Proverbi e detti - Benvenuti nel sito dei ragazzi della Scuola Media!
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Gli uomini esercitano un lavoro che viene remunerato in soldi che servono per vivere e quindi<br />
devono essere restituiti e rimessi sul mercato in cambio <strong>dei</strong> generi che servono per vivere.<br />
L<br />
La bellezza non si mangia.<br />
Il proverbio ammonisce a non limitarsi a guardare la bellezza esteriore delle persone e delle cose,<br />
all’apparenza, ma badare di più alla sostanza. Si dice a chi si marita senza ricevere dote o è senza<br />
patrimonio. Vero è che quando due persone si sposano è importante provvedere il denaro senza il<br />
quale non si riesce a vivere.<br />
La benedizione passa sette mura.<br />
Questo detto è imperniato sul numero sette, il numero sacro degli Ebrei, che ricorre senza fine. Si<br />
comincia dalla cosmogonia, in cui Dio completa la creazione del mondo in sette giorni. Poi Noè<br />
venne comandato di portare <strong>nel</strong>l’arca sette paia di ogni animale mondo e sette paia di ogni uccello<br />
mondo, “perché fra sette giorni farò piovere sulla terra… e dopo sette giorni le acque del diluvio<br />
furono sopra la terra”(Genesi 7, 2-10)… Giacobbe lavorò sette anni per Lia e sette per Rachele<br />
(Genesi 29, 18-20; 29,27). Sette giorni dura la settimana nuziale (Genesi 29,28). Il Faraone sogna<br />
sette vacche grasse e sette vacche magre, sette spighe piene e sette spighe vuote (Genesi 41, 17-<br />
24). Il sacerdote di Madiana aveva sette figlie e Mosè ne prese una in moglie (Esodo 2, 16-21). La<br />
Pasqua durerà sette giorni: “Per sette giorni mangerete azzimi”(Esodo 11,15). Dal secondo giorno<br />
di Pasqua: ”Conterete sette settimane complete… (Levitico 23 15-18). Sette settimane dopo la<br />
Pasqua sarà la Pentecoste.<br />
E ancora nei <strong>Proverbi</strong> attribuiti al re Salomone si legge: “Sei cose odia il Signore, anzi sette gli sono<br />
in abominio: occhi alteri, lingua bugiarda, mani che versano sangue innocente, cuore che trama<br />
progetti iniqui, piedi che corrono verso il male, falso testimone che diffonde menzogne e chi<br />
provoca litigi tra fratelli” (<strong>Proverbi</strong> 6, 16-19).<br />
Giobbe aveva sette figli, settemila pecore (Giobbe 1, 1-18).<br />
Nel Vangelo: “Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: Signore, quante volte dovrò perdonare la mio<br />
fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?”. E Gesù gli rispose: “Non ti dico fino a sette,<br />
ma fino a settanta volte sette”: (Matteo 18-21). E ci sono moltissime altre circostanze in cui<br />
compare il numero sette.<br />
La Menorah, la lampada che diventerà il simbolo <strong>della</strong> sovranità ebraica, ha sette bracci.<br />
Anche la benedizione <strong>della</strong> casa, un atto che si fa <strong>nel</strong> nome del Signore, va ben oltre la dimensione<br />
circoscritta delle proprie mura perimetrali, ma ha un valore immensamente più grande.<br />
L’abito non fa il monaco.<br />
L’aspetto di una persona non sempre corrisponde a quello che realmente essa è. Durante il<br />
Medioevo molti viaggiatori erano monaci e venivano accolti in virtù del loro abito. Spesso capitava<br />
che i malfattori si travestissero da monaci e per questo circolavano espressioni del tipo di questo<br />
proverbio.<br />
Anche il poeta latino Fedro aveva trattato questo argomento (Le capre barbute, IV, 16)<br />
raccontando la favola che le caprette avevano chiesto a Giove di avere la barba ma i caproni si<br />
mostrarono contrariati perché così le loro femmine avrebbero uguagliato la loro dignità. Giove<br />
allora disse ai caproni che se le femmine, per ostentare la vanagloria, avessero l’ornamento <strong>della</strong><br />
barba, tuttavia dovrebbero sottostare comunque alla forza di loro maschi.