“Il dialetto Tarantino: una favola ancestrale …” - Taranto in cartolina

tuttavia, considerano poco attendibili le fonti che ci informano in merito. Secondo
cognizioni, altrettanto insicure, Gianciotto morì trafitto dai figli di Paolo nella prigione
sotterranea del Castello di Scorticata, (dal 1938 Castello di Torriana - Rimini). In realtà
sembra che la sua morte sia avvenuta a Pesaro nel 1304. Quanto ai due poveri amanti, uno
studioso, tale Giovanni Andrea Corsucci da Sassocorvaro, nel suo libro del Vermicello da
Seta, Rimini, 1581, narra che nella chiesa di S. Agostino di Rimini furono rinvenuti in un
sarcofago i corpi di due personaggi avvolti in serici drappi ben conservati, giudicati per
quelli di Paolo e Francesca. Sono sconosciute le evidenze che portarono a tale conclusione
e per giunta dell’arca e di quei corpi non si è saputo più nulla. 37
Presunto ritratto di Francesca in un affresco di scuola riminese Stemma del casato di Francesca
del Trecento, nella chiesa di S. Maria in Porto Fuori a Ravenna.
“ … ’a vocche me vasò’ tutte trímele.
Galijòtte ’u lìbbre fóje e cci ù scrivíje”. 38
(Dande Alligghijére,’U Mbíerne,V, v, 136-137.) e.v.
“Kissed me upon the mouth all palpitating.
Galeotto was the book and he who wrote it. That
day no farther did we read therein.”
37 Cfr: Memorie Storiche intorno a Francesca da Rimini, raccolte dal Dott. Luigi Tonini, a illustrazione del fatto
narrato da Dante nel canto V dell’Inferno. Con appendice di documenti. Rimini, Tipi Fratelli Ercolani, 1852, pag. 37,
in: http://hal9000.cisi.unito.it/wf/BIBLIOTECH/Umanistica/Biblioteca2/Libri-anti1/Miscellane/image2311.pdf.
38 La bocca mi baciò tutto tremante. /Galeotto fu il libro e chi lo scrisse.