29 DH PRATICA (1-51).qxp - Fondazione Maitreya
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<strong>29</strong> <strong>DH</strong> <strong>PRATICA</strong> (1-<strong>51</strong>).<strong>qxp</strong> 19/06/2008 20.00 Pagina 26<br />
26<br />
GLI STATI della<br />
MEDITAZIONE<br />
se fosse popolato da esseri senzienti, però mi pare che nel buddhismo<br />
le piante non siano considerate tali, quindi ciò apre una differente modalità<br />
di rapportarci con il Dharma; ad esempio i vegetariani che per<br />
non uccidere animali si nutrono di vegetali, in realtà uccidono ugualmente<br />
esseri senzienti. Nel buddhismo c’è qualche precisa indicazione<br />
in proposito?<br />
Lama: Domanda interessante; è molto difficile distinguere tra esseri<br />
senzienti e non-senzienti a livello fisico, ma commettere karma negativo<br />
non dipende mai da una situazione oggettiva: è sempre una realtà<br />
soggettiva, quindi non possiamo distinguere se un vegetale abbia o no<br />
una coscienza, ma ciò non vuol dire che far uso di un vegetale possa<br />
creare karma negativo o positivo.<br />
Ad esempio, una pietra probabilmente<br />
non ha coscienza, né sensibilità; ma con<br />
il suo uso si può creare karma negativo<br />
o positivo. In base agli insegnamenti del<br />
Buddha, se tu tagli una pianta perché<br />
spinto dalla rabbia crei un karma nega-<br />
Quando ci sono<br />
compassione e grande<br />
compassione,<br />
allora c’è il Dharma;<br />
quando non ci sono<br />
compassione e grande<br />
compassione, allora non<br />
c’è Dharma.<br />
Avere compassione<br />
e grande compassione<br />
è come tenere<br />
tutto il Dharma in mano.<br />
tivo.<br />
In Tibet si racconta di un meditante che<br />
praticava in una grotta il cui ingresso<br />
era parzialmente ostruito da una pianta<br />
e ogni volta che doveva uscire o entrare<br />
ne veniva colpito dai rami, tanto che un<br />
giorno, in un impeto di rabbia, la tagliò<br />
e questo gesto creò un karma negativo.<br />
Avere un karma positivo è nutrire rispetto<br />
verso tutta la natura. Il rispetto è<br />
una caratteristica della nostra mente e<br />
non dipende da come cataloghiamo gli<br />
oggetti perché sul piano puramente teorico è difficile dividere nettamente<br />
ciò che può essere considerato senziente e cosa no.<br />
La pratica del Dharma suggerisce di avere rispetto per tutto ciò che esiste,<br />
che sia considerato senziente oppure no; è un atteggiamento mentale<br />
che definisce in modo chiaro e certo come si può creare il karma<br />
negativo o positivo; anche se al livello del mondo fisico non è affatto<br />
chiara la distinzione tra esseri senzienti e non-senzienti. Tutte le relazioni<br />
con esseri senzienti o non-senzienti dipendono sempre dall’atteggiamento<br />
mentale, dalla compassione.<br />
Anche l’azione di spostare una tazza da un posto all’altro dovrebbe essere<br />
fatta con compassione, eppure sicuramente la tazza non è un esse-