l'operazione “daffodil” nel piano “agreement” - Marina Militare
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F. Mattesini - L’operazione “Daffodil” <strong>nel</strong> <strong>piano</strong> “Agreement”<br />
Marine della Forza A, recuperati da un cacciatorpediniere, dormono stremati sul<br />
ponte.<br />
Da parte tedesca, il feldmaresciallo Rommel, temendo che i britannici<br />
potessero impossessarsi della piazza di Tobruch, mise subito in marcia alcuni<br />
reparti motorizzati, tranne poi a richiamarli quando si rese conto che le forze<br />
che si trovavano sul posto erano riuscite da sole “a ristabilire la situazione”.<br />
Secondo i rapporti italiani, durante le tormentate operazioni di sbarco<br />
delle truppe, i cacciatorpediniere Sikh e Zulu avevano aperto il fuoco alle 04:00<br />
dalla distanza di 6000 m, prendendo di mira le batterie costiere e gli obiettivi<br />
navali <strong>nel</strong> porto. Le batterie, illuminando con i riflettori le due navi, risposero<br />
prontamente, anche da breve distanza, con puntamento diretto, facendo anche<br />
uso di proiettili illuminanti.<br />
(38) ASME-US, “Comando Supremo, Sintesi delle operazioni svoltesi in Cirenaica<br />
(Tobruk) <strong>nel</strong>la notte dal 13 al 14 settembre 1942”; E. Rommel, Guerra senza odio, Milano,<br />
Garzanti, 1952, p. 229.<br />
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