Alto Adige. L'economia. - BLS
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Un territorio DOC Nella sua ultima edizione, la bibbia<br />
degli enologi Gambero Rosso ha assegnato a ben 26 vini<br />
altoatesini il massimo riconoscimento dei tre bicchieri.<br />
E non c’è da stupirsi, visto che il 99% dei vini a nord di<br />
Salorno è DOC. Da notare che l’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong>, con 5.300<br />
ettari di superficie coltivata, è una delle province vinicole<br />
più piccole d’Italia. Ogni anno dai 20 diversi vigneti, in<br />
prevalenza ripidi e collinari, si ricavano circa 350.000<br />
ettolitri, equamente divisi tra vini bianchi e rossi. Un<br />
terzo della produzione viene esportata, il resto è destinato<br />
al mercato locale. I vitigni autoctoni sono la Schiava<br />
(rosso), il Gewürztraminer (bianco) e il Lagrein (rosso).<br />
3<br />
2<br />
22<br />
Speck in Giappone<br />
Nel reparto vini, l’assortimento<br />
è così vasto che bisogna avere<br />
pazienza per individuare il<br />
Lagrein Lindenburg, annata<br />
2006, che fa bella mostra di sé<br />
nei leggendari grandi magazzini<br />
Harrods di Londra. I prodotti<br />
altoatesini vengono da tempo<br />
esportati e adesso spetta ai<br />
prodotti di nicchia come miele,<br />
grappa o “Schüttelbrot” cercare<br />
nuovi mercati. Intanto lo speck<br />
altoatesino, che rappresenta il<br />
39% della produzione mondiale,<br />
è già presente in Giappone.<br />
Donne e birra<br />
Margherita Fuchs von Mannstein<br />
(nell’immagine) è una delle<br />
poche donne a dirigere una<br />
grande azienda altoatesina, e<br />
nel 2009 – prima donna in <strong>Alto</strong><br />
<strong>Adige</strong> – ha anche ottenuto il<br />
riconoscimento di Manager<br />
dell’anno. Margherita è a capo<br />
della Forst di Lagundo, la più<br />
grande birreria altoatesina con<br />
oltre 400 dipendenti ed un<br />
fatturato medio annuo di 120<br />
milioni di euro.<br />
La tenuta vinicola Manincor (2)<br />
Madre di due figlie, rappresenta<br />
la quarta generazione<br />
familiare a gestire l’azienda rilevata<br />
nel 1863. La sua famiglia<br />
possiede anche Castel Foresta:<br />
noblesse oblige, in una terra<br />
– quella altoatesina – con la più<br />
alta concentrazione di castelli<br />
in Europa.<br />
L’agricoltura<br />
altoatesina in cifre<br />
• Il 6,1% dei lavoratori è<br />
occupato nell’agricoltura<br />
• Nel 2009 i trattori registrati<br />
erano 28.755<br />
• Introdotto nel 1976, il marchio<br />
di tutela <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> è stato<br />
riconosciuto come marchio di<br />
qualità dalla UE nel 2005.<br />
• Oltre a vino, mele e latte il<br />
marchio di qualità <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
è assegnato tra l’altro anche a<br />
fragole e lamponi, ciliegie, verdure,<br />
miele ed erbe aromatiche.<br />
• Più di 21.000 membri sono<br />
iscritti all’associazione di categoria<br />
Südtiroler Bauernbund.<br />
• Gli agricoltori sono organizzati<br />
in oltre 100 cooperative,<br />
che si occupano anche della<br />
commercializzazione dei<br />
prodotti.<br />
Scozia? No, <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> (3)<br />
Cinta da antiche mura, Glorenza è la più piccola città dell’arco alpino<br />
ma anche la sede della prima distilleria di whisky d’Italia. Vi è l’intenzione<br />
di rivitalizzare la coltivazione cerealicola dell’Alta Val Venosta, nel<br />
tempo passata in secondo piano rispetto alla coltivazione di mele.<br />
L’imprenditore, nonché intenditore di whisky, Albrecht Ebensperger<br />
(nell’immagine) parla di un fabbisogno annuo di 600 tonnellate di malto<br />
di orzo, segale e mais e di una produzione di 1.000 barili l’anno. La<br />
distilleria, molto particolare dal punto di vista architettonico, punta a<br />
diventare anche un’attrazione turistica.