Espressività ed emozione nell'esperienza musicale. Orientamenti ...
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e di linguaggio in presenza di siffatte concezioni simboliche e quanto la musica in ul-<br />
timo possa avere affinità tali da poter essere ricondotta al linguaggio. Abbiamo così vi-<br />
sto che in alcuni casi, particolarmente chiaro quello di Stephen Davies, muovendo dal<br />
rifiuto di quelle tesi che prospettano l’idea della musica come simbolica, ci si sposta sul<br />
versante di altre questioni, quali: qual è l’esatto modo di definire una metafora, e quale<br />
la sua funzione illuminante all’interno delle descrizioni emotive della musica? E a se-<br />
guire come intendere tali descrizioni? Si tratta di descrizioni metaforiche o letterali?<br />
Altrettanto marcate e diversificate poi ci sono parse anche le soluzioni date sul<br />
versante dell’altra problematica, quelle cioè di come giustificare il potere meraviglioso<br />
che la musica ha di commuoverci. È questa certamente l’altra importante questione che<br />
debbono fronteggiare quanti negano una teoria eccitazionistica e difendono invece<br />
l’idea che le emozioni “musicali” siano quelle che riconosciamo nella musica, piuttosto<br />
che nella dinamica emotiva dell’ascoltatore. Interessante a tal proposito è stato per noi<br />
seguire il dibattito serrato tra Kivy, Levinson e Davies, i quali si trovano in sintonia<br />
tanto in relazione all’idea che le proprietà emotive siano proprietà percettive della mu-<br />
sica stessa, quanto nel rifiutare perentoriamente una teoria eccitazionistica. Il maggior<br />
punto di dissenso sta invece nel fatto che mentre per Kivy la musica ci commuove e-<br />
motivamente per la sua bellezza, per Davies e Levinson la musica ci colpisce emotiva-<br />
mente in virtù del potere che le qualità espressive hanno di suscitare in noi delle emo-<br />
zioni ad esse corrispondenti. In altre parole, stando alle spiegazioni proposte da Davies<br />
e Levinson, il meccanismo di stimolazione delle emozioni è attivo quando la musica è<br />
espressiva di tristezza, di felicità, o di qualcos’altro, sia o meno essa una buona musica,<br />
ovvero una musica bella. Secondo la teoria di Davies, l’espressività è infatti di per se<br />
stessa contagiosa (teoria della tendenza o del contagio), sia o meno essa incarnata in<br />
un’opera d’arte di alto livello o in qualcosa che non è affatto un’opera d’arte:<br />
l’espressività provoca direttamente le emozioni. Secondo la teoria di Levinson, tutto<br />
ciò che è necessario affinché la musica stimoli un’<strong>emozione</strong> è che vi sia un’empatia nei<br />
confronti di un personaggio <strong>musicale</strong> che immaginiamo esprime tale <strong>emozione</strong> (teoria<br />
della persona). Per Kivy invece la musica, affinché commuova, deve essere bella, ovvero<br />
musicalmente riuscita. Inoltre, una diversa concezione è anche quella che tali autori<br />
manifestano rispetto a come si debbono intendere le emozioni che la musica ha destato:<br />
per Kivy, si tratta di emozioni pure, nude e crude, emozioni che, egli precisa, avvalendosi<br />
della teoria di Brentano, hanno un oggetto, una cr<strong>ed</strong>enza e un feeling. Mentre<br />
nel caso di Davies e Levinson le emozioni stimolate dalla musica non sono emozioni<br />
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