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Espressività ed emozione nell'esperienza musicale. Orientamenti ...

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profonda ripercussione sul pensiero <strong>musicale</strong> e che ricordò ai filosofi<br />

dell’arte che la musica aveva fortemente bisogno della loro attenzione.<br />

In particolare la Langer ridi<strong>ed</strong>e slancio al dibattito sulla relazione<br />

tra la musica e le emozioni.<br />

Nonostante il suo titolo «<strong>musicale</strong>», Philosophy in a New Key non è<br />

un libro di filosofia della musica; infatti, soltanto uno dei suoi capitoli,<br />

On significance in Music, è un diretto contributo a questo tema.<br />

Tuttavia, ciò che la Langer sostiene qui a proposito del problema del<br />

significato della musica, che ella cr<strong>ed</strong>e sia in potenza un simbolo emotivo,<br />

toccò una corda ricettiva, dopo quasi cent’anni di scetticismo,<br />

particolarmente fra quei teorici e filosofi della musica che stavano<br />

forse cominciando a diventare anch’essi un po’ scettici riguardo<br />

allo scetticismo emotivo di Hanslick, e stavano cercando una via<br />

d’uscita 24 .<br />

Prima di passare dunque al dibattito vivo degli estetici analitici, mi soffermerei<br />

sulle premesse storiche che hanno sorretto e animato la discussione, isolando per ora<br />

solo i nodi teorici che mi paiono più presenti in quel dibattito.<br />

2. 1 ARTHUR SCHOPENHAUER<br />

«L’arte, nodo cruciale in cui per Arthur Schopenhauer (1788-1860) si annodano<br />

fino a confondersi il momento estetico, l’istanza etica e l’afflato mistico, è la prima via<br />

della liberazione dall’illusione e dal dolore. Come desiderio sempre insoddisfatto la vita<br />

è pena e lo stesso piacere non vi costituisce che un momento negativo, una pausa nel<br />

soffrire ininterrotto. Superato in maniera definitiva solo con l’ascetica estinzione della<br />

volontà, il dolore cosmico (Weltschmerz) può essere almeno momentaneamente mitigato<br />

dall’azione, insieme rivelatrice e catartica, delle arti» 25 .<br />

Per iniziare, ci siamo serviti di questa citazione – tratta dall’Estetica <strong>musicale</strong> di<br />

Giovanni Guanti – poiché riteniamo che in essa si trovino, rapidamente condensate, le<br />

premesse fondanti la teoria dell’arte di Schopenhauer, al cuore della quale troviamo gerarchicamente<br />

collocata, in primo piano, la musica:<br />

Dopo avere fin qui considerato, in quella forma generale che è adeguata<br />

al nostro punto di vista, tutte le arti belle, a cominciare<br />

dall’architettura, il cui fine in quanto tale è di rendere chiara<br />

24 Ivi, pp. 34, 35.<br />

25 G. Guanti, Estetica <strong>musicale</strong>, La Nuova Italia, Firenze, 1999, pag. 324.<br />

26

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