alla <strong>di</strong>screzione dell’abate).<br />

Diversamente dalle regole più antiche, che trattano in modo parziale gli aspetti legati alla vita delle<br />

com<strong>un</strong>ità cui sono rivolte, sia la RM sia la RB p<strong>un</strong>tano a offrire <strong>un</strong> quadro completo della vita<br />

cenobitica, sia nei suoi fondamenti spirituali, sia nelle osservanze e nell’organizzazione interna della<br />

com<strong>un</strong>ità monastica e delle sue attività. Ciò non significa che la RB abbia <strong>un</strong>a struttura sistematica:<br />

anche se si possono riconoscere gruppi <strong>di</strong> capitoli omogenei per tema, essi si succedono in modo<br />

piuttosto <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nato e in alc<strong>un</strong>i casi con riprese e ripetizioni (p.e. i due capitoli de<strong>di</strong>cati all’abate).<br />

La lettura della RB proposta da de Vogüe si fonda sull’ipotesi, formulata in precedenza da J.<br />

Froger, della <strong>di</strong>pendenza sostanziale della RB da <strong>un</strong> testo precedente, la cosiddetta <strong>Regula</strong> Magistri<br />

(RM). Il commento pubblicato dalle SC documenta in modo definitivo questa tesi oggi generalmente<br />

con<strong>di</strong>visa dagli stu<strong>di</strong>osi.<br />

Fra le regole monastiche antiche pervenute in latino — circa <strong>un</strong>a trentina — del periodo compreso<br />

tra le origini del cenobitismo latino e Benedetto <strong>di</strong> Aniane, che nel IX secolo le raccolse tutte insieme<br />

nel Liber ex regulis, la RB è <strong>un</strong>a delle più estese, la terza dopo la RM e quella <strong>di</strong> Basilio. A. de Vogüe<br />

<strong>di</strong>stingue varie generazioni <strong>di</strong> regole:<br />

· la prima generazione <strong>di</strong> regole monastiche composte o tradotte tra la fine del IV e l’inizio del V<br />

secolo (Pacomio, Basilio, Agostino, Quattro padri, II Regola dei padri, Cassiano Inst. 1-4);<br />

· la seconda generazione, risalente alla prima metà del VI secolo (RM, Paolo e Stefano, Cesario,<br />

Orientalis, Macario);<br />

· la terza (RB, Aureliano, Tarnatensis), della metà del VI secolo. La RB influenza a sua volta le<br />

regole successive:<br />

· meno quelle della quarta generazione, all’inizio del VII secolo (Colombano, Isidoro);<br />

· assai più quelle della quinta (Donato, Valdeberto, Fruttuoso, III Regola dei padri),<br />

· e sesta generazione (<strong>Regula</strong> Largiente Domino, forse <strong>di</strong> Ambrogio Autperto), collocabili intorno<br />

alla metà del VII secolo.<br />

La posizione interme<strong>di</strong>a della RB è confermata da <strong>un</strong> elemento lessicale interessante: la frequenza<br />

della parola monachus. Pressoché assente nelle regole più antiche, essa è ben rappresentata invece<br />

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