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| finanzaetica | pressioni non pacifiche |<br />
La borsa<br />
di New York<br />
bloccata<br />
dagli animalisti<br />
Per la prima volta un gruppo di attivisti riesce a isolare un’impresa dal mercato finanziario. È successo alla Huntingdon,<br />
una società inglese che fa test sugli animali. Il Governo costretto ad intervenire. Non ci era mai riuscita nessuna campagna<br />
per i diritti umani o per la tutela dell’ambiente. Ce l’hanno fatta degli ambientalisti, dai metodi non proprio pacifici.<br />
«N<br />
ON SIAMO RADIOATTIVI. ABBIATE IL CORAGGIO DI LAVORARE CON NOI». L’appello accorato<br />
di Brian Cass, amministratore delegato di Huntingdon Life Sciences (HLS)<br />
arriva agli investitori con un comunicato stampa, <strong>il</strong> 15 settembre del 2007.<br />
Cass si rivolge in particolare alle banche, alle società di revisione, al-<br />
di Mauro Meggiolaro le assicurazioni che negli ultimi anni hanno abbandonato la sua impresa<br />
a un destino da “fuori casta” del mercato. La colpa è della campagna<br />
SHAC (Stop Huntingdon Animal Cruelty), lanciata da un gruppo di animalisti radicali, che<br />
nel suo sito si vanta di aver fatto terra bruciata attorno alla “maggiore società che conduce test sugli<br />
animali in Europa”. Le imprese che avrebbero sciolto i loro legami con Huntingdon in seguito<br />
alle minacce di SHAC sarebbero più di 270. Banche, finanziarie, studi di consulenza, ma anche so-<br />
cietà di elettronica, catering, logistica, corrieri espressi. «Abbiamo<br />
dovuto creare al nostro interno tutti i servizi, dalla consegna dei<br />
pasti alla lavanderia, dai taxi alle guardie giurate», continua Cass.<br />
«I fornitori esterni hanno deciso di recedere dai contratti dopo anni<br />
di intimidazioni». Rifiutati da tutti gli istituti bancari, i conti<br />
correnti di HLS sono ora tenuti presso la Banca d’Ingh<strong>il</strong>terra,<br />
mentre <strong>il</strong> Ministero dell’Industria ha offerto all’impresa un servizio<br />
di assicurazione e l’esenzione dalle procedure standard di auditing<br />
previste dalla legge. Nessuna campagna di protesta era mai<br />
riuscita a ottenere risultati così r<strong>il</strong>evanti. Ma come si spiega <strong>il</strong> successo<br />
di SHAC? Facciamo un passo indietro.<br />
Il video degli orrori<br />
Tutto ha inizio nel marzo del 1997, quando un video girato di nascosto<br />
dalla giornalista Zoe Broughton all’interno degli stab<strong>il</strong>imenti<br />
di HLS, viene trasmesso su Channel Four. Le immagini mostrano<br />
alcuni dipendenti di Huntingdon che maltrattano<br />
crudelmente dei cani beagle. I responsab<strong>il</strong>i dei maltrattamenti<br />
vengono licenziati, processati e affidati ai servizi sociali in base all’Animals<br />
Act, mentre all’impresa viene revocata per sei mesi la licenza<br />
di condurre test. È la prima volta nel Regno Unito che dei<br />
tecnici di laboratorio vengono condannati per “crudeltà su animali”.<br />
Alcune delle imprese che si servono dei laboratori HLS per<br />
testare medicinali e composti chimici recedono dai contratti,<br />
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Uno scimpanzè presso<br />
le strutture di Alamogordo<br />
di Save the Chimps.<br />
L’associazione si occupa<br />
di trovare una sistemazione<br />
definitiva agli animali salvati<br />
dai laboratori di ricerca.<br />
Usa, 2005<br />
mentre in Borsa, nel giro pochi mesi, <strong>il</strong> titolo dell’impresa crolla<br />
da 121 a 54 pence e le quotazioni vengono sospese. Ma non è finita.<br />
Nel novembre del 1999 gli attivisti Greg Avery e Heather James<br />
lanciano la campagna SHAC che si pone come obiettivo la<br />
chiusura della Huntingdon “con ogni legittima forma di protesta”.<br />
Per HLS è l’inizio di un incubo.<br />
Nel 2001 l’ad Brian Cass viene attaccato davanti alla porta di<br />
casa da tre uomini armati di picconi e gas lacrimogeni. Nel 2003<br />
tocca al responsab<strong>il</strong>e marketing, Andrew Gay, colpito da un gas<br />
accecante. Ma <strong>il</strong> target non è solo la Huntingdon. SHAC vuole isolare<br />
l’impresa, tagliando tutti i legami con l’esterno, in particolare<br />
quelli finanziari.<br />
Isolamento finanziario<br />
Già nel 2000 la campagna guidata da Avery e dalla compagna<br />
Heather James era riuscita a ottenere la lista di tutti gli azionisti di<br />
Huntingdon Life Sciences che, a fine anno, viene pubblicata sul<br />
Sunday Telegraph. Tra gli investitori ci sono i fondi pensione del Labour<br />
Party, costretti dalle proteste a vendere tutti i titoli, e la finanziaria<br />
Ph<strong>il</strong>lips and Drew, azionista di maggioranza, che comincia a<br />
ricevere minacce di attentati. Intanto gli attivisti scrivono oltre<br />
1.700 lettere ai piccoli azionisti informandoli sulle “orrib<strong>il</strong>i crudeltà<br />
inflitte a migliaia di animali” dalla società in cui stanno investen-<br />
ALEC SOTH / MAGNUM PHOTOS<br />
IL LIBRO<br />
Peter Singer, Jim Mason<br />
Come mangiamo.<br />
Le conseguenze etiche<br />
delle nostre scelte alimentari.<br />
Il Saggiatore, 2007<br />
Uova “Animal care certified”,<br />
prodotte con gli standard<br />
di benessere animale<br />
dell’United Egg Producers,<br />
associazione di categoria USA;<br />
salmone “Eco-worst”<br />
ambientalmente sbagliato<br />
o gamberi “Eco-best”,<br />
più sostenib<strong>il</strong>i, secondo<br />
le indicazioni di Environmental<br />
Defence; manzo “Certified<br />
humane”, allevato<br />
con standard di trattamento<br />
umano degli animali<br />
da allevamento: tentativi<br />
riusciti di conc<strong>il</strong>iare cibo<br />
ed etica? No, secondo<br />
l’esperto di bioetica P. Singer<br />
e l’avvocato J. Mason, tale<br />
binomio comprende aspetti<br />
ambientali, sociali, salutistici<br />
di non fac<strong>il</strong>e valutazione, le cui<br />
problematiche non possono<br />
essere risolte da un’etichetta<br />
o da uno st<strong>il</strong>e alimentare<br />
(neppure da una scelta<br />
radicale come quella vegana).<br />
Pensare etico significa molto<br />
di più: mettersi nei panni<br />
di tutti coloro che sono colpiti<br />
dalle nostre azioni.<br />
Fare la spesa diventa<br />
allora un contributo<br />
ad un’attività globale. In attesa<br />
che la carne “animal free”,<br />
ottenuta in laboratorio anziché<br />
dalla macellazione di animali,<br />
scenda dagli attuali 5 m<strong>il</strong>ioni<br />
di dollari al ch<strong>il</strong>o, gli autori<br />
propongono pochi principi<br />
largamente condivisib<strong>il</strong>i<br />
per un sano approccio etico<br />
al cibo che consista non<br />
nel diffic<strong>il</strong>e rispetto di severe<br />
regole ma in una f<strong>il</strong>osofia<br />
di vita praticab<strong>il</strong>e. A.C.<br />
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