Nr. 1/2012 - Gennaio - Febbraio - 2012 - Ristorazione e Catering
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matori, indichino questi condimenti con la parola<br />
‘aceto balsamico’ o anche solo ‘balsamico’, con<br />
ciò essi stessi riconducendo i due diversi prodotti<br />
a una unica radice”.<br />
Il confronto produttivo non ha paragoni: l’Aceto<br />
Balsamico Tradizionale di Modena DOP che, ricordiamo,<br />
può essere commercializzato solo nelle<br />
due versioni – 12 anni ed extravecchio di 25<br />
anni – vede una produzione complessiva di circa<br />
60.000 bottiglie.<br />
“La differenza più evidente sta in due aspetti. – afferma<br />
Enrico Corsini, presidente del Consorzio di<br />
Tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena<br />
DOP – Il primo è il prezzo: l’Aceto Balsamico<br />
Tradizionale di Modena DOP ha un prezzo<br />
di circa 50 euro per invecchiamento di almeno 12<br />
anni e circa 100 euro per invecchiamento di almeno<br />
25 anni. Inoltre il Tradizionale ha un solo ingrediente,<br />
oltre al lunghissimo invecchiamento, il<br />
mosto cotto; a differenza del Balsamico di Modena<br />
IGP che ha più ingredienti e un invecchiamento<br />
molto più breve che va da un minimo di 60 giorni<br />
a 3 anni”. Non meno prodigo di suggerimenti sul<br />
come fare chiarezza agli occhi del consumatore è<br />
Mario Gambigliani Zoccoli, presidente di Antiche<br />
Acetaie, un consorzio privato che riunisce una<br />
settantina di soci che producono Aceto Balsamico<br />
Tradizionale di Modena DOP: il suo è un vero e<br />
proprio vademecum del processo d’acquisto.<br />
“Innanzitutto bisogna leggere attentamente l’etichetta<br />
e la retro etichetta ogni volta che ci si trova<br />
di fronte alla parola Aceto Balsamico. Ma ancor<br />
di più è importante leggere la retro etichetta per<br />
capire se siamo di fronte al Tradizionale DOP, al<br />
Balsamico IGP o a glasse e condimenti balsamici.<br />
Il terzo suggerimento consiste nell’assaggiare il<br />
prodotto e nel valutarne il prezzo: due azioni che<br />
devono rispondere coerentemente alle esigenze<br />
dell’acquirente consumatore che decide se il pro-<br />
38 _ cateringnews.it • gennaio/febbraio <strong>2012</strong><br />
dotto è quello corrispondente alle sue aspettative.<br />
Non vanno drammatizzate le situazioni su quale<br />
sia il vero balsamico: sono due prodotti diversi,<br />
per gusti, usi e tasche differenti, in cui ciò che conta<br />
è che venga tutelato e valorizzato il territorio<br />
di produzione che ne conserva la storia: ovvero la<br />
provincia di Modena”.<br />
Il prodotto più contraffatto al mondo<br />
È indubbio che l’Aceto Balsamico IGP sia tra i<br />
prodotti più a rischio sul fronte delle contraffazioni<br />
e dell’agropirateria. Per contrastare il fenomeno<br />
e nell’ambito di un progetto di tutela e valorizzazione<br />
dell’Aceto Balsamico Igp, Nomisma ha<br />
realizzato una ricerca che, attraverso una metodologia<br />
innovativa coordinata da Denis Pantini, permette<br />
di supportare l’azione legale nei confronti<br />
dei tentativi di imitazione.<br />
“Dalla ricerca è emerso un concetto importante<br />
- afferma il Presidente del Consorzio Aceto Balsamico<br />
di Modena Cesare Mazzetti - ovvero che in<br />
tutti i paesi europei oggetto di studio c’è una percezione<br />
diffusa, in Germania si arriva addirittura<br />
al 93%, che l’origine dell’Aceto Balsamico sia<br />
italiana e che il termine “Balsamico” sia strettamente<br />
e univocamente collegato all’immagine che<br />
i tre aceti emiliani hanno saputo guadagnarsi tra i<br />
consumatori internazionali”.<br />
I suggerimenti che arrivano all’unisono sono che<br />
le sessioni di formazione e degustazione, specie<br />
presso gli chef e le loro scuole, sono certamente<br />
indispensabili, poiché i due prodotti hanno differenti<br />
utilizzi , ma di certo una comunicazione<br />
efficace non può prescindere dal formarsi di una<br />
corretta coscienza di marketing tra gli operatori, in<br />
modo che tutti spingano nella stessa direzione.<br />
Ora ci si può fermare a Spilamberto e seguire,<br />
quanto mai attuale, il consiglio dell’accademico<br />
Luciano Sarti.