29 DH PRATICA (1-51).qxp - Fondazione Maitreya
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<strong>29</strong> <strong>DH</strong> <strong>PRATICA</strong> (1-<strong>51</strong>).<strong>qxp</strong> 19/06/2008 19.59 Pagina 14<br />
14<br />
TUCCHO POTHILA:<br />
il VENERABILE “DOTTRINA VUOTA”<br />
la mente, a istruire la mente. Se il nostro modo di sostenere il<br />
Buddhismo si limita ai quattro requisiti, resta un sostegno superficiale,<br />
che interessa solo ‘la scorza’ o ‘l’alburno’ dell’albero. L’autentico sostegno<br />
passa attraverso la pratica, attraverso lo sforzo di armonizzare all’insegnamento<br />
le nostre azioni, le nostre parole e i nostri pensieri. Ciò<br />
è assai più fruttuoso. Se siamo onesti e sinceri, disciplinati e saggi, la<br />
nostra pratica sarà fonte di bene. Non darà adito a disprezzo e ostilità.<br />
La nostra religione ci insegna così.<br />
Se prendiamo i precetti solo per tradizione, anche se il maestro insegna<br />
la verità la nostra pratica resterà carente. Magari sappiamo a memoria<br />
la dottrina, ma se vogliamo capire davvero dobbiamo metterla in<br />
pratica, questo nostro sapere ci impedirà di giungere al cuore del<br />
Buddhismo per un numero incalcolabili di esistenze future. La sostanza<br />
della religione buddhista continuerà a sfuggirci. Sicché la pratica è<br />
una chiave, la chiave della meditazione. Se possediamo la chiave giusta,<br />
anche la serratura più ermetica cederà: basta infilarla nel lucchetto<br />
e girare. Ma senza chiave il lucchetto non si apre. E non sapremo mai<br />
cosa c’è nel baule.<br />
ABITUDINE E CONOSCENZA<br />
La conoscenza è di due tipi. Che conosce il Dhamma non parla solo<br />
per abitudine, dice la verità. Di solito la gente comune parla per<br />
abitudine, e quel che è peggio parla con presunzione. Immaginate<br />
due amici che non si vedono da tanto tempo e che un bel giorno si incontrano<br />
per caso sul treno... “Ma che bella sorpresa! Pensavo proprio<br />
di venirti a trovare...”. In realtà non è vero. Lo dicono nell’eccitazione<br />
del momento, ma la verità è che si erano completamente dimenticati<br />
l’uno dell’altro. A conti fatti è una bugia. Proprio così, mentono per distrazione.<br />
Mentono senza rendersene conto. È una forma sottile di contaminazione<br />
che si incontra di frequente. Sicché, per quanto riguarda la<br />
mente, Tuccho Pothila seguì le istruzioni del novizio: inspirare, espirare...<br />
consapevole di ciascun respiro... finché incontrò il mentitore dentro<br />
di sé, la mente menzognera. Vide le contaminazioni nel loro emergere,<br />
come la lucertola che fa capolino dal termitaio. Le vide e ne percepì<br />
la reale natura nel momento stesso in cui emergevano. Notò come la<br />
mente ordisce di minuto in minuto trame sempre nuove.<br />
Il pensiero è un sankhata dhamma, una cosa che è creata o tenuta in<br />
piedi da condizioni favorevoli. Non è l’asankhata dhamma, l’incondizionato.<br />
La mente ben allenata, perfettamente consapevole, non ordisce<br />
stati mentali. Una mente del genere penetra al cuore delle Nobili Verità