Espressività ed emozione nell'esperienza musicale. Orientamenti ...
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Alla luce di quanto sinora esposto, veniamo ora ad occuparci della concezione<br />
langeriana della musica come simbolo incompiuto e degli esiti fondamentali di questa<br />
sua concezione.<br />
La musica sostiene Langer si avvale della possibilità di esser “vera” rispetto alla<br />
vita del sentimento, di rivelare là dove le parole oscurano, di veicolare simboli capaci<br />
di sempre nuove significanze, di essere quindi: simbolo inconsumato. Ma se la musica<br />
ha una qualche significatività, tiene a precisare Langer, questa è semantica non sintomatica:<br />
«si tratta di un “significato” non tale da funger da stimolo per evocare emozioni,<br />
né da segnale che le annunzi; se la musica ha un contenuto emotivo, lo “ha” nello<br />
stesso senso che il linguaggio “ha” il suo contenuto concettuale; cioè simbolicamente.<br />
La musica non è causa o terapia di sentimenti, ma la loro espressione logica» 49 .<br />
In tal senso, appare dunque evidente il fatto che Langer rifiuti una considerazione<br />
della musica basata sul doppio punto di vista: quello del compositore e<br />
dell’ascoltatore. La musica cioè, così come le altre arti, non è spiegabile né nella prospettiva<br />
dell’autoespressione né in quella dell’impressione: una teoria dell’arte che fornisca<br />
una tale interpretazione della musica non è infatti una teoria apprezzabile. Nulla<br />
ci dice del problema che per eccellenza alla musica pertiene, un problema di tipo logico.<br />
La soluzione a questo problema Langer l’ha individuata impostando la relazione<br />
della musica con le emozioni come una relazione di tipo isomorfico. La musica ha sì<br />
una relazione con la nostra vita emotiva – Langer non nega certo questa possibilità –<br />
ma si tratta di una relazione di tipo analogico che s’instaura, appunto, per via della similarità<br />
che esiste tra le proprietà strutturali formali proprie della musica e quelle del<br />
“feeling”. A conferma di quanto detto, Langer si è così espressa:<br />
le strutture tonali che noi chiamiamo “musica” hanno una stretta somiglianza<br />
logica con le forme del sentimento umano: forme di sviluppo<br />
e decrescenza, di flusso e di accumulo, di conflitto e di soluzione,<br />
di rapidità, arresto, somma eccitazione, calma, o attivazione<br />
sottile e cadute nella sfera del sogno; non gioia e dolore, forse, ma il<br />
mordente dell’una o dell’altra o di entrambi; la grandezza e la brevità<br />
e l’eterno trascorrere di tutto ciò che è vitalmente sentito. Questo lo<br />
schema, o la forma logica, del sentire; e lo schema della musica è<br />
quella forma stessa, elaborata nella purezza e nel metro del suono e<br />
del silenzio. La musica è un corrispondente tonale della vita emotiva<br />
50 . Una tale analogia formale, o congruenza di strutture logiche, è<br />
la condizione prima per una relazione fra un simbolo e tutto ciò che<br />
49<br />
S. K. Langer, Filosofia in una nuova chiave, cit., pag. 281.<br />
50<br />
Corsivo mio.<br />
38