10.06.2013 Views

La bambola e il mostro - Aracne Editrice

La bambola e il mostro - Aracne Editrice

La bambola e il mostro - Aracne Editrice

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Identificazione di una tematica 39<br />

tentatrice del marchese di Aragona 110 che in realtà, a ben riflettere, è<br />

solo un vuoto vagheggino interessato unicamente ad una fugace avventura<br />

con la protagonista. Se <strong>il</strong> tono di questo celebre racconto è<br />

umoristico 111 , la Serao insiste ― in altre opere ― in termini drammatici<br />

sul tema centrale del matrimonio di convenienza contrapposto al<br />

coronamento di una travolgente passione d’amore. È <strong>il</strong> caso di Cuore<br />

infermo, che fin dalle prime pagine introduce i consueti termini del<br />

problema 112 .<br />

Concludiamo questa panoramica, necessaria all’individuazione del<br />

tema del sogno dell’amore contrapposto al grigiore del matrimonio, e<br />

segnatamente dello svelamento del marito–<strong>mostro</strong> (che osserveremo<br />

con particolare attenzione nella Contessa <strong>La</strong>ra), con <strong>La</strong> fabbrica di<br />

Bruno Sperani, <strong>il</strong> potente romanzo che ― per ambientazione ed avvenimenti<br />

― piú si scosta da quelli che qui abbiamo perlustrato e che<br />

indubbiamente affronta e denuncia i gravi problemi sociali dell’ambiente<br />

operaio nella M<strong>il</strong>ano di fine Ottocento. Eppure, irresistib<strong>il</strong>e, anche<br />

qui ― insieme a un’esaltazione del vittimismo sottolineato dalla<br />

Nash–Marshall 113 e che tanto spazio avrà nell’opera della Contessa <strong>La</strong>-<br />

110 Ibid., p. 32: “Questo bel marchese di Aragona finse di non vedere l’uscita del marito.<br />

Disteso nella poltroncina con una gamba accavalcata sull’altra, egli mostrava <strong>il</strong> piede aristocratico,<br />

calzato dalla calza di seta rossa e dalla scarpa di copale: una mano arricciava, aff<strong>il</strong>ava<br />

i mustacchi biondi, e l’altra si appoggiava sul bracciuolo del divano, dove Checchina era seduta.”<br />

111 Cfr. Toni Iermano, “Nota critica”, op. cit., p. 185: “<strong>La</strong> virtù di Checchina, novella ricca<br />

di sotterranei, intimi orientamenti e distinzioni, dimostra quanto nella Serao fosse forte e<br />

consapevole <strong>il</strong> proposito di giocare in chiave lievemente umoristica […].”<br />

112 Cfr. Mat<strong>il</strong>de Serao, Cuore infermo, Sesto S. Giovanni 1913, pp. 8–10: “― Ti ama? ―<br />

chiese Amalia. ― Niente ― rispose Beatrice, sorridendo agli anelli della sua mano sinistra. –<br />

Tu lo ami? ― No, naturalmente. ― Lo sposerai? ― Certo. […] ― Un matrimonio senz’amore…<br />

― mormorò Amalia. ― Non è certo una cosa spaventosa. Poi, ci si stima. ― <strong>La</strong><br />

stima non basta: si è infelici con la sola stima. – Per me, sono felice sempre e dappertutto ―<br />

rispose Beatrice; ― ma ecco che divento anch’io drammatica.”<br />

113 Cfr. Siobhan Nash–Marshall, “Introduzione. Luisina, <strong>La</strong> fabbrica e la ciotola di c<strong>il</strong>iege”,<br />

in: Bruno Sperani, <strong>La</strong> fabbrica (1894), Lecco 1996, pp. 8–14: “Quella di Luisina è dunque<br />

la storia di una donna vittima di tutto ciò di cui la donna è sempre stata vittima: del suo<br />

cuore, del suo corpo, dell’uomo, di promesse vuote, di una società che sussurra e la guarda<br />

con occhi attentamente chiusi ai suoi bisogni. […]. Ciò che <strong>La</strong> fabbrica aggiunge a questa raffigurazione<br />

classica è una nuova forma di vittimizzazione. Luisina, abbiamo detto, è vittima<br />

di tutto ciò di cui una donna è sempre stata vittima: del suo cuore e del suo corpo, dell’uomo e<br />

della società. Questo è senz’altro vero, è <strong>il</strong> contrario, semmai, che non lo è. <strong>La</strong> donna, infatti,

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!