l'operazione “daffodil” nel piano “agreement” - Marina Militare
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Bollettino d’Archivio dell’Ufficio Storico della <strong>Marina</strong> <strong>Militare</strong> - Marzo 2013<br />
Batteria di cannoni costieri da 152/50 mm della MILMART, simili a quelli che<br />
difendevano la piazzaforte di Tobruch <strong>nel</strong>la batteria S.P. 5 (ex Grasso). In alto a<br />
destra un grosso proiettore per illuminare di notte navi e aerei nemici avvistati in<br />
mare.<br />
Nel corso del bombardamento realizzato dal Sikh e dallo Zulu fu colpito<br />
<strong>nel</strong>la rada soltanto il piroscafo italiano Sibilla, da due colpi da 120 mm sul lato<br />
sinistro dell’opera morta, uno dei quali non esplose mentre l’altro causò alla<br />
nave soltanto lievi danni.<br />
Ma i danni che subirono i due cacciatorpediniere della Forza A, presi di<br />
mira dai cannoni italiani e tedeschi fino alla massima distanza, furono ben<br />
maggiori di quelli inferti al nemico.<br />
Secondo un rapporto italiano, alle 05:05 un cacciatorpediniere fu<br />
inquadrato da un salva di medio calibro, e fu visto svilupparsi un incendio a<br />
prora. L’unità fu coperta da una cortina di fumo stesa da un altro<br />
cacciatorpediniere, e si allontanò lentamente verso nord est. Poi, verso le 05.55<br />
una delle due unità nemiche fu colpita a poppa da una salva e restò<br />
( 40)<br />
immobilizzata.<br />
(40) AUSMM, Marilibia, b. 15, “Relazione sull’attacco nemico alla Piazza di Tobruk<br />
<strong>nel</strong>la notte sul 14 settembre 1942”.<br />
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