Alto Adige. L'economia. - BLS
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Architettura e<br />
pianificazione del territorio<br />
La sua conformazione montuosa rende l’<strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong><br />
un territorio dagli spazi limitati per gli insediamenti<br />
residenziali e commerciali. Con lo Statuto di autonomia<br />
è comunque iniziato un intenso sviluppo<br />
edilizio che ha portato anche alla nascita di forme<br />
architettoniche di pregio.<br />
L’architettura altoatesina rispecchia la storia e la<br />
società del territorio. Questa zona dolomitica si è<br />
caratterizzata fin dal Medioevo per la presenza di<br />
conventi e chiese, castelli e fortificazioni nonché<br />
per un’edilizia rurale semplice, funzionale e adeguata<br />
all’orografia. Commercio e turismo hanno<br />
poi portato in <strong>Alto</strong> <strong>Adige</strong> un’architettura più<br />
mondana e molte celebrità: il Grand Hotel Carezza<br />
e l’Hotel Lago di Braies sono due casi esemplari.<br />
In alcune località altoatesine, ma soprattutto a<br />
Bolzano, è facile trovare edifici risalenti al periodo<br />
fascista. Nel dopoguerra il fabbisogno abitativo<br />
rappresentava un problema urgente da risolvere.<br />
Gli architetti italiani ripresero elementi contemporanei<br />
di un’architettura con connotazioni regionali,<br />
che a partire dagli anni ’70 conobbe un grande<br />
sviluppo imponendosi sull’allora romanticizzante<br />
stile architettonico tirolese.<br />
Gli architetti si trovarono ad operare in un territorio<br />
in cui le aree edificabili, sia a scopo abitativo che<br />
produttivo, erano poche e care. Fino allo Statuto<br />
d’autonomia si costruì quindi un po’ dappertutto<br />
nel verde. Le leggi provinciali degli anni ’70 sulla<br />
tutela ambientale e sull’urbanistica riuscirono a<br />
limitare la proliferazione urbana e la devastazione<br />
del paesaggio. Nel frattempo si formò una nuova<br />
generazione di architetti che iniziò a guardare ad<br />
un’edilizia rispettosa del paesaggio, alla fusione tra<br />
vecchie e nuove cubature, alla qualità dell’abitare e<br />
all’efficienza energetica. In questo contesto sono<br />
nate così alcune aziende specializzate in tecnologia<br />
d’avanguardia per l’architettura contemporanea.<br />
23<br />
Lavori pubblici<br />
Negli ultimi 15 anni, gli appalti<br />
pubblici hanno consentito lo<br />
sviluppo di varie soluzioni<br />
edilizie, promuovendo l’architettura<br />
contemporanea: spicca<br />
la costruzione del Museion,<br />
1<br />
il museo di arte moderna e<br />
contemporanea di Bolzano. Altri<br />
rilevanti esempi architettonici<br />
sono: la sede di Bressanone<br />
dell’Università di Bolzano e il<br />
Messner Mountain Museum a<br />
Castel Firmiano, la ristrutturazione<br />
di Castel Tirolo e la nuova<br />
scuola professionale per l’industria<br />
e l’artigianato di Bolzano.<br />
Questi 4 progetti, oltre ad aver<br />
ricevuto il prestigioso premio<br />
“Dedalo Minosse”, rappresentano<br />
ulteriori esempi di edilizia<br />
locale di qualità.<br />
L’architettura<br />
altoatesina attuale<br />
Ma allora com’è l’architettura<br />
altoatesina di oggi? Costruttori<br />
e progettisti si misurano non<br />
tanto con la costruzione del<br />
nuovo, quanto con il riutilizzo e<br />
la ristrutturazione dell’esistente.<br />
Ciò ha riguardato edifici<br />
industriali e residenziali, siti<br />
soprattutto in periferia. Nei<br />
centri più grandi si possono<br />
trovare anche interessanti<br />
esempi contemporanei.<br />
Castel Firmiano nei pressi di Bolzano (1)<br />
Caldaro<br />
Con il winecenter di Caldaro gli<br />
architetti viennesi feld72 sono<br />
riusciti a realizzare una simbiosi<br />
perfetta tra vecchi e nuovi<br />
corpi edilizi. La nuova costruzione<br />
consiste di un grande monoblocco,<br />
mentre gli adiacenti<br />
locali adibiti a cantine sono<br />
stati uniformemente rivestiti<br />
con piastre in cemento di colore<br />
rosso scuro; all’interno gli<br />
ambienti sono luminosi e ariosi.<br />
Anche l’intervento sulla storica<br />
Tenuta Vinicola Manincor da<br />
parte del team di architetti<br />
guidato da Walter Angonese è<br />
stato estremamente delicato.<br />
Così leggero che si fa fatica a<br />
notare la nuova architettura, in<br />
quanto l’edificio a tre piani è<br />
stato realizzato sotto i vigneti<br />
ed è quasi totalmente interrato.<br />
D’altronde, secondo il concetto<br />
architettonico, la principale<br />
peculiarità di una cantina per<br />
vini è proprio la profondità.