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difensore Avv. Francesco Crisi. CONCLUSIONI PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA Voglia l’adita corte dichiarare la colpevolezza di Calò Giuseppe, Andreotti Giulio, Vitalone Claudio, Carminati Massimo, Badalamenti Gaetano e La Barbera Michelangelo in ordine al delitto di omicidio doloso aggravato, loro ascritto in termini di concorso, e, concesse le circostanze attenuanti generiche, da ritenere equivalenti alle contestate circostanze aggravanti, condannare ciascuno dei predetti imputati alla pena di anni ventiquattro di reclusione ed al pagamento in solido delle spese processuali, oltre alla pena accessoria prevista dalla legge. PARTI CIVILI Pecorelli Stefano, Pecorelli Rosina e Pecorelli Andrea: Voglia l’adita corte dichiarare la colpevolezza di Calò Giuseppe, Andreotti Giulio, Vitalone Claudio, Carminati Massimo, Badalamenti Gaetano e La Barbera Michelangelo e condannarli al risarcimento dei danni, cagionati dal delitto, da liquidarsi in separato giudizio civile, assegnando a ciascuna delle parti civili, a titolo di provvisionale, immediatamente esecutiva inter partes, la somma di denaro indicata nelle conclusioni scritte, con condanna degli imputati alla rifusione delle spese sostenute dalle parti civili. DIFENSORI DEGLI IMPUTATI Calò Giuseppe, Andreotti Giulio, Vitalone Claudio, Carminati Massimo, Badalamenti Gaetano e La Barbera Michelangelo: Voglia l’adita corte confermare in toto l’appellata sentenza emessa in data 24.9.1999 dalla corte d’assise di Perugia. INTRODUZIONE SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Carmine Pecorelli fu ucciso la sera del 20 marzo 1979 in Roma, nei pressi della redazione di O.P, settimanale da lui diretto, con quattro colpi di pistola esplosi da una stessa arma munita di silenziatore. Nella circostanza 4
fu usata una pistola semiautomatica calibro 7,65 Browning/32 auto, riconducibile, probabilmente, ad una delle seguenti armi: MAB modello D(di fabbricazione francese), ASTRA 300, Erma KGP 68, Beretta modello 81, che esplose due cartucce marca Fiocchi e due cartucce marca Gevelot, queste ultime di fabbricazione francese, piuttosto rare, facenti parte di un lotto fabbricato in epoca successiva al 1976. Nell’occasione agirono, probabilmente, almeno due persone perché due furono gli individui notati da Franca Mangiavacca, collaboratrice ed amante del Pecorelli, sul luogo dell’omicidio. La vittima era un giornalista, che aveva rapporti con personaggi di spicco appartenenti agli ambienti più disparati, che gli consentivano di entrare in possesso, in via esclusiva, di notizie di grande interesse pubblico, alle quali Pecorelli cercava di dare la massima diffusione, sia pubblicandole sulla sua rivista, sia consentendo ad altri giornalisti di attingere al materiale in suo possesso. La sua vita privata, pur caratterizzata da un matrimonio finito e da diverse relazioni sentimentali, da ultimo con Franca Mangiavacca, non presentava, secondo i giudici di primo grado, aspetti tali da fare pensare che in tale ambito dovesse essere individuato il movente del delitto, sicché quest’ultimo era da ricercare nell’attività professionale svolta dalla vittima, come confermavano i tentativi di depistaggio messi in atto subito dopo l’omicidio – rivendicazione dell’omicidio da parte di un sedicente gruppo anarchico nella notte sul 21 marzo 1979; lettera anonima inviata al procuratore della repubblica di Roma indicante in Licio Gelli il mandante dell’omicidio; abbandono a bordo in un taxi, la notte sul 15 aprile 1979, di un borsello contenente, fra l’altro, la fotocopia di una scheda relativa a Carmine Pecorelli, che indirizzava le indagini verso le B.R.-, nonché le minacce telefoniche ricevute dal Pecorelli nei mesi precedenti l’omicidio, il danneggiamento dell’auto del medesimo e le preoccupazioni per la sua vita espresse dallo stesso Pecorelli in relazione agli articoli che andava scrivendo. Del resto, proprio il giorno dell’omicidio Pecorelli, nel consegnare a Umberto Limongelli, cugino e suo collaboratore al giornale, 5
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destra di viale Marconi/EUR, di cui
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Il punto centrale è verificare que
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punzone, che possa essere preso in
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Prima di passare all’analisi dell
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osservanza ha consentito a “Cosa
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carcere di Torino (cfr. quanto già
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• Nino e Ignazio Salvo hanno fatt
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dell’omicidio di Carmine Pecorell
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RAPPORTI NINO - IGNAZIO SALVO E CLA
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primi giudici, deve essere avvenuta
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• Altro momento in cui vi è stat
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sola Maria di Bernardo, è credibil
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RAPPORTI TRA I CUGINI SALVO E GIULI
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apporto con Salvo Lima e grande ele
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il suo comportamento imponeva una p
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subito dopo l’arresto di Ignazio
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l’auto blindata, nella disponibil
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Per le regole di “Cosa Nostra”
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che negli affiliati si crea la ragi
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Quello che appena ora è stato dett
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Franco Giuseppucci attivava contatt
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autonomie dell'organizzazione, attr
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commessi fino al 1983. E’ stato a
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Ha avuto rapporti con la massoneria
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Roma, con l’esclusione di Fabiola
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detta corte, che con tale precisazi
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Peraltro, va detto che Maurizio Abb
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si è detto parlando della sua atte
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La “redenzione”, agli occhi del
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Tale episodio è raccontato da Anto
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“testaccini”, come riferito sem
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Antonio Mancini erano irrimediabilm
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l'uomo della Mercedes li aveva acco
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permettono di affermare che nel feb
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intervento in favore di Aldo Moro,
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Tiraboschi. Come si vede, i rapport
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criminoso romano, tanto che la sua
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suoi confronti, a seguito delle riv
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era risalita e aveva riaccompagnato
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disposte nella sua abitazione da cu
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consapevolezza in Fabiola Moretti d
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De Pedis e Claudio Vitalone, siano
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luoghi ha indicato, oltre i Vivai d
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produttrice, come si evince dall’
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essersi rivolto per pratiche relati
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Pedis aveva fatto la proposta dell
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e Antonio Mancini circa la scarsa p
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Pedis e Danilo Abbruciati, Antonio
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Anzi, dalla testimonianza di Fabiol
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presenza in questo processo è stat
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un omicidio in Roma, quando sulla p
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di un anno, e poiché Stefano Bonta
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Michelangelo La Barbera e appartene
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notizie riferite da Gaetano Badalam
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scaturita la confidenza, e ha rifer
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Quanto al secondo aspetto, emerge d
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evasione dal carcere di Torino nel
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strano, commentano i giudici di pri
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prendere ordini, per fatti di mafia
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È per lo stesso motivo che la cort
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Ancora. Pur interrogata sulla casse
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In tale situazione la corte di prim
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occasione in cui Maurizio Abbatino
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non può costituire idonea fonte di
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Enrico De Pedis e Danilo Abbruciati
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Se così è, la chiamata in correit
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correità, proveniente dal solo Dan
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Claudio Vitalone, il quale accorre
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aver fatto riferimento a Buscetta p
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28.11.1975, l’Abbruciati fosse in
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in occasione della cena alla famigl
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Ministro degli Interni del nascondi
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utilizzato da “Cosa Nostra” per
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l’appellante, ci si riferiva, chi
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• Non è stata adeguatamente valu
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Rileva ulteriormente l’impugnante
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cautelari, a richiesta del p.m. Cor
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isalto al fatto che Bonino era l’
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presenza di una situazione in forza
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Quest'ultimo non ricorre nel caso d
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1120 del 18.10.2000), ma non impedi
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maniera diversa, come si vedrà in
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“emergenze probatorie.” Prima d
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le premesse. Orbene, posto che le r
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stata riconosciuta in numerosi proc
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Non è un caso che anche i pentiti
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dibattimentale, nel quale sono conf
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Badalamenti, da lui ritenuto person
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Richiesto, ancora dal p.m., di rife
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Badalamenti, Buscetta riferì che i
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a Roma 9 . Sollecitato, dalla difes
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dalla difesa dell’imputato Andreo
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senatore Andreotti 14 . Nel corso d
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apporti intercorrenti fra i cugini
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possesso di documenti, in qualche m
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iferito, contrariamente al vero, ch
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Bontate l’eliminazione di Pecorel
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• VALUTAZIONE DELLE DICHIARAZIONI
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dato che, come riferito da Buscetta
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A ciò aggiungasi che Buscetta, ave
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Buscetta la confidenza medesima, pe
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Il convincimento, espresso dai prim
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giudici, figura nel capo d’imputa
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domande formulate dalla difesa di p
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tanto più che, secondo quanto rife
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dagli stessi giudici di primo grado
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che La Barbera era uomo di Inzerill
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coincidenze si potrebbe pensare ad
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funzionale ed implacabile, del pote
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possono fare alcune affermazioni: i
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In particolare, sotto il primo aspe
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Va ricordato, al riguardo, che Gaet
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non sono moto chiari gli scambi di
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a conoscenza perché, come si evinc
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al secondo ricevimento è sicuro de
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spiegare la potenza dei cugini Nino
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nella fase delle indagini prelimina
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per circostanza quanto da lui dichi
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giudiziaria prima e al pubblico min
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Salvo era soprattutto quello di sfr
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Leale, alla quale precedentemente e
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opponeva strenuamente, e ne richied
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incaricati di prendere contatti con
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Badalamenti, pur, anche loro, venen
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sapere l’uso che Bontate intendev
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ma, prima ancora, è escluso dalla
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trovati in una località ignota a B
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pubblicazione della notizia, la cui
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autorevole nelle stesse parole di A
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giudici, sono due gli argomenti per
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annue, per il quale erano stati eff
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non esporsi direttamente, tanto che
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di Andreotti; in secondo luogo, per
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quo era stato organizzato da Bontat
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“superpentito di mafia” ha fatt
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Chiesa sono “cose che s’intrecc
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sono, nel profondo della coscienza
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dell’anima, travolge, avvelena, d
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legame emerso nel processo a Sindon
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inizio poteva ritenersi soltanto pr
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fardello di oppressione, di sangue
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effettiva volontà del governo d’
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dell’omicidio Pecorelli, commesso
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strategici non potevano essere igno
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l’ubbidire senza tentennamenti. T
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volta individuati i soggetti idonei
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quarta persona, quale esecutrice. I
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determinata per Rosina Pecorelli, e
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grado Vitalone si era effettivament
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calendario degli interventi, sicch
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Le dichiarazioni di Vittorio Carnov
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5. DICHIARAZIONI DI FABIOLA MORETTI
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utilizzato la prima autovettura nel
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Claudio Vitalone avrebbe regalato a
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era venuta a trovarsi, sicché appa
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Fabiola: ....lui non ci deve sta' p
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conoscenza, prospettandole, non sol
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Dalla perizia de qua risulta chiara
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escludere se fosse specificatamente
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aggiunte dai periti erano esatte. Q
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Tuttavia, tale eventualità può es
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averlo chiesto esplicitamente tanto
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lo stesso Cutolo, li avevano spinti
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documenti relativi al sequestro Mor
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lamenti con il suo avvocato per le
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al loro numero. La canna della pist
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illecite poste in essere dai due. I
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incontrati in occasione del secondo
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destituito di ogni fondamento, giac
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agione dovrebbe ritenersi che abbia
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l’arma utilizzata per uccidere Pe
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concesse le circostanze attenuanti
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