Proverbi e detti - Benvenuti nel sito dei ragazzi della Scuola Media!
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Chi non ha casa, la cerca.<br />
Si dice quando c’è cattivo tempo ed è bene trovarsi al riparo, se non proprio in casa almeno in un<br />
luogo riparato al sicuro dalle intemperie.<br />
Chi non ha testa, ha gambe.<br />
Se si è disattenti, sbadati, smemorati ecc., si è costretti a muoversi per rimediare.<br />
Chi non mangia, ha già mangiato.<br />
Il proverbio interpreta il rifiuto del cibo come sazietà.<br />
Chi non mi vuole, non mi merita.<br />
Lo dice chi si vede rifiutato, per consolarsi.<br />
Chi non mostra, non vende.<br />
Traduce lo slogan che la pubblicità è l’anima del commercio. Di fatto i commercianti si ingegnano<br />
molto a mettere in mostra sulle vetrine i propri prodotti per solleticare i desideri <strong>dei</strong> passanti e <strong>dei</strong><br />
clienti all’acquisto. Oggi le vetrine più importanti per la pubblicità sono i mass media.<br />
L’espressione si usa anche per apostrofare le donne con abiti molto succinti. Ibico chiamò le donne<br />
spartane fenomeridi, cioè “esibitici di cosce”. Euripide e Sofocle descrivono le loro vesti, sdrucite<br />
in modo che muovendosi o camminando, le spartane mettevano in mostra, a tratti, le nudità <strong>dei</strong><br />
fianchi, delle cosce e delle gambe.<br />
Anche oggi, dopo millenni, pare che sia tornato quell’uso.<br />
Chi non muore, si rivede.<br />
È un’espressione usata quando si rivede una persona dopo tantissimo tempo, un tempo che è<br />
sembrato tanto lungo quasi quanto un’intera vita.<br />
Chi non ne ha, non ne versa.<br />
Vuol dire che chi non ha soldi non li spende. O anche chi non li ha in abbondanza sta attento a non<br />
sciuparli.<br />
Chi non risica, non rosica.<br />
È giusto riflettere, prima di scegliere una cosa o un strada impegnativa, ma fino ad un certo punto,<br />
perché se si vuole raggiungere uno scopo bisogna avere il coraggio di correre qualche rischio.<br />
Questo proverbio, oltre la saggezza del significato, si presta all’interpretazione che possa essere<br />
stato determinato da un gioco verbale, in cui prevale il “significante” sul significato, cioè<br />
predominano il gioco di parole, la rima, l’assonanza, il ritmo. Tanto è vero che sembra esprimere<br />
una morale molto differente, se non contraddittoria, da quella di “tanto va la gatta al lardo che ci<br />
lascia lo zampino”.<br />
Chi non semina, non raccoglie.<br />
L’espressione che l’uomo raccoglie il frutto di ciò che ha seminato è <strong>nel</strong> Libro <strong>dei</strong> <strong>Proverbi</strong> <strong>della</strong><br />
Bibbia (11, 18; 22, 8-9). E’ un invito alla laboriosità. Infatti un concetto dominante in questo Libro è<br />
che l’uomo, per vivere, deve lavorare e produrre (12, 11; 28, 19). Ma questo lavoro dev’essere<br />
onesto, frutto <strong>della</strong> propria fatica e non del male fatto ad altri (1, 10-19).