Espressività ed emozione nell'esperienza musicale. Orientamenti ...
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2. 3 SUSANNE K. LANGER<br />
Sappiamo già quanta e quale importanza abbia avuto la concezione langeriana<br />
della musica. Facevamo notare infatti come sia stato proprio a partire dalla sua atten-<br />
zione alla tematica <strong>musicale</strong>, che si è venuta a determinare nel dibattito analitico una<br />
nuova tensione teorica intorno al tema del rapporto musica-emozioni. Langer è certamente<br />
artefice di questa apertura e di questo cambiamento di scena, grazie ai quali i riflettori<br />
si accendono nuovamente sulla musica. Tutti gli studiosi angloamericani, qualcuno<br />
direttamente qualcun altro implicitamente, sono concordi nel riconoscerle questo<br />
merito, anche quando, come dicevamo in apertura, le loro convinzioni non hanno saputo<br />
trovare convergenza nella teoria della musica di Langer quale simbolo presentazionale<br />
o inconsumato. Teoria questa che senz’altro fagocita al suo interno, per riflesso,<br />
l’intera teoria langeriana dell’arte. La significatività dell’arte, spiega infatti Langer, si<br />
può esemplificare al meglio nella significatività distintiva della musica, sebbene questo<br />
non equivalga a dire che la musica sia l’arte più alta, più espressiva o più universale, o<br />
a voler comunque aprirsi a frettolose generalizzazioni. In Feeling and Form così scrive<br />
a tale proposito 39 :<br />
Nel libro cui il presente volume fa seguito c’è un capitolo intitolato<br />
“On Significance in Music” [Sulla significanza nella musica]. La teoria<br />
della significanza ivi elaborata è una teoria particolare che non aspira<br />
ad altra applicazione oltre quella che ne è data nel suo ambito<br />
originario, cioè appunto la musica. Tuttavia, più si riflette sulla significanza<br />
dell’arte in generale, e più la musica sembra fornire indizi<br />
[…] Il giusto modo di costruire una teoria generale è, per generalizzazione,<br />
partire da una teoria particolare; e io ritengo che l’analisi<br />
della significanza data in Philosophy in a New Key sia passibile di<br />
una siffatta generalizzazione, e capace di fornire una teoria della significanza<br />
valida per l’intero Parnaso 40 .<br />
Al centro di questa teoria troviamo la nozione chiave di simbolo, sulla quale si<br />
struttura l’intero <strong>ed</strong>ificio della filosofia dell’arte di Langer. È questo infatti il piano su<br />
cui poggia la giustificazione teorica del riconoscimento di un simbolismo diverso da<br />
quello proprio della lingua, il cosiddetto simbolismo presentazionale: il simbolismo<br />
della fantasia, del mito, del rito, dei sogni, dell’arte e di tutte quelle sfere dell’umana<br />
39 A tale proposito, vogliamo evidenziare, che alcuni studiosi hanno manifestato un certo scetticismo rispetto<br />
alla possibilità intravista da Langer, di estendere la riflessione sulle altre arti, traendo così una teoria<br />
generale dalle osservazioni su un’arte particolare.<br />
40 S. K. Langer, Feeling and Form: A theory of Art, New York, Scribner’s Sons, 1953; Sentimento e<br />
forma, trad. it. a cura di Lia Fomigari, Feltrinelli, Milano, 1975, pp. 40-41.<br />
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