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Proverbi e detti - Benvenuti nel sito dei ragazzi della Scuola Media!

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Con l’ago e la pezzuola, si tira avanti la famigliuola.<br />

Il proverbio è nato in tempi di miseria, quando non si potevano buttare via facilmente vestiti e capi<br />

di corredo e la massaia li rattoppava per renderli ancora servibili. Fino agli anni tra il 1950 e 1960<br />

molti uomini andavano in giro con i calzoni rattoppati e le donne di casa si industriavano con ago e<br />

filo per ricavare da un lenzuolo lacero da due piazze uno più piccolo per il letto del figlio o anche<br />

per farne un asciugamani ecc…<br />

Con le buone maniere, s’ottiene tutto.<br />

La buona educazione, la buona creanza sono norme e maniere del buon comportamento,<br />

“conseguenze (come ha scritto Mons. Giovanni Della Casa <strong>nel</strong> famoso Galateo composto tra il<br />

1550 e il 1555) di un sereno dominio delle inclinazioni naturali” che ci procurano la benevolenza e<br />

la disponibilità delle altre persone.<br />

Consiglio di volpi, sterminio di galline.<br />

La volpe è la peggiore nemica delle galline ed è anche molto astuta.<br />

Il proverbio vuol dire che quando i furbi si riuniscono per complottare preparano qualche brutto<br />

tiro alle spalle di persone indifese, di poveri diavoli.<br />

Contadino: scarpe grosse e cervello fino.<br />

Il contadino non è tanto disposto a prendere abbagli negli affari né a lasciarsi ingannare facilmente<br />

e, sotto l’apparenza di persona ingenua, è un furbacchione.<br />

Anche in questo caso: “L’apparenza inganna”.<br />

Contro la forza, la ragione non vale.<br />

Il Petrarca scriveva: “Ragion contro forza non ha loco” (Trionfo dell’amore, IV, 111).<br />

Cosa fatta, capo ha.<br />

Quando si deve fare una cosa non bisogna avere tentennamenti.<br />

È un proverbio che deriva dal latino (factum infectum fieri non potest) e vuol dire “quello che è<br />

fatto è fatto”.<br />

Nel Medio Evo, ai tempi di Dante, a Firenze Mosca de’ Lamberti, un uomo iroso e pieno d’odio,<br />

gridò: “Ammazziamo Buondelmonte <strong>dei</strong> Buondelmonti che ha gravemente offeso la famiglia di<br />

Lambertuccio Ami<strong>dei</strong>” (rompendo la promessa di sposarne la figlia). Il Mosca consigliò di uccidere<br />

Buondelmonte, che stava per prendere in moglie una figlia di Gualdrada Donati, e di compiere il<br />

delitto senza esitazioni e senza darsi pensiero delle conseguenze, le quali furono, com’è noto, la<br />

discordia <strong>dei</strong> fiorentini e la loro divisione in Ghibellini e Guelfi, con grande danno di uccisioni e di<br />

violenze. Indi pronunciò le parole: “Cosa fatta capo ha. Quand’è ucciso, è ucciso. Quel traditore<br />

non merita altro”.<br />

Anche Dante ha usato l’espressione “Cosa fatta capo ha” (Divina commedia, Inferno XXVIII, 107).<br />

Nell'uso corrente il detto esprime lo stimolo a finire presto e bene un lavoro o un’incombenza<br />

fastidiosi.<br />

D<br />

Da cosa, nasce cosa.<br />

Di solito da un fatto, da un’esperienza ne nasce un’altra e poi ancora un’altra e così via. Il poeta<br />

greco Alceo (Carmi, IX, 15): “Niente potrebbe nascere da niente?”. E Machiavelli aggiungeva “Di<br />

cosa nasce cosa, e il tempo la governa” (La Mandragola, a.I, sc.I).

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