29 DH PRATICA (1-51).qxp - Fondazione Maitreya
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<strong>29</strong> <strong>DH</strong> <strong>PRATICA</strong> (1-<strong>51</strong>).<strong>qxp</strong> 24/06/2008 17.17 Pagina 38<br />
38<br />
Vogliamo parlare della<br />
FELICITÀ?<br />
[11] Georges<br />
Bernanos, Journal<br />
d’un curé de<br />
campagne, Plon,<br />
Parigi 19<strong>51</strong>.<br />
mento lungamente atteso: la riuscita di un esame, un trionfo sportivo, l’incontro<br />
con una persona che si sperava di conoscere da una vita intera, la<br />
nascita di un figlio. E di certo ci sarà chi ricorderà, invece, un momento di<br />
serena intimità vissuta in famiglia o in compagnia di una persona cara, oppure<br />
l’aver reso felice un altro essere umano.<br />
Sembrerebbe che il fattore comune di tutte queste esperienze, fertili ma<br />
fugaci, sia la scomparsa momentanea di ogni conflitto interiore.<br />
L’individuo si sente in armonia con il mondo che lo circonda e con se stesso.<br />
Per chiunque viva un’esperienza del genere, come per esempio fare<br />
un’escursione in un paesaggio innevato, i punti di riferimento abituali svaniscono:<br />
al di là dell’atto stesso del camminare non c’è niente di particolare,<br />
soltanto il mero “essere”, qui e ora, libero e aperto.<br />
Per qualche breve istante, i pensieri relativi al passato cessano di manifestarsi,<br />
la mente è sgombra da qualsiasi progetto per il futuro, e il momento<br />
presente non è più assillato dalle costruzioni mentali. Questa breve tregua,<br />
nel corso della quale sparisce qualunque sensazione di tensione emotiva, costituisce<br />
un’esperienza di profonda pace. Per chi, invece, è giunto allo scopo<br />
✍ Matthieu Ricard nasce in Francia nel 1946. Suo padre, Jean-Francois Revel,<br />
è stato filosofo, scrittore, giornalista; sua madre, Yahne Le Tourmelin, era una<br />
pittrice. Nel 1972 ha conseguito il Ph.D in genetica delle cellule all’Institut<br />
Pasteur sotto la supervisione del premio Nobel, Francois Jacob. Dopo la tesi,<br />
Ricard ha deciso di abbandonare la sua carriera scientifica e di concentrarsi<br />
sugli studi buddhisti tibetani. Dal 1972 vive in Himalaya ed è un monaco<br />
buddista da trentacinque anni al Monastero di Shechen, nel Nepal. È venuto<br />
in contatto con grandi insegnanti e sino al 1991 è stato allievo<br />
di Dilgo Khyentse Rinpoche, uno dei maestri tibetani più eminenti del nostro<br />
tempo. Nel 1989 ha accompagnato il Dalai Lama in Francia, fungendo da suo interprete<br />
personale. Ha ricevuto l’Ordine Nazionale Francese di Merito dal Presidente Francois Mitterrand<br />
per la sua partecipazione ed i suoi sforzi per la conservazione delle culture himalayane.<br />
Ha ceduto tutti i suoi diritti d’autore per sostenere progetti umanitari nel Tibet, nel Nepal, nel<br />
Bhutan ed in India. Ha tradotto e pubblicato numerosi libri ed è famoso per la sua ampia<br />
conoscenza della religione e della cultura tibetane. In Italia sono stati pubblicati Il monaco<br />
e il filosofo, con Jean-François Revel, Economici, Tea, 2000, tradotto in ventuno lingue;<br />
La Cittadella delle Nevi, Sperling & Kupfer, 2006; Felicità. Cosa c'è di più importante nella vita?,<br />
Edizioni, Sperling & Kupfer, Aprile 2008. Trascorre ogni anno parecchi mesi nel Tibet, dove<br />
coordina progetti caritatevoli per la costruzione di cliniche, scuole, ponti ed orfanotrofi nei<br />
distretti più poveri dell’Himalaya, oltre alla realizzazione di programmi per la gente anziana.<br />
Dal 2000, Matthieu Ricard è membro attivo del Mind and Life Institute e partecipa<br />
alla ricerca scientifica corrente sull'allenamento della mente e la plasticità del cervello.<br />
È inoltre co-direttore del monastero buddhista di Shechen, nel Nepal.