l'operazione “daffodil” nel piano “agreement” - Marina Militare
l'operazione “daffodil” nel piano “agreement” - Marina Militare
l'operazione “daffodil” nel piano “agreement” - Marina Militare
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
F. Mattesini - L’operazione “Daffodil” <strong>nel</strong> <strong>piano</strong> “Agreement”<br />
Complessivamente, <strong>nel</strong>la giornata del 14 settembre, i due comandi<br />
tedeschi mandarono in volo ben 318 aerei, dei quali, escludendo i ricognitori e i<br />
caccia di scorta, impiegarono per tutta la giornata sulle navi nemiche un totale<br />
di ben 167 velivoli di tipo offensivo: 81 erano bombardieri Ju 88 del X<br />
Fliegerkorps, e 73 bombardieri a tuffo Ju 87, e 13 cacciabombardieri Bf 109 del<br />
Fliegerführer Afrika.<br />
Altri quattordici cacciabombardieri Bf. 109 del Fliegerführer Afrika<br />
furono impiegati <strong>nel</strong>l’attaccare obiettivi terrestri sulla linea del fronte di El<br />
Alamein, avvalendosi di una forte copertura di caccia di scorta del medesimo<br />
tipo, inquadrati nei tre gruppi del 27° Stormo Caccia (I., II. e III./JG.27)<br />
ventinove dei quali sostennero un combattimento con circa ottanta caccia<br />
nemici, senza conseguire alcun risultato. Da parte britannica sappiamo che il<br />
combattimento fu modesto, e si svolse al mattino a ovest di El Qattara fra otto<br />
Kittwhaks del 3° Squadron australiano, decollato su allarme, e sedici Bf. 109,<br />
uno dei quali fu considerato probabilmente abbattuto in collaborazione dal<br />
sottotenente Coward e dal sergente Jones.<br />
Parte degli aerei tedeschi, come vedremo, non poterono rintracciare gli<br />
obiettivi navali e gli altri, che invece li attaccarono, non riuscirono a conseguire<br />
alcun successo contro unità navali dalla sagoma sottile e altamente manovriere.<br />
Tuttavia i risultati tangibili non mancarono, dimostrando al nemico quanto<br />
fosse pericoloso spingere le sue navi <strong>nel</strong>le acque sotto forte controllo<br />
(II./KG.100), con velivoli He 111, a Kalamaki; Comando del 27° Gruppo Caccia (Jagd.<br />
Kdo JG.27), con velivoli Bf. 109, a Kastelli ; 3° Gruppo del 26° Stormo Caccia Pesante<br />
Distruttori (III./ZG.26), con velivoli Bf. 110 a Kastelli. Erano a disposizione del<br />
Fliegerführer Afrika: Squadriglia Ricognizione Strategica 1.(F)/121, con velivoli Ju 88 D;<br />
Squadriglia da ricognizione tattica 4.(H)12, con velivoli Bf. 110; Squadriglia da<br />
bombardamento del 4° Gruppo del 1° Stormo Sperimentale 12./LG.1 con velivoli Ju 88<br />
A; Squadriglia Comando del 3° Stormo Stuka con i gruppi 1°, 2° e 3° (Stab., I. II. e<br />
III./St.G.3), con velivoli Ju.87: Gruppi 1°, 2° e 3° del 27° Stormo Caccia (I., II., e<br />
III./JG.27), con velivoli Bf 109; 3° Gruppo del 53° Stormo Caccia (III./JG.53), con<br />
velivoli Bf. 109; Squadriglia Cacciabombardieri (Jabo.St.Afrika), con velivoli Bf.109.<br />
(51) In un combattimento dell’indomani, 15 settembre, giorno particolarmente<br />
esaltante per i caccia della Luftwaffe, il solo tenente Hans Joachim Marseille, la “Stella<br />
dell’Africa”, del I./JG.27, si accreditò l’abbattimento di ben 7 velivoli da caccia avversari,<br />
raggiungendo con ciò 150 successi. Era a quel momento il pilota più vittorioso della<br />
Luftwaffe, ed era decorato con la croce di ferro con fronde di quercia spade e brillanti, e<br />
con la Medaglia d’Oro al Valore <strong>Militare</strong> italiana. Nei giorni seguenti raggiunse le 158<br />
vittorie, ma il 20 settembre il suo Bf. 109 precipitò per un incidente e schiantandosi al<br />
suolo determinò la morte di Marseille a soli 22 anni. Fu sepolto a Derna, e poi traslato <strong>nel</strong><br />
dopoguerra <strong>nel</strong> cimitero di Tobruch.<br />
126<br />
( 51)