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ANNO XLVI - N. 3 - Istituto del Nastro Azzurro

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sono sempre in prima linea, perché quando si verifica un’alluvione,<br />

un terremoto, una frana, un’eruzione, essi subito partono per<br />

i luoghi <strong>del</strong>la sciagura per aiutare la gente. Sempre organizzatissimi,<br />

hanno i loro camion, le loro cucine, le loro tende, il loro ospedale,<br />

non pesano minimamente sulle altre strutture di soccorso, né<br />

per il cibo, né per l’alloggio, e si adattano ad ogni tipo di lavoro:<br />

sono grandiosi!<br />

Ora 1000 nostri alpini sono in Afghanistan nell’operazione<br />

Enduring Freedom (libertà duratura) e con essi ci sono donne alpine<br />

con la brigata Taurinense.<br />

Nel 9° Reggimento vi sono 5 donne e sono certo, che ben preparate<br />

ed allenate in azioni belliche, si comporteranno da vere<br />

alpine.<br />

Gli alpini in questo frangente in Afghanistan, sono senza il<br />

loro più caro compagno: il mulo. Lui è rimasto a casa, sostituito<br />

da ben altri sofisticati strumenti. Comunque non si può parlare di<br />

alpini senza parlare di questo umile e generoso animale e rendergli<br />

un doveroso omaggio.<br />

Questo caro animale, nato dall’accoppiamento di un asino ed<br />

una cavalla, così ben descritto da un libro di Sandro Baganzani:<br />

“ibrido e inelegante, portavi l’obice, la testata, gli scudi, le ruote,<br />

la coda <strong>del</strong> pezzo, il rancio, le granate, l’esplosivo, tozzo dalle<br />

grandi orecchie, dagli zoccoli alti e capaci di salire su impervi<br />

sentieri, ti accontentavi di foraggi grossolani, in montagna eri l’amico<br />

prezioso ed insostituibile, lo sanno bene gli ‘sconci’ che ti<br />

amavano più <strong>del</strong>la loro bella”.<br />

Noi ti rendiamo onore per tutto quello che hai significato<br />

lungo i nostri anni di naja di guerra, per tutte le volte che ci siamo<br />

attaccati su impervie salite alla tua coda, e tu hai lasciato fare<br />

tirandoci su, per le cannonate che ti sei preso, filosofo come un<br />

IL NASTRO AZZURRO<br />

soldato di razza, per il tuo sudore e le tue fatiche tra i venti di altura<br />

ed il bianco <strong>del</strong>le nevi. In riconoscenza dei tuoi compagni<br />

morti in guerra, perché tu possa restare e resterai nel ricordo di<br />

tutti noi!!<br />

Ecco come possiamo rendergli onore. Che altro?<br />

Guasterebbe!<br />

Un appunto: in Afghanistan i muli ci sono già stati, utilizzati<br />

dai Mujahiddin durante l’invasione sovietica.<br />

Per chiudere, un cenno sul nostro spirito di corpo che permane<br />

anche dopo il servizio militare: è qualcosa di quasi misterioso<br />

che si rivela nelle cento forme <strong>del</strong>la solidarietà, nelle grandi bevute<br />

<strong>del</strong> sabato sera prima <strong>del</strong>la sfilata, nelle notti passate sotto le<br />

stelle nei giardini pubblici, in un androne, in un cortile, nei bar, e<br />

l’indomani dieci ore di sfilata dentro un infinito tunnel di applausi,<br />

ed alla fine non un pezzo di carta, non una bottiglia o un barattolo<br />

fuori posto rivela il passaggio di trecentomila persone tra<br />

“veci” e “bocia”, fenomeno di grande importanza con i tempi che<br />

corrono, proprio perché la nostra compostezza, la nostra solidarietà,<br />

il senso <strong>del</strong>l’ordine e <strong>del</strong>la pulizia, mettono gli alpini nella<br />

considerazione che li circonda. Non siamo soltanto soldati o ex<br />

soldati valorosissimi anche nelle guerre assurde e perdute e nelle<br />

imprese disperate e impossibili.<br />

Le battaglie e la ritirata di Russia raccontate dai nostri scrittori<br />

alpini, sono entrate nella storia d’Italia; anche i russi nostri nemici<br />

hanno più volte reso l’onore <strong>del</strong>le armi alle nostre gloriose<br />

Divisioni. Ora grazie a Dio, non ci sono più guerre, o almeno cerchiamo<br />

di non farci coinvolgere, gli alpini sono diventati soldati<br />

di pace, e la stanno facendo rispettare nel Kossovo, in<br />

Afghanistan, in Somalia e in Angola, ove difendono ed aiutano le<br />

popolazioni.<br />

La leva tanto cara agli alpini, che ha forgiato tante generazioni,<br />

è andata in pensione: un altro pezzo <strong>del</strong>la nostra storia è finito:<br />

un altro colpo al disossamento <strong>del</strong>la nostra Patria.<br />

Alpino Roberto Stocchi<br />

(Socio simpatizzante <strong>del</strong>la Fed. di Roma)<br />

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