Marco Ceccarelli APPUNTI DI CRISTOLOGIA BIBLICA
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<strong>CRISTOLOGIA</strong> DEL NUOVO TESTAMENTO<br />
53,7 è soprattutto l’atteggiamento docile dell’animale, la sua completa arrendevolezza,<br />
evidenziata dalla ripetizione di “non aprì la sua bocca”. Il<br />
Servo di Jahvè è colui che “porta” le iniquità del popolo (Is 53,4-6). Il Servo,<br />
come un agnello mansueto, compie docilmente la missione che Dio gli<br />
ha affidato di farsi carico dei peccati del popolo e fungere da espiazione.<br />
Egli prende su di sé il peccato per toglierlo di mezzo.<br />
Il riferimento più evidente ai canti si trova in Mt 12,18-21. Si tratta di<br />
una lunga citazione (la più lunga fra tutte quelle dell’AT che appaiono in<br />
Mt) del primo canto del Servo che viene usata dall’evangelista per commentare<br />
l’ordine di Gesù di “non divulgare” la notizia delle sue guarigioni<br />
(12,16). Mt vede in questo il compimento dell’atteggiamento dimesso del<br />
Servo descritto in Is 42. Se da un lato le guarigioni di Gesù testimoniano il<br />
suo potere divino e l’elezione che Dio ha fatto su di lui perché compia una<br />
missione in favore del popolo, d’altro lato Gesù svolge tale missione in una<br />
forma umile, dimessa, quasi nascosta. Gesù sta così adempiendo la sua missione<br />
nella forma che è stata profeticamente annunciata nel Servo.<br />
Il passo di Mt appena commentato è molto vicino a quello che troviamo<br />
in Mt 8,16-17. Anche in questo contesto Gesù sta guarendo diversi ammalati<br />
e l’evangelista vede in ciò il compimento di Is 53,4. Il riferimento a questo<br />
testo tuttavia potrebbe sembrare arbitrario e artificiale; infatti che significa<br />
in questo contesto che Gesù si carica delle infermità e delle malattie?<br />
Non risulta che mentre egli guarisce si ammali lui stesso della stessa malattia<br />
che ha guarito. Eppure l’evangelista sembra dire che quella malattia che<br />
elimina dall’ammalato Gesù la prende su di sé. Nel commento al quarto<br />
canto del Servo abbiamo visto che il termine “malattia” viene in tale contesto<br />
usato come sinonimo di peccato. I miracoli che Gesù compie sono dunque<br />
interpretati dall’evangelista simbolicamente. La guarigione delle malattie<br />
è un simbolo di quella salvezza dai peccati che è il centro della sua missione<br />
(cfr. Mt 1,21). Se Gesù “toglie” le malattie, cioè i peccati, alle persone,<br />
è perché egli se li prende su di sé. Siamo sulla stessa linea di Gv 1,29.<br />
Gesù libera dai peccati facendosene carico.<br />
I riferimenti ai Canti non vengono soltanto dalle testimonianze che Gesù<br />
riceve o dai suoi miracoli. Anche nel suo insegnamento Gesù rimanda diverse<br />
volte alla figura e alla missione del Servo. Una vaga allusione a Is<br />
53,12 la possiamo trovare in Mt 12,29. Gesù può liberare dal demonio perché<br />
è più forte di lui; il demonio non si farebbe rapire le sue cose se Cristo<br />
non avesse legato il “forte”. Il testo di Is 53,12 può essere inteso nel senso<br />
che il Servo farà bottino dei “forti”. Un altro rimando più evidente lo abbiamo<br />
nel contesto del discorso della montagna in Mt 5,38-42. Gesù comanda<br />
ai suoi discepoli non solo di non rispondere secondo il criterio<br />
dell’occhio per occhio, ma di “non resistere al male”. Poi spiega questa af-<br />
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