11.06.2013 Views

Aboliamo il Pil - Valori

Aboliamo il Pil - Valori

Aboliamo il Pil - Valori

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

| economiaefinanza |<br />

ltrevoci<br />

ECONOMIA<br />

DELLA FELICITÀ<br />

IL NUOVO PARADIGMA<br />

CULTURAL-TECNOLOGICO<br />

Non si vive di sola economia. C’è bisogno<br />

anche di felicità. Pensa bene e scrive<br />

bene Luca De Biase, uno dei più cliccati<br />

nella blogosfera, esperto e lucido osservatore<br />

del mondo digitale. In questo libro analizza<br />

e spiega in modo semplice e chiaro <strong>il</strong> momento<br />

di passaggio e di trasformazione tecnologica<br />

e culturale che stiamo vivendo. La complessità<br />

del mondo richiede nuove risposte e <strong>il</strong> nuovo<br />

paradigma sfugge all’incasellamento<br />

delle vecchie categorie.<br />

Occorre uno sforzo interpretativo nuovo,<br />

che vada di pari passo con quello creativo<br />

generato dalla tecnologia. Il nuovo popolo<br />

della rete chiede risposte per vivere meglio<br />

in un contesto che sembra non far vivere<br />

meglio. Una richiesta che non può essere<br />

evasa, nè con risposte ideoligiche,<br />

nè con risposte solo economiche.<br />

L’accesso alla rete e le reali possib<strong>il</strong>ità<br />

di parola nell’agorà telematica generano<br />

una critica al sistema, meno condizionab<strong>il</strong>e<br />

e manipolab<strong>il</strong>e rispetto al passato.<br />

Mai come oggi i mezzi hanno reso i fini<br />

più sostenib<strong>il</strong>i. Mai come oggi l’antico detto<br />

“i soldi non fanno la felicità” ha trovato <strong>il</strong> suo<br />

capolinea in un’economia che da sempre,<br />

almeno dall’avvento dell’era industriale,<br />

ha sacrificato anima e cuore sull’altare<br />

della redditività esasperata. La globalizzazione<br />

ha fatto <strong>il</strong> resto, accelerando questo ep<strong>il</strong>ogo<br />

e aprendo un nuovo orizzonte di cui,<br />

per <strong>il</strong> momento, vediamo solo una piccola parte.<br />

LUCA DE BIASE<br />

ECONOMIA DELLA FELICITÀ<br />

Feltrinelli, 2007<br />

CRISI<br />

ECONOMICA<br />

UNA STORIA<br />

GIÀ VISTA<br />

La storia come conoscenza<br />

degli errori del passato, ma<br />

anche di ciò che è superato<br />

e che deve essere rivisto,<br />

reinterpretato. È quello che<br />

ha fatto l’economista e storico<br />

dell’economia Pierluigi Ciocca,<br />

partendo dalla considerazione<br />

che la storiografia e l’analisi<br />

economica dell’Italia<br />

contemporanea sono cambiate<br />

e rinnovate. Questo libro<br />

propone una interpretazione<br />

di sintesi originale, criticamente<br />

fondata sui risultati di ricerca<br />

più aggiornati. Vengono<br />

ripercorse le vicende<br />

dell'economia del Bel Paese<br />

nell’800 e nel ‘900 e i mutamenti<br />

nel benessere materiale, che<br />

negli ultimi secoli è migliorato<br />

notevolmente. Eppure, dopo<br />

<strong>il</strong> ristagno seguito<br />

alla recessione del 1992,<br />

la società italiana è come<br />

sospesa, preoccupata<br />

per l'avvenire. Una crisi<br />

economica profonda, che si<br />

accompagna alla mancanza<br />

di orientamenti e di identità.<br />

Una situazione che si può<br />

risolvere, oppure regredire<br />

come è accaduto altre volte<br />

in passato.<br />

.<br />

PIERLUIGI CIOCCA<br />

RICCHI PER SEMPRE?<br />

UNA STORIA ECONOMICA<br />

D’ITALIA (1796-2005)<br />

Bollati e Boringhieri, 2007<br />

RETI<br />

NODO<br />

POLITICO<br />

IRRISOLTO<br />

B<strong>il</strong>l Gates e Vinton Cerf,<br />

<strong>il</strong> padre di Internet; Andrew<br />

Viterbi, l’italiano che<br />

ha inventato negli Stati Uniti<br />

la tecnologia di base<br />

per la telefonia cellulare;<br />

John Hennessy, <strong>il</strong> presidente<br />

dell’università di Stanford<br />

di San Francisco, fulcro del<br />

“miracolo” della S<strong>il</strong>icon Valley<br />

e tanti altri. Sono i personaggi<br />

che l’autore ha incontrato<br />

per un’indagine del fenomeno<br />

che rappresenta <strong>il</strong> vero motore<br />

dello sv<strong>il</strong>uppo industriale<br />

e dell’alta tecnologia: le reti.<br />

Telefonia tradizionale<br />

e cellulari, internet, poste,<br />

elettricità, ma anche<br />

autostrade, aeroporti,<br />

distribuzione del gas:<br />

è sui network, da sempre<br />

nella storia dell’uomo, che<br />

si basano <strong>il</strong> progresso civ<strong>il</strong>e<br />

e lo sv<strong>il</strong>uppo di un Paese<br />

moderno. Le reti sono<br />

da sempre <strong>il</strong> nodo irrisolto<br />

del dibattito politico italiano<br />

sempre in b<strong>il</strong>ico tra l’efficentismo<br />

privato e <strong>il</strong> garantismo pubblico.<br />

EUGENIO OCCORSIO<br />

RETI: QUALI REGOLE?<br />

LA QUESTIONE-BASE<br />

DELLO SVILUPPO ITALIANO<br />

Baldini e Castoldi, 2007<br />

STORIE<br />

E VOCI<br />

DALLA<br />

PALESTINA<br />

La Terra Santa è una terra<br />

contesa, non fac<strong>il</strong>e da<br />

decifrare ed esplorare.<br />

Viaggiarci da pellegrino<br />

è ancora più diffic<strong>il</strong>e perché<br />

<strong>il</strong> conflitto politico-ideologico<br />

che ne ha generato<br />

la divisione ha trasferito<br />

<strong>il</strong> suo terreno di lotta<br />

nell’ambito religioso.<br />

Questo libro ha riunito le due<br />

anime del conflitto: quella<br />

spirituale e quella politica.<br />

È possib<strong>il</strong>e ascoltare le voci<br />

di amminsitratori, coloni<br />

intransigenti, beduini, rifugiati,<br />

professori, vescovi, patriarchi,<br />

resistenti e gente comune.<br />

Non si può parlare della<br />

sofferenza dell’es<strong>il</strong>io<br />

palestinese, senza registrare<br />

le conseguenze sociali<br />

e umane che l’occupazione<br />

ha avuto sugli israeliani.<br />

Una terra divisa nel profondo,<br />

usata come scacchiera<br />

per giochi internazionali,<br />

dove <strong>il</strong> rischio di seppellire<br />

<strong>il</strong> dramma di un popolo<br />

nella dimenticanza è sempre<br />

incombente.<br />

GIANLUCA SOLERA<br />

MURI, LACRIME<br />

E ZA’TAR STORIE DI VITA<br />

E VOCI DALLA PALESTINA<br />

Edizioni nuova dimensione, 2007<br />

MATEMATICA<br />

E ROMANZO<br />

INTRECCIO<br />

SECOLARE<br />

Calvino, McEwan, Buzzati, Eco,<br />

Asimov, solo per citarne<br />

alcuni. Sono tanti i narratori,<br />

i poeti, i romanzieri che sono<br />

rimasti affascinati dalla<br />

matematica e che, a questa<br />

disciplina, hanno dedicato<br />

uno scritto. Einaudi pubblica<br />

ventisei straordinari racconti<br />

che testimoniano i continui<br />

intrecci che matematica<br />

e letteratura hanno avuto<br />

nell’ultimo secolo. Nessuna<br />

meraviglia, perché in fondo<br />

le due discipline, essendo<br />

entrambe attività di finzione,<br />

non fanno altro<br />

che immaginare altri mondi<br />

possib<strong>il</strong>i. Ventisei racconti:<br />

da “Il libro di sabbia”<br />

di Borges a “La biblioteca<br />

universale” di Kurd Labwitz,<br />

da “Tennis, trigonometria<br />

e tornado” di David Foster<br />

Wallace a “Un breve ritratto<br />

di Alan Turing” di Carrére.<br />

Il libro è curato da Claudio<br />

Bartocci docente di Fisica<br />

matematica all’università<br />

di Genova.<br />

.<br />

CLAUDIO BARTOCCI<br />

RACCONTI MATEMATICI,<br />

Einaudi, 2007<br />

CHI È IL MIO<br />

PROSSIMO?<br />

LA RISPOSTA<br />

DI SOFRI<br />

Quando si legge “Chi è <strong>il</strong> mio<br />

prossimo” (senza punto<br />

di domanda finale) si possono<br />

avere due reazioni: si può<br />

essere pervasi da un pessimismo<br />

cosmico, oppure da una<br />

speranza diffic<strong>il</strong>mente<br />

governab<strong>il</strong>e e, quindi,<br />

diffic<strong>il</strong>mente ascrivib<strong>il</strong>e<br />

a qualcosa o a qualcuno,<br />

se non appunto alla felice<br />

intuizione dell’autore.<br />

Sofri si pone le domande<br />

della vita e lo fa partendo<br />

dalla parabola del buon<br />

samaritano per approdare<br />

subito dopo all’eterogenesi<br />

dei fini, argomento<br />

affascinante ma ad alto<br />

rischio per chi tende a vedere<br />

tutto nero nel presente<br />

e nel futuro. L’autore si interroga<br />

sulla vita senza risparmiare<br />

nulla a sè e al lettore. Sofri<br />

è bravo perché entra nelle<br />

questioni senza nascondersi,<br />

senza paura di farsi male<br />

o di far male. Forse perché<br />

anche lui, come tutti, pur<br />

sapendo di essere mortale,<br />

finché dura fa finta di non<br />

esserlo. Tra i tanti nomi<br />

che compaiono nel libro<br />

e nelle corpose note c’è<br />

un tributo particolare<br />

a don Lorenzo M<strong>il</strong>ani<br />

e ad Alex Langer.<br />

ADRIANO SOFRI<br />

CHI È IL MIO PROSSIMO<br />

Sellerio, 2007<br />

DA VARSAVIA<br />

A ROMA<br />

PASSANDO<br />

PER GERUSALEMME<br />

«Ero appena arrivato in Italia e si stavano<br />

celebrando i funerali di Enrico Berlinguer.<br />

La gente teneva <strong>il</strong> pugno alzato e quando sf<strong>il</strong>ava<br />

davanti alla bara si faceva <strong>il</strong> segno della croce.<br />

In Polonia non sarebbe stato possib<strong>il</strong>e perché<br />

si poteva avere solo una fede: o quella religiosa<br />

o quella politica». Quando Olek Mincer parla<br />

del suo impatto con l’Italia lo descrive quasi<br />

con stupore. Per lui, attore polacco di origine<br />

ebraica, l’Italia rappresenta <strong>il</strong> luogo di approdo<br />

dove ha trovato l’amore, ma anche una nuova<br />

comunità ebraica, vivace, antica, piena<br />

di stimoli, dove non bisognava nascondersi<br />

o negare la propria identità. Dopo tanti anni<br />

Olek si sente meglio perché è tra «persone<br />

con i capelli e gli occhi sim<strong>il</strong>i ai miei».<br />

Una vita che è come un romanzo. Mincer<br />

racconta <strong>il</strong> suo essere polacco di Varsavia<br />

e, al tempo stesso, ebreo cittadino del mondo<br />

nella cui mente si intrecciano tutte le lingue<br />

della diaspora. Un libro che fa parte<br />

di un progetto educativo promosso dalla casa<br />

editrice Sinnos nella collana Mappamondi.<br />

Il testo è b<strong>il</strong>ingue, italiano e polacco,<br />

ed è accompaganto dalle belle <strong>il</strong>lustrazioni<br />

della scenografa Ariela Bohm. La presentazione<br />

è stata affidata al grande linguista Tullio<br />

De Mauro, la prefazione al cantore yiddish<br />

Moni Ovadia, con cui Mincer ha collaborato<br />

per molti anni.<br />

OLEK MINCER<br />

VARSAVIA VIALE DI GERUSALEMME, 45<br />

Sinnos editrice, 2007<br />

| narrativa |<br />

HOTEL MEINA<br />

UNA STRAGE<br />

DIMENTICATA<br />

DALLA STORIA<br />

Siamo lontani dall’immagine<br />

dei treni stipati di ebrei<br />

che partivano da ogni angolo<br />

d’Europa per raggiungere<br />

i campi di sterminio nazisti.<br />

Eppure l’eccidio di Meina<br />

(località piemontese che<br />

si affaccia sul Lago Maggiore)<br />

è uno dei capitoli più atroci<br />

della persecuzione degli ebrei<br />

italiani durante la Seconda<br />

guerra mondiale. Correva<br />

l’anno 1943. Un gruppo<br />

di ebrei, sfollati da varie città<br />

lombarde e ancora aggrappati<br />

con fiducia alla cittadinanza<br />

italiana, vive all’hotel Meina.<br />

Una vita “quasi normale”<br />

fino a quando arriva sulle rive<br />

del lago un reparto delle Ss,<br />

gloria e vanto del Fuhrer.<br />

A loro non basta dichiarare<br />

indesiderati gli ebrei. E così<br />

<strong>il</strong> lago inizia a resituire<br />

cadaveri. Alla fine se ne<br />

conteranno cinquantaquattro.<br />

Quella di Meina sarà la prima<br />

strage di ebrei compiuta<br />

in Italia dai nazisti dopo<br />

l’8 settembre. Un libro<br />

che rende giustizia per<br />

una vicenda dimenticata<br />

per troppo tempo dagli<br />

uomini e dalla storia.<br />

| 70 | valori | ANNO 8 N.56 | FEBBRAIO 2008 | | ANNO 8 N.56 | FEBBRAIO 2008 | valori | 71 |<br />

MARCO NOZZA<br />

HOTEL MEINA<br />

Net, 2007

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!