La bambola e il mostro - Aracne Editrice
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Identificazione di una tematica 25<br />
sarsi con un marito qualsiasi e ad apprezzare e godere la vita in modo<br />
meno egocentrico ed ossessivo 56 . Non vogliamo certo dirimere qui la<br />
spinosa questione del cosiddetto matrimonio di convenienza, nodo su<br />
cui comunque dovremo tornare piú di una volta nel corso di questo<br />
studio, ma possiamo intanto osservare che, nella formula generica di<br />
“matrimonio di convenienza”, le esagitate protagoniste dei romanzi<br />
che stiamo esaminando includevano in blocco (e, secondo noi, erroneamente)<br />
qualsiasi tipo di matrimonio che non fosse <strong>il</strong> risultato di una<br />
passione travolgente e di una romantica e sconvolgente storia d’amore<br />
con un principe azzurro bello, affascinante e dedito solo all’ammirazione<br />
estatica per l’avvenenza delle loro spose promesse. Sulla base di<br />
questo paradossale metro di giudizio erano (e sono ancora oggi, nel<br />
terzo m<strong>il</strong>lennio) da considerarsi “di convenienza” i tre quarti o forse<br />
piú di tutti i matrimoni che si celebrano in Italia e, probab<strong>il</strong>mente, nel<br />
mondo intero. Il sogno romantico del travolgente “matrimonio<br />
d’amore”, già di per sé assai diffic<strong>il</strong>mente realizzab<strong>il</strong>e, era (ed ancora<br />
è) poi molto spesso destinato a naufragare (e <strong>il</strong> romanzo dell’Ottocento<br />
e del primo Novecento se ne è ampiamente occupato!) già nei<br />
primi tempi della vita in comune, con la scoperta di aspetti della personalità<br />
dell’amatissimo coniuge, che non si erano scorti all’epoca<br />
della passione prematrimoniale e quindi con un retaggio tanto piú amaro<br />
e distruttivo di delusione e di frustrazione 57 .<br />
56 Cfr. Neera, Teresa, op. cit., p. 206: “Ma un avvenimento inaspettato si impose all’attenzione<br />
di tutta la famiglia. Luminelli maggiore chiese la mano dell’altra gemella, e, come cosa<br />
già intesa, ella acconsentí allegramente. I due matrimoni si dovevano fare nello stesso giorno.<br />
― Vedi? ― cosí la pretora a Teresina ― tua sorella ha otto anni meno di te, eppure si adatta a<br />
sposarlo. Teresina si strinse nelle spalle. Le gemelle per lei erano sempre state un enigma; ma<br />
davanti a quelle nozze senza amore, provò una vera repulsione. Quale infame ingiustizia pesa<br />
dunque ancora sulla nostra società, che si chiama inciv<strong>il</strong>ita, se una fanciulla deve scegliere tra<br />
<strong>il</strong> ridicolo della verginità e la vergogna del matrimonio di convenienza?”<br />
57 Cfr. Regina di Luanto, Un martirio, Torino (1894) 1900, p. 34: “A poco a poco ecco<br />
che viene fuori la confusa sensazione che io percepivo senza saperla precisare. Il segreto tormento,<br />
la costante e dolorosa preoccupazione che non riuscivo a spiegarmi, è la distanza che<br />
sento fra me e mio marito. Io stessa non capisco bene che cosa sia, né da che cosa dipenda;<br />
ma è innegab<strong>il</strong>e che ho la impressione che fra me e lui esiste qualche cosa della quale può dare<br />
un’idea approssimativa la sola parola: distanza. È un fatto inesplicab<strong>il</strong>e, considerando tutto<br />
<strong>il</strong> bene che ci vogliamo, perché certamente non posso rimproverare nulla a Corrado, ma pure,<br />
indiscutib<strong>il</strong>mente, noi siamo divisi. Lo sento tante volte, tante volte sorgere fra me e lui quest’ostacolo<br />
doloroso che non so vincere, che non conosco, ma che mi sgomenta come una minaccia<br />
di sventura… Ah! povera me, dove vado a finire con le mie fantasticherie!”