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| finanzaetica |<br />
do. 250 vendono immediatamente i titoli. Chi non vende in molti<br />
casi si ritrova in cort<strong>il</strong>e un picchetto di manifestanti.<br />
Nel dicembre del 2000 cede anche Ph<strong>il</strong>ips and Drew. 32 m<strong>il</strong>ioni<br />
di azioni vengono vendute in blocco al valore di un pence.<br />
Le quote crollano clamorosamente. “Il crash delle azioni Huntingdon<br />
è uno dei più spettacolari degli ultimi anni. È la prima<br />
volta che i titoli di un’impresa sono effettivamente sotto <strong>il</strong> controllo<br />
degli attivisti”, riporta orgoglioso <strong>il</strong> sito della campagna.<br />
HLS scende sotto i limiti minimi di capitalizzazione e viene sospesa<br />
dal New York Stock Exchange (NYSE) e dalla borsa di Londra.<br />
A seguire tagliano i rapporti con l’impresa <strong>il</strong> broker Charles<br />
Schwab, colpito dalle proteste di SHAC davanti alla sua sede di<br />
Birmingham, e, nel 2002, la compagnia di assicurazione Marsh &<br />
McLennan’s, oggetto di ripetuti atti di vandalismo.<br />
Attacchi alla borsa<br />
di New York<br />
HLS decide di spostare le sue attività finanziarie<br />
negli Stati Uniti, dove la legge tutela meglio<br />
la riservatezza degli azionisti e si quota all’OTC,<br />
un mercato secondario. Cambia nome<br />
in Life Sciences Research e viene salvata dal<br />
collasso grazie a un prestito di 15 m<strong>il</strong>ioni di dollari da parte della<br />
banca di investimenti americana Stephens Inc. Ma gli attacchi<br />
continuano anche oltreoceano. Nel maggio del 2005 salta in aria<br />
la macchina del responsab<strong>il</strong>e di Canaccord, una società di brokeraggio,<br />
in autunno viene preso di mira uno Yacht Club di New<br />
York di cui sono soci alcuni manager di Carr Securities, una finanziaria<br />
che tratta i titoli di Huntingdon. Nonostante tutto, HLS<br />
tenta di quotarsi di nuovo al NYSE, ma senza successo. La borsa<br />
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www.shac.net/movies/crueltyfootage.mov<br />
(<strong>il</strong> video che ha dato origine alle proteste)<br />
www.infolav.org<br />
www.huntingdon.com<br />
www.vpsg.org<br />
di New York chiede di posticipare la quotazione, senza fornire<br />
spiegazioni. Il motivo, secondo <strong>il</strong> Guardian, è però chiaro: “le proteste<br />
degli estremisti si sono intensificate anche negli Stati Uniti”.<br />
Alla fine del 2006, dopo 15 mesi di attesa, Huntingdon finalmente<br />
ce la fa, ma deve accontentarsi del Nyse Arca, un mercato<br />
ristretto, completamente elettronico.<br />
Un lento ritorno alla normalità<br />
Negli ultimi mesi HLS sembra aver rialzato timidamente la testa.<br />
Secondo quanto riporta <strong>il</strong> Financial Times, i profitti sono in crescita<br />
del 5% rispetto all’anno precedente, mentre l’ad Brian Cass<br />
sarebbe riuscito a negoziare una riduzione significativa dei tassi<br />
sul debito di 60 m<strong>il</strong>ioni di dollari contratto con una “società finanziaria<br />
non britannica sul cui nome si mantiene <strong>il</strong> massimo ri-<br />
serbo”. Intanto <strong>il</strong> sito di SHAC riporta i dati di<br />
nuove manifestazioni agli inizi del 2008 davanti<br />
alle sedi delle società farmaceutiche Novartis<br />
e Sanofi Aventis, accusate di ut<strong>il</strong>izzare i<br />
test di Huntingdon per validare nuovi medicinali.<br />
Ma i toni sono meno aggressivi e gli attacchi<br />
si sono fatti più rari. Dopo<br />
l’approvazione, nel 2005, di una legge che tutela<br />
chi ha relazioni con società che fanno test sugli animali, <strong>il</strong> governo<br />
britannico si è messo alla caccia degli attivisti più violenti.<br />
Nel maggio dell’anno scorso la polizia ne ha arrestati 32, molti dei<br />
quali avevano organizzato “campagne di protesta con l’uso di violenza<br />
fisica e intimidazioni contro target secondari collegati a<br />
Huntingdon Life Sciences”. Dietro alle sbarre sono finiti anche<br />
Greg Avery e Heather James, fondatori di SHAC. Il processo si celebrerà<br />
in giugno. Entrambi rischiano anni di detenzione. .<br />
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ALL’EDITRICE MONTI CITANDO QUESTA INSERZIONE<br />
CRESCE LA POSSIBILITÀ<br />
DI NON TESTARE SUGLI ANIMALI<br />
SONO PIÙ LONTANI DAL PARADISO, dopo le correzioni apportate<br />
da Benedetto XVI alle aperture dei suoi predecessori Paolo VI e Giovanni<br />
Paolo II, che hanno ipotizzato per gli animali l’accesso alla vita eterna.<br />
Forse però gli animali sono più lontani anche dall’Inferno, dopo<br />
la pubblicazione del rapporto “Toxicity Testing in 21st Century: a Vision<br />
and Strategy” r<strong>il</strong>asciato nel giugno del 2007 dal National Research<br />
Counc<strong>il</strong> of the US National Academy of Sciences e ripreso con molta<br />
enfasi dall’economista Jeremy Rifkin in un’intervista sull’Espresso<br />
del novembre scorso.<br />
La sostanza del rapporto è che in futuro i test di tossicità non<br />
saranno più effettuati sugli animali, perché i progressi compiuti in molti<br />
campi della ricerca permetteranno sempre di più l’ut<strong>il</strong>izzo di metodi<br />
alternativi biologici e non biologici: metodi in vitro basati su organismi<br />
unicellulari, frazioni subcellulari, cellule, tessuti e organi isolati oppure<br />
metodi basati su modelli matematici e statistici.<br />
Gongolano gli animalisti della LAV (Lega Anti Vivisezione), perché<br />
da anni sostengono che i test sugli animali sono inut<strong>il</strong>i e possono essere<br />
sostituiti. «Alcuni metodi alternativi possono già ora essere ut<strong>il</strong>izzati<br />
– spiega Roberta Bartocci, responsab<strong>il</strong>e settore Vivisezione della LAV –<br />
perché hanno ottenuto la validazione scientifica; si continuano<br />
a ut<strong>il</strong>izzare gli animali perché la legge lo prevede: sono circa undici<br />
Gli attacchi dei movimenti animalisti anglosassoni<br />
sono riusciti a bloccare i<br />
mercati finanziari e ad isolare un’impresa<br />
quotata in Borsa. Co-<br />
di Mauro Meggiolaro me si spiegano questi<br />
risultati?<br />
Premetto che sottoscriviamo <strong>il</strong> fine della campagna<br />
SHAC, anche se non condividiamo una parte dei mezzi<br />
ut<strong>il</strong>izzati. Per capire i risultati ottenuti dalla campagna<br />
contro Huntingdon si deve considerare prima di<br />
tutto la realtà britannica. La Gran Bretagna è l’unico<br />
Paese al mondo nel quale un’organizzazione <strong>il</strong>legale,<br />
l’Animal Liberation Front ha ut<strong>il</strong>izzato anche la violenza<br />
e l’aggressione fisica per raggiungere i suoi obiettivi.<br />
| finanzaetica |<br />
m<strong>il</strong>ioni quelli ut<strong>il</strong>izzati<br />
nei laboratori in Europa e poco<br />
meno di un m<strong>il</strong>ione ogni anno<br />
in Italia». A sostegno di questa<br />
campagna la LAV ha prodotto<br />
<strong>il</strong> dossier “Un’altra ricerca<br />
è possib<strong>il</strong>e. Metodi sostitutivi<br />
alla sperimentazione animale”, scaricab<strong>il</strong>e da internet (www.infolav.org).<br />
Per <strong>il</strong> riconoscimento della validità scientifica dei test senza<br />
animali l’Unione europea si è dotata dell’Ecvam, <strong>il</strong> Centro europeo<br />
di validazione dei metodi alternativi, che proprio l’anno scorso ha dato<br />
<strong>il</strong> via libera a cinque nuovi test di irritazione cutanea, che presto<br />
verranno eseguiti su cellule coltivate e non più su animali, garantendo<br />
allo stesso tempo una maggiore sicurezza per i consumatori perché<br />
basati su r<strong>il</strong>evazioni oggettive.<br />
Dal 2009 all’interno della Ue non potranno più circolare cosmetici<br />
testati su animali, mentre dal 2013 saranno banditi i test cosmetici<br />
sugli animali. In attesa di quella data possiamo dare la preferenza<br />
a cosmetici realizzati senza sperimentazione sugli animali, scegliendo<br />
le aziende che aderiscono allo “Standard internazionale non testato<br />
su animali”, l’unico riconosciuto a livello internazionale. Pa. Bai.<br />
In Italia più risultati<br />
con l’attività di lobbying<br />
Potrebbe verificarsi un caso Huntingdon in Italia? L’abbiamo a chiesto a Gianluca Felicetti, presidente della LAV.<br />
“<br />
I test sugli animali<br />
non servono a nulla<br />
e possono addirittura<br />
essere pericolosi<br />
per gli esseri umani<br />
”<br />
Le azioni dell’ALF hanno contribuito ad acuire le differenze<br />
tra i moderati e gli estremisti, di cui si ha paura. È<br />
in questo contesto che SHAC è partita e ha ottenuto i<br />
suoi risultati: nel clima di terrore che circonda i movimenti<br />
animalisti britannici, con tanto di leggi speciali.<br />
Gli animalisti fanno paura?<br />
In Ingh<strong>il</strong>terra purtroppo siamo associati al terrore. Lì<br />
chi si batte per i diritti degli animali viene ormai automaticamente<br />
considerato un teppista. Come conseguenza<br />
l’associazionismo tradizionale, quello che fa<br />
informazione, che ut<strong>il</strong>izza solo metodi non violenti,<br />
ha subito gravi contraccolpi. Com’è successo alla<br />
BUAV (British Union for the Abolition of Vivisection),<br />
per non parlare della RSPCA (Royal Society for the Prevention<br />
of Cruelty to Animals), la più radicata associazione<br />
inglese, che per statuto “non puo’ combattere<br />
le leggi dello Stato”.<br />
Com’è la situazione in Italia?<br />
In Italia siamo riusciti a coniugare due esigenze: rap-<br />
Gianluca Felicetti,<br />
presidente della Lav,<br />
la Lega Anti<br />
Vivisezione italiana.<br />
| ANNO 8 N.56 | FEBBRAIO 2008 | valori | 35 |