Marco Ceccarelli APPUNTI DI CRISTOLOGIA BIBLICA

PREPARAZIONE VETEROTESTAMENTARIA
Come si vede, questo passo ribalta mirabilmente quanto affermato in Ger
17,1. Mentre lì si evidenziava la incancellabilità del peccato del popolo
scritto sulla “tavola del cuore” loro, ora invece Jahveh afferma che ci sarà
una nuova alleanza, diversa da quella precedente; la diversità consiste nel
fatto che in questa seconda alleanza Jahveh scriverà la Sua torah nel loro
cuore. Se la fedeltà nel contesto della prima alleanza risultava impossibile
giacché il peccato era inciso sul cuore umano, Dio ora annuncia un tempo
in cui sul cuore dell’uomo ci sarà scritto il Decalogo, quelle dieci parole di
vita che sono il fondamento della relazione di alleanza con Jahveh. Egli
quindi non solo rimane fedele al suo patto, ma anche annuncia che darà al
suo popolo la capacità intrinseca di rimanere nella comunione con lui. Sappiamo
bene come questo annuncio sarà esplicitato ancora di più da Ez
11,19-20 e 36,26-27, in cui si profetizza che Jahveh eseguirà un “trapianto”
di cuore, togliendo quello di pietra e ponendo al suo posto uno di carne, affinché
possano osservare le sue leggi.
Questa alleanza nuova avrà come artefice un uomo consacrato da Dio,
un “unto” del Signore, un servo di Jahveh attraverso il quale Egli compirà
la sua opera; Is 42,6:
Ti ho preso per mano e ti ho formato per porti come alleanza del popolo, come
luce per le nazioni.
Siamo nel primo canto del servo. Come si vede appare qui anche una apertura
alle nazioni. La stessa cosa si afferma nel secondo canto; Is 49,6-9:
6 Ti porrò come luce per le nazioni e per essere la mia salvezza fino ai confini
della terra […] 8 […] Come alleanza del popolo ti ho stabilito.
Parleremo in seguito dei canti del servo e di questa misteriosa figura 25 . Per
ora ci basti sottolineare il ruolo centrale che questo personaggio deve svolgere
in relazione al suo popolo e ai pagani. La volontà di Dio riguardo ad
Israele e a tutte le genti si realizzerà attraverso di lui: Is 53,10.
I.5.2 IL DIO CON NOI
Galot parla di un “dinamismo d’incarnazione nell’antica alleanza” 26 . Ciò
significa che Dio per comunicare con l’uomo scende in qualche modo al
suo livello. Lo stesso concetto di “alleanza” per quanto diverso possa essere
in riferimento alla relazione Dio–uomo, non può tuttavia essere preso se
non dall’ambito umano. L’esperienza di fede di Israele è l’esperienza di un
popolo che ha visto la presenza del Dio trascendente in mezzo a loro. Il Dio
santo e inaccessibile scende in mezzo agli uomini; Dt 4,7:
25
Riguardo invece ai testi messianici presenti nell’AT, rimando a J. GALOT, Chi sei tu,
o Cristo?, 51-57.
26
Cfr. J. GALOT, Chi sei tu, o Cristo?, 43ss.
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