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“Il dialetto Tarantino: una favola ancestrale …” - Taranto in cartolina

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me come se avessi superato un esame di quelli tosti con un docente della facoltà di L<strong>in</strong>gua e<br />

letteratura Cataldiana. Per ’nu curciúle come me <strong>in</strong> fatto di letteratura della l<strong>in</strong>gua dialettale<br />

locale fu come toccare il cielo con un dito. Era già da molto tempo che la studiavo.<br />

Numerosissimi i testi presi <strong>in</strong> esame, acquistati o reperiti <strong>in</strong> biblioteca, Grammatica e<br />

Commedie de Dande <strong>in</strong>clusi, ovviamente, appartenenti alla stupenda produzione letteraria del<br />

Maestro Claudio. (Mi considero Tarent<strong>in</strong>o verace e abbastanza stagionato. Da ragazz<strong>in</strong>o ero<br />

solito recarmi nella città vecchia per far visita a parenti dalla parte della mia nonna materna,<br />

che abitavano vic<strong>in</strong>o la chiesa di S. Giuseppe. L’idioma locale, qu<strong>in</strong>di, alloggia <strong>in</strong> me da<br />

“sempre” Ma … <strong>una</strong> cosa è parlare il nostro <strong>dialetto</strong>, e cosa completamente differente è<br />

scriverlo secondo i dettami semantico-grammaticali, giacché esso è l<strong>in</strong>gua a tutti gli effetti, con<br />

regole fonetiche e costrutti ben def<strong>in</strong>iti!!)<br />

Poi ci trattenemmo ancora <strong>in</strong> cordiale colloquio. Dopo aver fugato ogni mia perplessità <strong>in</strong><br />

merito a certi term<strong>in</strong>i da me utilizzati nella porziuncola di dramma del tragediografo <strong>in</strong>glese<br />

(dandoli per buoni!), mi lesse prima il canto di Paola e Francesca della Cumedie de Dande, e<br />

poi la sua ultima fatica allora ancora <strong>in</strong>edita, che stava perfezionando con il suo magistrale<br />

limae labor: “L’ùlteme spijùle de Carnevale”. Ritmo, musicalità, <strong>in</strong>tonazione, potenza<br />

espressiva, dolcezza. Tutto questo era presente nel suo declamare. Un vera meraviglia! Con<br />

un po’ di faccia tosta gli strappai la promessa di darmene <strong>una</strong> copia <strong>una</strong> volta che l’avesse<br />

completata. Lo fece di persona un paio di giorni dopo! Venendo lui a casa mia! La mia<br />

gratitud<strong>in</strong>e e il rispetto che gli porto come maestro universalmente riconosciuto del vernacolo<strong>dialetto</strong><br />

tarent<strong>in</strong>o, e adesso, come mio maestro, hanno ispirato il presente contributo che gli<br />

dedico “from the bottom of my heart (dal profondo del cuore)”.<br />

<strong>Taranto</strong> - Ponte girevole - foto di Massimo Vetrò

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