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Proverbi e detti - Benvenuti nel sito dei ragazzi della Scuola Media!

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Entrarci come i cavoli a merenda.<br />

Si usa per sottolineare una cosa fuori luogo, inopportuna.<br />

Si sa che ci sono tante cose buone, utili e anche piacevoli, purché a tempo e luogo. La merenda è<br />

un pasto leggero, uno spuntino che molti fanno <strong>nel</strong>l’intervallo fra il pranzo e la cena. Il cavolo è<br />

invece un cibo pesante, del tutto indatto alla merenda.<br />

Merenda è il neutro plurale del participio futuro passivo di merere, meritare. In altre parole<br />

significa una cosa che dev’essere meritata. Secondo il dizionario del Tomasseo è il ristoro<br />

guadagnato con la fatica.<br />

Entrare da un orecchio e uscire dall’altro.<br />

Si dice di cosa ascoltata e cancellata subito dalla memoria per mancanza di interesse.<br />

Vuol dire anche non ascoltare i rimproveri.<br />

È più la spesa che l’impresa.<br />

Ciò che si deve spendere (in denaro o fatiche) è più di quanto si potrà ricavare dall’impresa, perciò<br />

non vale la pena impegnarvisi. Analogo è “Il gioco non vale la candela”.<br />

Errare è umano.<br />

Viene dal latino Errare humanum est.<br />

È una frase che significa “sbagliare è cosa umana” (Seneca). Nel medioevo fu completata con<br />

l’aggiunta “perseverare diabolicum”(perseverare è diabolico) presa dai Sermones (1, 11, 5) di San<br />

Bernardo (1090 – 1153).<br />

È un proverbio usato per lo più per giustificare un errore ma anche per avvertire che si può<br />

sbagliare ma non ci si deve intestardire <strong>nel</strong>l’errore.<br />

F<br />

Fai del bene e scordati, fai del male e pensaci.<br />

Il bene va fatto per sola generosità, e comunque non bisogna attendersene riconoscenza; per il<br />

male invece si deve aver rimorso, e temerne le conseguenze.<br />

Prima ancora del messaggio cristiano, i latini avevano la loro etica che Seneca (De beneficiis, II, 0)<br />

esprime così: “Haec enim beneficii inter duos lex est: alter statim oblivisci debet dati, alter accepti<br />

numquam” (Questa è la legge scambievole del beneficio: chi dà deve subito dimenticare quello<br />

che ha dato mentre chi riceve non deve dimenticarlo mai).<br />

Fante, cavallo e re non fecero grazia di Dio.<br />

Vuol dire che giocare alle carte, scommetterci vincite in denaro, non fa arricchire. È più facile<br />

rovinarsi economicamente con le carte che assestare le finanze.<br />

Fare buon viso a cattiva sorte.<br />

Bisogna accettare serenamente anche le cose spiacevoli, le situazioni sgradite e le sconfitte<br />

inaspettate senza esternare dispetto, ma anche mostrare di adattarsi volentieri a ciò che non ci<br />

conviene o piace.<br />

Fare cenere e panni sporchi.<br />

In senso figurato, il proverbio significa ”fare sbiancare come un morto, far morire qualcuno”.<br />

È verosimile che questo detto sia legato all’antico modo di lavare i panni. Nel linguaggio comune,<br />

l’azione di lavare i panni è chiamata anche “fare il bucato” perché “bucato” (o “bucatoro”, in

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