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PDF, 1.739 KB - La Privata Repubblica

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alla commissione inquirente, risultava che il primo aveva<br />

dichiarato che la nomina di Mario Barone era stata fatta di concerto<br />

con Giulio Andreotti, all’epoca presidente del consiglio dei<br />

ministri.<br />

Le circostanze riferite da Giuseppe Azzaro sono arricchite da quelle<br />

fornite da Gustavo Minervini, anch’egli membro della commissione<br />

parlamentare di inchiesta sul caso Sindona, il quale ha dichiarato:<br />

che Rodolfo Guzzi aveva reso edotto Giulio Andreotti<br />

consegnandogli tre promemoria, relativi all’estradizione di Michele<br />

Sindona, con la strategia perseguita per quella procedura e che<br />

prevedeva l’intervento di personaggi politici;<br />

che il piano di salvataggio della banca di Michele Sindona, che si<br />

era modificato nel tempo (ultimo dei quali veniva chiamato giro<br />

conto Capisec), non aveva la finalità di garantire i depositanti e i<br />

risparmiatori o i dipendenti (garantiti dal decreto 27.9.’74), ma<br />

soprattutto gli azionisti e gli amministratori e, in definitiva, di<br />

consentire a Sindona di ritornare a dirigere le sue banche, a spese<br />

dei contribuenti.<br />

Dalla deposizione di Silvio Novembre, maresciallo della Guardia di<br />

Finanza che aveva lavorato a fianco del liquidatore della Banca <strong>Privata</strong><br />

Italiana, Giorgio Ambrosoli, risulta, inoltre, che negli anni 1976/’77<br />

Fortunato Federici e Rodolfo Guzzi, prima, e il solo Rodolfo Guzzi, poi,<br />

nell’illustrare le soluzioni per la sistemazione della vicenda avevano speso,<br />

nei confronti di Giorgio Ambrosoli, il nome di Giulio Andreotti, dicendogli<br />

che a quel progetto era interessato lo stesso Andreotti.<br />

Va aggiunto, per completezza, che il nome di Giulio Andreotti era stato<br />

fatto anche dal mafioso che aveva fatto le telefonate intimidatorie a Giorgio<br />

Ambrosoli, dicendogli di avere saputo da Giulio Andreotti che l’unico<br />

ostacolo alla accettazione del piano di salvataggio era proprio Giorgio<br />

Ambrosoli.<br />

Le pressioni per l’accettazione del piano di salvataggio della Banca<br />

<strong>Privata</strong> Italiana non sono state rivolte nei confronti del solo Giorgio<br />

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